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Filobus, sono ripartiti i cantieri. I primi lavori termineranno in Via Tunisi

Sboarina: «Ripristino delle strade entro metà maggio, con una tabella di marcia che prevede più lavori in diverse zone della città». Ma dall'opposizione criticano le incertezze sul futuro dell'opera

È Via Tunisi la prima strada di Verona ad essere ripristinata e riaperta a seguito della chiusura dei cantieri del filobus. Questione di pochi giorni e l'arteria a ridosso del parco San Giacomo e del policlinico di Borgo Roma tornerà completamente funzionale alla viabilità, con entrambe le corsie di marcia aperte al traffico. I lavori sono già iniziati e si sta procedendo ad asfaltare il manto stradale. Ciò renderà Via Tunisi più scorrevole e più sicura, oltre che adeguata al progetto per la realizzazione della filovia.

Il cronoprogramma della chiusura dei cantieri del filobus proseguirà poi a tamburo battente, perché tutte le opere dovranno essere completate entro il 14 maggio. Questo prevede infatti l'accordo transattivo firmato a inizio gennaio tra Amt (l'azienda controllata dal Comune di Verona che ha appaltato il filobus e l'Ati (Associazione temporanea di imprese) incaricata di realizzare l’infrastruttura. Accordo che prevede il termine tassativo di fine lavori a metà maggio, ossia entro quattro mesi, in tutti i cantieri: Via Tunisi, Via Dalla Corte, Via Fedeli, Via Comacchio, Via Caperle e Via Città di Nimes. Così come la rinuncia, già depositata dall'Ati, dei contenziosi avviati in seguito alla risoluzione del contratto per inadempienze che Amt ha fatto a ottobre 2020 nei confronti dell'Ati.

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(Lavori al cantiere filobus di Via Tunisi)

Sul cantiere di via Tunisi si è recato oggi, 28 gennaio, in sopralluogo il sindaco Federico Sboarina. Presenti anche il presidente di Amt Francesco Barini ed il presidente della quinta circoscrizione Raimondo Dilara.
«Non è un caso che partiamo da Via Tunisi – ha detto il sindaco - Questo era uno dei cantieri più sensibili, fermo da tantissimi mesi e la cui collocazione a ridosso dell’ospedale creava disagi alla circolazione e ai mezzi di soccorso diretti all’ospedale, ma anche ai residenti e alle attività commerciali. Finalmente su questo fronte si torna alla normalità. È la prima risposta che diamo ai cittadini. Questo è il primo step, completare il ripristino delle strade entro metà maggio, con una tabella di marcia che prevede più lavori contemporaneamente, in diverse zone della città. È il primo grande risultato di un progetto che questa amministrazione ha ereditato, e di cui si è trovata a dover risolvere problemi legati all'Ati ed ai cantieri che si erano fermati. Siamo riusciti a sbloccare la situazione, ciò ci permette anche di proseguire con l'iter progettuale e delle nuove opportunità scaturite grazie all’accordo transattivo. Al momento il progetto della filovia rimane invariato, tuttavia il nuovo percorso avviato con l'Ati e il dialogo già in corso con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ci mettono nelle condizioni di valutare varianti migliorative sia per quel che riguarda il mezzo sia per quel che riguarda il tracciato. In questi mesi abbiamo lavorato incessantemente per arrivare a questo passaggio, i lavori si erano arenati e la necessità era quella di ripartire in fretta per non lasciare queste ferite sul territorio».
«Quella di oggi è la dimostrazione concreta che Comune e Amt hanno lavorato nell'interesse dei cittadini e della città - ha aggiunto Barini - L'accordo con l'Ati consente di concludere i lavori nei cantieri aperti entro la metà di maggio. Via Tunisi è il primo cantiere in lista: si trova a ridosso dell'ospedale e soprattutto in questo periodo storico è prioritario che la viabilità sia libera per agevolare i mezzi di soccorso. Ati ora deve concludere i lavori in tutti i cantieri presenti in città, da San Michele allo Stadio in modo da poter riaprire le strade alla circolazione. Nel frattempo Amt e Comune lavoreranno di concerto con il Ministero per individuare un nuovo mezzo di trasporto elettrico e migliorare il progetto rispetto a quello che abbiamo ereditato».
«Ringrazio il sindaco per essersi impegnato a risolvere la questione dei cantieri rimasti aperti nel nostro quartiere - ha concluso Dilara - I cittadini aspettavano da molto il ritorno alla normalità».

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(Sboarina, Barini, Dilara)

«Riparte la girandola degli annunci sul filobus quando nella realtà la situazione è ancora molto complessa e delicata», hanno ribattuto i consiglieri comunali del Partito Democratico Federico Benini ed Elisa La Paglia, dubbiosi sull'effettivo rispetto della data concordata con il Ministero come termine ultimo per il completamento della filovia. Entro il 31 gennaio 2021, il mezzo doveva entrare in funzione ma «da informazioni raccolte, di cui chiederemo riscontro al sindaco con una interrogazione - scrivono Benini e La Paglia - risulta che la data di conclusione dei lavori sia spostata al 2 febbraio 2024. Ma non si tratterebbe di una data tassativa in quanto in ballo ci sono ancora tutte le varianti, a partire da quella sul sistema di trazione, sulla lunghezza dei mezzi e sulle varianti di tracciato. L'Ati avrebbe tempo 120 giorni di tempo, dunque fino a maggio, per presentare una proposta di variante la quale dovrà poi eventualmente passare dal Ministero e dal Cipe dando vita a nuove sospensioni dei lavori. Insomma, la strada verso la realizzazione di un mezzo di trasporto rapido di massa per la città appare ancora irta di ostacoli. È ormai chiaro che il futuro dell'opera verrà deciso dalla prossima amministrazione. Sboarina e Barini, con la mossa della revoca dei cantieri hanno fatto perdere alla città ben sei mesi. La controversia con l'Ati si sarebbe potuta concludere come avrebbe fatto un buon padre di famiglia, senza bisogno di intentare cause legali multimilionarie o minacciare escussioni della fidejussione: Amt si poteva impegnare fin dall’inizio a sbloccare i pagamenti per avanzamento lavori all’Ati e a confermare la disponibilità dei finanziamenti, mentre l'Ati si poteva impegnare a completare i pagamenti in favore dei subappaltatori. Serviva davvero la revoca e il successivo accordo transattivo? Non lo crediamo, ma il buon senso a volte scarseggia soprattutto quando abbonda l'impreparazione della classe politica».
Il consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha aggiunto che la ripartenza dei cantieri «non ci dice nulla sulla reale possibilità di portare a compimento i lavori».
Ed anche il leader di Prima Verona Michele Croce ha evidenziato le incertezze sul futuro dell'opera. «Non si sa se il filobus verrà ultimato, né come e né quando. I disagi e i danni per i cittadini e gli esercenti veronesi invece ci sono e sono certi».

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