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Futuro incerto e ammortizzatori sociali in ritardo. Manifestazione al Catullo

Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl-Ta vogliono portare all'attenzione del prefetto di Verona Donato Cafagna e delle altre istituzioni l'emergenza sociale che si è generata dopo un anno di pandemia

La crisi epocale legata alla pandemia di Covid-19 ha messo in emergenza tutto il settore del trasporto aereo e quindi anche l'aeroporto veronese Catullo. La società che lo gestisce ha bisogno di un rilancio a cui però è legato il timore di un passo indietro dei soci pubblici in favore del partner privato Save. Ed è per questo che alcune forze politiche ed alcuni rappresentanti del mondo dell'economia sono intervenuti per chiedere al Comune di Verona e agli altri soci del Catullo di investire nella ripartenza di una struttura ritenuta strategica per il territorio.

Me l'emergenza è anche lavorativa. L'aeroporto e le aziende che erogano i servizi di sicurezza o ristorazione al suo interno, le società Gh, Ags Handling e Fc Handling che erogano i servizi ai passeggeri, le compagnie aeree e le attività produttive e commerciali dell'indotto, tutti sono in fortissima sofferenza dopo un anno di pandemia. Tutti sono stati colpiti dal collasso del mercato, dal fermo operativo degli aerei e dal crollo del traffico aeroportuale.
Ed è proprio la situazione dei lavoratori del trasporto aereo che i sindacati vogliono fare emergere con una manifestazione in programma lunedì prossimo, 15 marzo, alle 10. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl-Ta vogliono portare all'attenzione del prefetto di Verona Donato Cafagna e delle altre istituzioni l'emergenza sociale che si è generata. «Sono moltissimi i lavoratori del settore che non stanno percependo la parte di ammortizzatori sociali previsti dal fondo di solidarietà del trasporto aereo. I gravissimi ritardi stanno alimentando una situazione sempre più insostenibile per le tantissime famiglie - riferiscono i sindacati - Mancano programmi di rilancio di un comparto che interessa il territorio. Ed è sempre più reale il rischio che molte aziende non riescano a ripartire, un rischio che alimenta il pericolo di un collasso occupazionale di cui le istituzioni devono tener conto, per prevenirne i potenziali drammatici effetti e per predisporre gli opportuni strumenti a tutela dell'occupazione. In questo contesto, poi, si inserisce l'immobilismo in cui è relegato l'aeroporto Valerio Catullo, l'assenza di prospettive di rilancio, la sua inadeguatezza strutturale. E persistono le prassi di quelle aziende dedite ad operare in questo comparto che aggirano norme del contratto nazionale del lavoro ed eludono l'applicazione della clausola sociale».

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