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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Centro storico / Piazza Bra

Sboarina scrive a Draghi: «Nostre scuole sicure. Chiusura crea tanti danni»

Per chiedere il ritorno alla didattica in presenza, domani si terrà una manifestazione in Piazza Bra. Il sindaco di Verona ha detto di voler partecipare e anche dall'opposizione è stato espresso sostegno al protesta contro le scuole chiuse

Domani, 21 marzo, si svolgerà in Piazza Bra a Verona, una manifestazione per chiedere la riapertura delle scuole. Attualmente ed anche per tutta la prossima settimana, infatti, il Veneto è stato inserito nella zona rossa, quella con il più alto rischio di contagio da coronavirus e quindi con il più alto numero di limitazioni per rompere proprio la catena dei contagi. Tra queste limitazioni c'è la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili, le scuole per l'infanzia e le elementari. Per tutti gli studenti è scattata la didattica a distanza, che purtroppo però risulta inutile soprattutto per gli alunni più piccoli.

Per la didattica in presenza, famiglie e studenti scenderanno in piazza a Verona ed ha annunciato la sua presenza anche il sindaco Federico Sboarina, il quale porterà in dote anche un'iniziativa. Ieri, Sboarina ha inviato una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi e al ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi. Nel testo, il primo cittadino scaligero ribadisce che, pur nella consapevolezza della delicatezza del momento e della necessità di adottare tutte le misure che servono a contenere i contagi, la scuola in presenza è fondamentale sia per i bambini sia per le loro famiglie. Per gli alunni, perché l'istruzione, dall'asilo alle scuole secondarie di secondo grado, garantisce non solo la crescita culturale dei giovani, ma anche la loro crescita psicofisica. Per i genitori e le famiglie, messi in enorme difficoltà nel dover conciliare lavoro e didattica a distanza.
A sostegno della richiesta, Sboarina riporta l'esperienza delle scuole comunali veronesi, nidi e infanzia, dove i contagi tra alunni e insegnanti sono stati finora pressoché inesistenti. «Ho scritto al premier Draghi perché le nostre scuole sono sicure e condivido il disagio e il malcontento delle famiglie veronesi - ha spiegato Sboarina - Il momento è delicato, la lotta al virus resta la nostra priorità, tuttavia la chiusura delle scuole è una misura che crea numerosi danni, ne va non solo della salute psicologica dei nostri bimbi ma anche della tenuta delle nostre famiglie, già provate da un anno di difficoltà e restrizioni».

A sostegno della protesta di domani anche un consigliere comunale dell'opposizione, Michele Bertucco. «Una società che tiene chiuse le scuole non protegge gli studenti ma espone le nuove generazioni e se stessa ad un futuro che non promette niente di buono, dal quale non verrà salvata dalla didattica a distanza - ha detto il consigliere di Verona e Sinistra in Comune - Se le scuole restano chiuse significa che mancano ancora spazi, personale, protezioni e trasporti ed è a questo che devono provvedere Governo, Regione e Comune. È pertanto importante partecipare alla manifestazione indetta per domani alle 15 in Piazza Bra dalle associazioni studentesche e dai comitati dei genitori che chiedono soltanto un atto di civiltà. La didattica a distanza, oltre che essere poco efficace, mette in ginocchio le famiglie che in periodo di altissima contagiosità non possono nemmeno fare affidamento sui nonni. Senza contare che il lavoro aggiuntivo di far seguire la didattica a distanza ai figli spesso ricade sempre sulle spalle delle donne».

«La scuola deve riaprire al più presto, ci sono le condizioni per farlo in sicurezza». È stato il commento di Francesca Businarolo, deputata veronese del Movimento 5 Stelle. «Da madre so benissimo quello che stanno vivendo molte famiglie, alle prese con la difficile, talvolta impossibile, conciliazione tra lavoro e cura dei figli. Da cittadina in Parlamento mi sono sempre battuta per il sostegno a studenti, docenti e per la didattica in presenza. Resto convinta che le scuole siano gli ultimi presidi da chiudere in caso di emergenza. Ai tantissimi giovani isolati, alle loro famiglie, la politica deve una risposta. Per questo non può che andare la mia solidarietà e vicinanza a quanti, domani a Verona, saranno presenti alla manifestazione».

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