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"Mal’aria città 2021": va male il Veneto, meglio Verona. Segala: «Interventi danno i loro frutti»

«Gli interventi strutturali che abbiamo messo in atto per l’ambiente e la mobilità sostenibile stanno dando i loro frutti», spiega l’Ass. all’Ambiente del Comune di Verona Ilaria Segala

Dal report di Legambiente "Mal’aria città 2021", che registra gli sforamenti di pm10 nei capoluoghi italiani, e quindi l’inquinamento da polveri sottili, Verona migliora di 4 posizioni. E passa, in un solo anno, dal nono al tredicesimo posto. Peggiori tutte le altre città del Veneto, tranne Belluno. Sul podio delle città più inquinate, Torino, Venezia e Padova. Seguono Rovigo, Treviso e Milano. Ancora una volta la Pianura Padana si attesta il territorio a più alta concentrazione di smog.

«Gli interventi strutturali che abbiamo messo in atto per l’ambiente e la mobilità sostenibile stanno dando i loro frutti. - spiega l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala - E Verona, pur nel contesto della Pianura Padana che certamente non aiuta, sta migliorando notevolmente a differenza delle altre città del Veneto. Il report 2021 dimostra che la causa principale dello smog non è certamente il traffico veicolare, e quindi le auto, dato che con la pandemia abbiamo avuto mesi di stop che avrebbero dovuto azzerare l’inquinamento. Ecco perché ci siamo battuti per non bloccare gli euro 4 come era previsto dall’accordo di Bacino Padano. L’impegno è stato massimo, invece, per portare avanti quelli che sono concrete azioni di contenimento dello smog. Dall’incremento di piste e corsie ciclabili, incentivando soprattutto gli studenti a spostarsi sulle due ruote, alla mitigazione ambientale. Con il progetto "Ridiamo un sorriso alla pianura padana" abbiamo distribuito ai veronesi migliaia di piante da posizionare in giardini e balconi per la riforestazione urbana. Alberi che vanno ad aggiungersi alle numerose piantumazioni effettuate dal Comune. Abbiamo, inoltre, aumentato le colonnine per la ricarica di auto elettriche nell’ambito di Electrify Verona».

Diversa la lettura del rapporto di Legambiente che viene fornita dalla parlamentare veronese Pd Alessia Rotta, la quale in una nota spiega: «Legambiente ci mostra una fotografia inquietante del livello di inquinamento atmosferico che ancora troppi cittadini sono costretti a subire. La mia regione, il Veneto, ad esempio vanta il triste primato di vedere nella classifica delle peggiori realtà italiane le sue principali città, ben 5 nei primi 17 posti, da Venezia a Vicenza, da Treviso a Rovigo a Padova. Si tratta di una vera e propria emergenza, come denuncia Legambiente, che come tale va affrontata e risolta. Un'emergenza che già ci ha portato alla condanna da parte della Corte di Giustizia della Ue per la ripetuta e sistematica violazione del livelli di inquinamento da PM10 fra 2008 e 2017 - conclude l'On. Alessia Rotta – È inoltre accertato il rapporto diretto tra livelli di inquinamento atmosferico e malattie respiratorie e cardiocircolatorie». Ancor più severo il commento all'indagine di Legambiente da. parrte dei cosiglieri regionali Pd Andrea Zanoni e Francesca Zottis: «Il Veneto si conferma maglia nera per quanto riguarda le polveri sottili con cinque capoluoghi tra i primi dieci in Italia per numero di sforamenti. Solo Torino con 98 fa peggio di Venezia che si ferma a 88. Poi ci sono Padova (84), Rovigo (83 e Treviso (80), con Vicenza (77) a chiudere la classifica delle prime 10; Verona è tredicesima con 73, ma il limite previsto dalla legge è 35 giorni l’anno! Neanche il lockdown è servito a migliorare l’aria che respiriamo». 

Dal canto suo il Comunedi Verona fa sapere in una nota ufficiale che l'impegno per contrastare l'inquinamento atmosferico non è sinora mai mancato, ricordanto tutte le misure e le iniziative sin qui intraprese: «Nell’ultimo anno il Comune, insieme alle aziende partecipate Amia, Agsm e Agec, ha messo in atto le seguenti misure per la riduzione dell’inquinamento da polveri sottili: lavaggio delle strade, raddoppio delle ciclostazioni del Bike Sharing in tutti i quartieri, con l’arrivo delle prime bici elettriche, incremento delle piste ciclabili e creazioni nuove corsie ciclabili, concorso e app Muoversi, limitazioni al traffico nelle zone 30, efficientemento dell’illuminazione pubblica con led, potenziamento dello smartworking e agevolazioni per il trasporto pubblico per i dipendenti comunali, nuove colonnine di ricarica per auto elettriche con progetto Electrify Verona, controlli sugli impianti termici, ordinanze per limitare l’uso di caldaie e vietare le combustioni all’aperto e nuove piantumazioni».

Nella nota di palazzo Barbieri si ricorda inoltre che sono stai «donati 3 mila alberi ai cittadini con il progetto "Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana"», e ancora sono stati avviati «progetti di sensibilizzazione con le scuole», quindi vi sono stati l'«acquisto di automezzi a bassa emissione inquinante per Comune e Amia, il rinnovo della flotta autobus trasporto locale e raggiunto livello di metanizzazione dell’81 per cento, il potenziamento del teleriscaldamento Agsm, il miglioramento delle performance energetiche degli edifici Agec, il Protocollo Aria, il Paesc-Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima, il progetto Looper ed il Pums. Dal 2018 al 2020, inoltre, sono stati controllati 433 mila veicoli per verificare il rispetto delle disposizioni antinquinamento».

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