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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Infiltrazioni mafiose nel Veronese, agricoltura e rifiuti i settori più a rischio

Ma anche l'edilizia ed il turismo sono tra i più esposti, secondo i dati presentati da Avviso Pubblico durante la prima riunione della Consulta della Legalità di Verona

Si è tenuta ieri, 23 ottobre, la prima riunione della Consulta della Legalità nella sede della Camera di Commercio di Verona.

I rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, dei consumatori, dei sindacati e dei professionisti, assieme ad Avviso Pubblico hanno concordato il progetto di legalità che orienterà l'attività preventiva e formativa contro le infiltrazioni delle mafie nell'economia scaligera.
Redatto da Avviso Pubblico, associazione che riunisce gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica, con 31 Comuni aderenti in provincia di Verona, il progetto sostenuto dalla Camera di Commercio prevede la comunicazione delle migliori pratiche e delle informazioni normative, ma anche la formazione sulle attività portate avanti dai numerosi organi preposti alla lotta alle mafie e la sensibilizzazione degli imprenditori sul tema.

«Si tratta di una scommessa importante: tutelare le imprese veronesi da tentativi d’infiltrazioni illegali - ha spiegato Cesare Veneri, segretario generale della Camera di Commercio - La criminalità approfitta del difficile momento economico e della conseguente debolezza delle attività in difficoltà e sembra offrire soluzioni insperate ai problemi contingenti. Soluzioni che, invece, si dimostrano, nella realtà, illusorie e deleterie per l'imprenditore, per la sua impresa e per l'intero sistema economico. Le attività illegali creano inoltre disequilibri e indebite interferenze che danneggiano la libera concorrenza e l'attività imprenditoriale».

La prima riunione della Consulta della Legalità ha avuto un esito molto positivo, vi hanno partecipato anche l’assessore del Comune di Verona Edi Maria Neri e la rappresentante della Banca d'Italia, Lauretta Cesarini. «Avviso Pubblico ha presentato - ha aggiunto Pier Paolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - le sue proposte per realizzare una nuova pagina del sito della Camera, un vademecum e un percorso formativo finalizzati a far conoscere il fenomeno mafioso e i modi con i quali esso penetra nel sistema economico-imprenditoriale. Le proposte, molto apprezzate dai presenti, mirano a costruire una rete di legalità organizzata, necessaria per prevenire l’ulteriore espansione delle mafie nel tessuto economico locale, a difendere le imprese e l'economia sana dalle mafie e a fornire strumenti e percorsi che consentano di fare segnalazioni protette e di chiedere aiuto alle autorità preposte».
«Nel ringraziare tutti i partecipanti, sottolineo che nell'attività della Consulta - ha concluso Andrea Bissoli, componente di giunta della Camera di Commercio di Verona e rappresentante dell'ente nella Consulta – avranno un ruolo da protagonisti la Prefettura e le forze dell’ordine che tanto in questi anni difficili stanno facendo per combattere le infiltrazioni mafiose».

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(Bissoli)

Secondo i dati presentati da Avviso Pubblico, le mafie a Verona e nel Veneto sono "in giacca e cravatta" e presenti da anni, la 'ndrangheta addirittura da almeno 30 anni. Il tema del riciclaggio è sempre più d'attualità, come l'espandersi dell'attività corruttiva nei gangli dell'economia e della pubblica amministrazione. Usura e racket soprattutto in tempo di Covid sono tra le attività a maggior tasso di sviluppo. L'agricoltura, lo smaltimento dei rifiuti, l'edilizia e il turismo sono i settori a maggior rischio sul territorio veronese.
Nel primo semestre di quest’anno sono state 845, secondo Bankitalia, le operazioni che possono celare forme di riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e uso di fondi provenienti da attività illecita. Il numero più alto tra le province venete. E sono 5 le aziende confiscate in provincia di Verona e 102 i beni confiscati alle organizzazioni mafiose, tra denaro, beni mobili, immobili e beni aziendali.

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