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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Borgo Milano / Via Umbria

Area verde di via Umbria ed ex cava Speziala, contrarietà al taglio di alberi

Le due zone di Borgo Milano e di San Massimo sono difese dalla Lipu e dal consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco

Borgo Milano e San Massimo. Area verde della parrocchia di San Domenico Savio ed ex cava Speziala. Due aree distanti di Verona, ma un medesimo problema: il taglio degli alberi.

L'area verde di via Umbria, a Borgo Milano, è privata e il Partito Democratico di Verona teme che al suo posto si voglia realizzare una residenza sanitaria. Viene da pensare che, comunque, l'operazione sia legittima, dato che si tratta di un'area non pubblica. La coordinatrice regionale della Lipu Veneto Chiara Tosi è però convinta che non ci sarebbe stato nessun abbattimento se il Regolamento del Verde del Comune di Verona, attualmente in fase di attuazione, fosse stato in vigore.

Il regolamento impone l'obbligo della presentazione di una domanda per l'abbattimento agli organi competenti, puntualmente argomentata e documentata da tecnici abilitati - scrive Chiara Tosi - Tutto ciò in un'ottica di maggior tutela del patrimonio arboreo-arbustivo presente sul territorio comunale. Se poi ci dovesse essere uno stato di necessità, servirebbe una specifica documentazione, che certifichi la inevitabilità dell'abbattimento. Anche nell'ipotesi di realizzazione di nuove aree destinate all'edilizia pubblica e privata, come sembrerebbe nel caso di Borgo Milano, è comunque obbligatorio esibire un dossier, che ne attesti la necessità, consentendosi il taglio solamente quando non sia possibile il trapianto.
È evidente pertanto che se verrà approvato il Regolamento del Verde, l'ingiustificata guerra agli alberi in corso a Verona avrà una auspicata tregua.

Passando a San Massimo, sull'ex cava Speziala è nata spontaneamente una ricca vegetazione nel giro di una trentina d'anni. La società proprietaria dell'area ha però presentato un progetto che prevede l'abbattimento degli attuali alberi per far posto ad un bosco maggiormente fruibile.
Contro questo progetto si sta battendo il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, insieme alla consigliera Carla Padovani all'urbanista Giuseppe Campagnari e al consigliere in terza circoscrizione Marco De Pasquale.

Nell'area dell'ex cava Speziala, la natura ha creato una meravigliosa oasi di biodiversità - scrivono Bertucco e gli altri - Sono state censite numerose specie arboree e l'importanza del sito è data non solo dalla presenza di tali specie arboree ma anche di specie arbustive e di uno strato erbaceo ben sviluppato che verrebbe distrutto in caso di realizzazione della proposta in esame.
Si sono alternate, in questi decenni, varie vicende anche giudiziarie, compresa la richiesta di trasformazione dell'ex Speziala in discarica di rifiuti speciali, bloccata poi dal Tar Veneto a seguito del ricorso del comitato «Un Parco per la Città» e di Legambiente.
Con queste premesse, fa riflettere la relazione tecnica che accompagna il nuovo progetto in cui si sostiene che la cava Speziala "necessita tale intervento in quanto è una zona degradata con scarpate da mettere in sicurezza mediante terre armate".
Tale intervento avverrebbe disboscando una superficie di oltre 85mila metri quadrati, tagliando oltre 30mila alberi, riducendo le scarpate e conferendo 650mila metri cubi di rifiuti per il riempimento. Riteniamo che tale intervento non possa essere prefigurato come un permesso di costruire "edilizio", ma diventi nei fatti un conferimento di rifiuti presso la cava Speziala.
Chiediamo di non concedere tale autorizzazione, di preservare e salvaguardare il bosco esistente come una straordinaria riserva naturale, la più grande di Verona, e di metterla a beneficio della collettività.

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