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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lockdown per i no-vax in Italia? Presidente Ordine dei medici Venezia: «Di questo passo servirà»

Restrizioni per i soli no-vax? Da Fedriga a Toti cresce il fronte del sì. Presidente dell'Ordine dei medici Giovanni Leoni: «Penso che tutti gli Italiani che si sono vaccinati e rispettano le regole, che sono la maggioranza, abbiano diritto di vivere la loro vita»

Un "lockdown" per i non vaccinati limiterebbe la diffusione del Covid senza danneggiare eccessivamente l'economia. Ne è convinto il presidente dell'Ordine dei medici di Venezia, Giovanni Leoni, il quale parlando all'agenzia Dire spiega anche che a suo avviso, purtroppo, qualche iniziativa dovrà essere presa: «Noi adesso viviamo una fase di aumento del contagio, la si vede, i numeri sono crescenti. La pandemia torna a pesare sull'attività ordinaria degli ospedali, che ha ancora milioni di prestazioni arretrate da recuperare». E in questo contesto, aggiunge il presidente Leoni, «la stragrande maggioranza dei ricoverati sono i non vaccinati, mentre i vaccinati che hanno bisogno dell'ospedale sono una quantità residuale».

Inoltre, secondo le parole del presidente dell'Ordine dei medici di Venezia, Giovanni Leoni, «la diffusione avviene attraverso i no vax». Al punto in cui siamo, prosegue lo stesso Giovanni Leoni, «sono convinto sia necessaria una "stretta", potrebbe essere l'obbligo vaccinale, almeno per alcune categorie, la concessione del green pass solo a fronte del vaccino e non più con un semplice tampone, il "lockdown" per i soli non vaccinati». E proprio quest'ultima, spiega il presidente Leoni, «è la soluzione meno traumatica dal punto di vista politico, con una certa efficacia dal punto di vista sanitario». Anche perché, prosegue il presidente dell'Ordine dei medici di Venezia, «sarebbe poi uno stimolo concreto ad aumentare il tasso di vaccinazione e ridurrebbe l'impatto a livello economico».

Va infatti tenuto presente, secondo il presidente Giovanni Leoni, che «noi abbiamo l'obbligo di salvaguardare anche l'economia del Paese, non è possibile adesso che ci sono i vaccini tornare un'altra volta a una stretta pre-natalizia, con tutto quello che comporta». Il green pass, a detta del presidente dell'Ordine dei medici di Venezia, ci avrebbe sinora permesso di «vivere in uno stato di quasi totale libertà» e «sarebbe assurdo tornare indietro». Ma con la stagione fredda evidentemente la situazione sta peggiorando e «qualcosa, se la diffusione del virus continua con questa velocità, bisognerà per forza considerare». Quindi, prosegue il presidente Leoni, «capisco sia pesante da un punto di vista politico e sociale, non voglio acuire scontri, ma penso - avverte ancora il presidente Leoni - che tutti gli Italiani che si sono vaccinati e rispettano le regole, che sono la maggioranza, abbiano diritto di vivere la loro vita».

Il «paradosso», spiega in conclusione Giovanni Leoni, è che per i non vaccinati «si torna alle origini, a Vo' Euganeo, ai sistemi originari per limitare la pandemia», ideati «quando non ce n'erano altri». Al "lockdown", insomma: «Vo' Euganeo è una testimonianza italiana, la prima, di come l'isolamento sociale limiti la diffusione del virus. È triste dover citare un'altra volta questo tipo di esperienza. Ma siamo tornati a fare una vita sostanzialmente normale. E ora torniamo un'altra volta a chiudere ristoranti, le attività culturali, ricreative? Torniamo un'altra volta a bloccare gli ospedali?», conclude retorico il presidente dell'Ordine dei medici di Venezia. 

Restrizioni differenziate per i no-vax, ma dalla zona arancione?

Considerazioni non dissimili da quelle del presidente Leoni sono anche quelle fatte nelle scorse ore da almeno due importanti governatori di Regione come l'esponente della Lega e presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e Giovanni Toti per la Regione Liguria. Fedriga, a margine di un convegno della Fondazione Italia in Salute a Roma, ha spiegato: «Se ci saranno restrizioni, siano per tutti tranne che per i vaccinati», per poi aggiungere: «Il vaccino funziona e limita i rischi, bisogna avere fiducia nella scienza e combattere le menzogne, i vaccinati che vanno in ospedale sono anziani o immunodepressi e per questo è fondamentale la dose booster».

Lo stesso presidente ligure Giovanni Toti, a sua volta, in una breve nota ha confermato queste posizioni: «Chi si è protetto non può pagare per chi non lo ha fatto. Siamo di fronte alla "pandemia dei non vaccinati" e quindi dovranno essere loro a subire le restrizioni, in caso di nuovi provvedimenti». Il governatore della Liguria hai poi aggiunto: «Nessuno vuole tornare a un anno fa, senza vaccino, con le terapie intensive piene, il coprifuoco, i ragazzi in Dad, l’economia ferma e il Natale rovinato. Chi si è vaccinato non lo merita - ha concluso il governatore Giovanni Toti - perché non ne ha colpa. Non possiamo permettere di vanificare i nostri sforzi».

Una delle ipotesi al momento in discussione, fatta salva l'attuale situazione epidemiologica ancora non critica, è che qualora le restrizioni "differenziate" tra vaccinati e no-vax dovessero trovare applicazione, potrebbero essere fatte scattare non già in zona gialla, bensì a partire dalla zona arancione. È un'idea che è stata espressa non solo dal presidente Giovanni Toti, ma anche dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervistato su RaiNews24, il quale ha detto: «Qualora ci fosse il passaggio in zona arancione, si potrebbe valutare una sorta di differenziazione fra vaccinati e chi non lo è. È un percorso che dobbiamo valutare», ha concluso il sottosegretario di Stato.

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