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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Due libri per omaggiare Edmondo De Amicis e la lingua veronese

La presentazione si è tenuta giovedì mattina a Verona nella scuola di Tombetta, in occasione del 175° anniversario della nascita dello scrittore

Esattamente il 21 ottobre di 175 anni fa nasceva Edmondo De Amicis, autore del libro Cuore. Giovedì mattina, alla scuola di Tombetta che porta il suo nome, la classe quinta era in festa, assieme alla scrittrice Lucia Beltrame Menini che, durante la pandemia, ha realizzato due volumi, uno dedicato al plesso scolastico inaugurato nel lontano 1908 e l’altro alla lingua veronese.

Il primo libro, infatti, racconta oltre un secolo di storia della scuola elementare. Foto in bianco e nero, testimonianze e ricordi racchiusi in novanta pagine, che mettono in luce anche l’importanza del bassorilievo di Eugenio Prati, collocato 101 anni fa fuori dal cancello della scuola. Sul quale si legge ancora oggi ‘il paterno sorriso di Edmondo De Amicis qui vigila l’entrata e l’uscita degli scolari perché alla Patria crescano generosi come i piccoli eroi del suo Cuore’.

Il secondo libro, invece, è la traduzione in lingua veronese del più famoso romanzo di De Amicis. ‘Core’ è un omaggio allo scrittore ma anche alle tradizioni scaligere e al dialetto popolare.

Due regali che Lucia Beltrame Menini ha voluto fare alla scuola e alla città. A ringraziarla, a nome di tutti i veronesi, il sindaco Federico Sboarina e l’assessore all’Istruzione Maria Daniela Maellare. Oltre alla dirigente scolastica Marzia Baroni, alle maestre e ai bambini che, tra canti, testi e cartelloni, hanno ripercorso la storia del libro Cuore, affrontata nei giorni scorsi in classe.

«Siate sempre orgogliosi della vostra scuola e della vostra città - ha detto il sindaco ai bimbi -, amatela e curatela perché è casa vostra. Conoscerne la storia e le tradizioni è fondamentale. Questi due volumi sono un dono incredibile. Raccontano la storia di questa scuola ma anche della nostra lingua. Se l’italiano va imparato, studiato e parlato correttamente, il dialetto rappresenta le nostre radici, le tradizioni e la cultura dei nostri nonni. È un modo di parlare che ci collega direttamente con il passato. Per questo ringrazio la scrittrice Beltrami che, anche durante la pandemia, mi è stata molto vicina con le sue poesie».

«Essere qui oggi con i ragazzi è un’emozione grandissima – ha spiegato Maellare -, questa storia è un emblema dell’istruzione veronese di primo grado. Siamo felici di poter celebrare un anniversario così importante con due volumi che hanno un grande valore».

«Questa è la realizzazione di un sogno – ha concluso la scrittrice Beltrame -. In questa scuola, negli anni, sono stati forgiati centinaia di ragazzi. Tantissimi maestri hanno insegnato in queste aule. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla stesura di questi due volumi, con le loro testimonianze e foto. E tanti ricordi, in primis il mio visto che portavo in questa scuola mio figlio Giacomo a fine anni settanta».

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