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Zaia: «Pensiamo di abbassare il livello di guardia in alcuni ospedali»

Il presidente della Regione Veneto è soddisfatto del continuo miglioramento dei dati sulla diffusione del coronavirus. E in 5.162 aziende venete controllate, nessuna è stata costretta a chiudere per mancanza di sicurezza per i lavoratori

«La direzione presa ci fa ben pensare e ben sperare». Questo il commento di oggi, 16 aprile, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia dopo la lettura dei dati sulla diffusione del coronavirus. Effettivamente, i numeri sono in calo, anche se si registrano ancora nuovi casi che testimoniano una circolazione del virus ancora presente. La curva dei contagi, comunque, è discendente rispetto ai giorni precedenti e per questo l'ente regionale sta già pensando ad un graduale ritorno alla normalità all'interno degli ospedali, dove la pressione dei malati Covid-19 si è alleggerita. «Stiamo predisponendo l'abbassamento del livello di guardia in alcuni ospedali, ma non nei Covid-center - ha detto Zaia - In questo modo cominciamo ad indirizzare i nuovi malati Covid verso i centri specializzati».

E un'altra buona notizia diffusa oggi dal presidente regionale riguarda una ricerca veneta che sarà pubblicata in un'importante rivista scientifica. In base a questo studio preliminare il coronavirus userebbe un enzima per infettare le cellule dell'uomo e questo enzima sarebbe lo stesso utilizzato dal cancro alla prostata. Si tratta di una correlazione molto forte, che potrebbe fornire un aiuto importante nella lotto al virus, dato che esistono già dei medicinali, usati dai malati di cancro alla prostata, che inibiscono l'enzima usato per l'infezione.

Dopo aver risposto alle domande dei giornalisti, che riguardano vari argomenti e che si possono ascoltare nel video, il presidente Zaia ha lasciato i microfoni all'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin la quale ha fornito i dati sui controlli Spisal (Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro) nelle imprese venete aperte in questi giorni di emergenza coronavirus ed ha anche aggiunto un aggiornamento sullo screening con i test a tampone nelle case di riposo. «Fino ad oggi sono state controllate 5.162 aziende, per un totale di 222.636 lavoratori - ha dichiarato Lanzarin - Sono state verificate le varie misure imposte come il distanziamento, l'utilizzo delle protezioni e la presenza di gel igienizzanti. E i dati sono positivi. Sono state fatte delle osservazioni, ma non è stata rilevata alcuna mancanza che obbligasse alla chiusura dell'attività per la mancanza di sicurezza per i lavoratori. Significa che c'è stata molta diligenza da parte degli imprenditori».
Mentre, sulle strutture per anziani, l'assessore ha dichiarato: «Il dato non è ancora complessivo, perché ci sono delle Ulss un po' in ritardo, tra cui quella veronese. Circa l'87% degli ospiti nelle case di riposo è stato esaminato, 29.638 anziani. In più sono stati esaminati anche coloro che lavorano nelle strutture per anziani, 30.137 lavoratori che solo il 95% del totale. Le percentuali di tamponi positivi sono cambiate poco. Il 5,8% degli anziani nelle case di riposo venete ha contratto il coronavirus, mentre tra gli operatori la percentuale dei positivi è del 3%».

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