rotate-mobile
Attualità Centro storico / Piazza Bra

Il libretto universitario di Carlotta Rossignoli visionato dai rappresentanti degli studenti: «Percorso di studi regolare»

La ventitreenne veronese si era laureata in anticipo in Medicina all'Università San Raffaele e, dopo aver ricevuto encomi pubblici, ha dovuto patire una lunga campagna di polemiche sui social. A seguito dell'incontro richiesto in ateneo i rappresentanti degli studenti affermano di aver potuto «constatare la regolarità formale del suo percorso di studi in UniSR»

A Carlotta Rossignoli andrebbero fatte un mare di scuse, e il rischio è che tutto questo non basti comunque a rimuovere l'ennesima brutta pagina della nostra social-società, pettegola, complottarda e sì, ribadiamolo pure, narcisisticamente invidiosa. Vi è chi in modo nobile riconoscerà forse di aver sbagliato, di aver giudicato male senza avere riscontri, vi è chi, temiamo, proseguirà invece a sospettare, o peggio rimuoverà il tutto con un'alzata di spalle pronto ad azzannare la prossima vittima nelle medesime modalità... 

Carlotta Rossignoli e la società dell'invidia, dagli onori alle polemiche. Università San Raffaele: «Iter regolare»

La vicenda che, suo malgrado, ha visto protagonista la giovane dottoressa veronese, laureatasi a 23 anni in Medicina presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, era a nostro avviso da considerarsi chiusa già dallo scorso 4 novembre, ovvero là dove tutto iniziò in seguito ad alcuni articoli e post Facebook pubblicati da Selvaggia Lucarelli. L'ateneo meneghino aveva risposto già in quella data confermando la liceità del percorso di laurea della dottoressa, accogliendo comunque la richiesta di un incontro avanzata dai rappresentanti degli studenti universitari colleghi di corso della stessa Carlotta Rossignoli. Ciò, ribadiamolo, sarebbe dovuto bastare a placare quanti avevano sospettato presunti "favoritismi" nei suoi confronti e, invece, la gogna social è proseguita fino alle scorse ore quando la stessa dottoressa veronese ha persino deciso di chiudere il suo account Instagram. Non sono mancati quanti abbiano nel frattempo difeso la ventitreenne veronese, tra questi, oltre ai colleghi di Telenuovo (coi quali collabora in una trasmissione sportiva), il professor Burioni che al San Raffaele insegna, ma anche ad esempio Massimo Gramellini, il quale lo scorso 5 novembre titolava provocatoriamente così il suo Caffè: "Carlotta che non poteva essere brava".

Dopo le (troppe) polemiche la dottoressa veronese Carlotta Rossignoli ha chiuso il profilo Instagram

A mettere una seconda volta la parola "fine" a questa vicenda sono però stati gli stessi (ex) colleghi studenti universitari, o meglio i loro rappresentanti, i quali dopo essere stati ricevuti come richiesto ed aver ottenuto i "chiarimenti" sollecitati, hanno diramato un comunicato che lascia ben pochi dubbi. Il documento è datato 9 novembre 2022, ovvero mercoledì scorso, ma ha ottenuto una qual certa pubblicità oggi, una settimana dopo, venendo diffuso anche dallo stesso prof. Roberto Burioni sulla propria pagina Facebook.

Dopo le polemiche anche il professor Burioni difende Carlotta Rossignoli: «Per lei nessuna facilitazione»

I firmatari del testo, ovvero il rappresentante degli studenti in Consiglio nazionale degli studenti universitari Rosario Losiggio e i rappresentanti degli studenti Imdp Federico Coraglia, Sara Coacci e Pierluigi Scandale, tra le varie cose affermano che, avendo potuto fruire delle «lezioni da remoto/registrate», essendo ancora «in vigore la modalità blended», Carlotta Rossignoli «ha correttamente ottenuto la frequenza ai corsi del I semestre del V e del VI anno, con il conseguente diritto a poter svolgere i relativi esami, e conseguire i Cfu corrispondenti». Sempre nel comunicato firmato dai rappresentanti degli studenti pertanto si legge: «Avendo quindi seguito a norma di Legge e regolamenti i percorsi necessari, completando l'ultimo Tirocinio Abilitante (MMG, non espletabile prima dell'inizio del VI anno di corso) entro il primo mese del VI anno, la studentessa Carlotta Rossignoli discuteva la Tesi di laurea il giorno 26 ottobre 2022, conseguendo il Titolo di Medico Chirurgo con abilitazione alla professione».

Infine, la nota dei rappresentanti degli studenti evidenzia: «Previo il consenso da parte della dott.ssa Rossignoli, i rappresentanti presenti hanno avuto la possibilità di prendere visione del suo libretto, potendo constatare la regolarità formale del suo percorso di studi in UniSR». Proprio quest'ultimo passaggio del comunicato dei rappresentanti degli studenti è stato rirpeso anche in effige dal prof. Roberto Burioni che ha accompagnato l'immagine con un esaustivo riepilogo per punti essenziali della vicenda.

Post Facebook Medical Facts di Roberto Burioni - 15 novembre 2022

In tutta questa storia, sin dall'inizio è parsa evidente una cosa, ovvero l'essersi sviluppata una duplice "narrazione", l'una coerente e lineare ma fastidiosa per alcuni, l'altra assai spericolata nei toni e nei modi ma che, evidentemente, fungeva da valvola di sfogo per le pulsioni risentite che contaminano il nostro tessuto sociale. In base alla prima, una giovane ragazza che già aveva concluso il proprio percorso liceale con un anno di anticipo, era stata per questo premiata in Comune a Verona, quindi nominata "Alfiere del Lavoro" dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, era riuscita poi a raggiungere anche la laurea in Medicina con alcuni mesi di anticipo. Stando alla seconda "narrazione", invece, tutto questo era davvero troppo, dunque (!) inverosimile, perché una donna brava dà già di per sé abbastanza fastidio, se poi si rivela eccellente e a ciò si aggiunge che è pure bella, allora la cosa è per alcuni quasi intollerabile. Di qui le dietrologie e le illazioni, oltre alle censurabili offese apparse nei giorni scorsi sui social.

Chi voglia criticare il "modello" efficientista esaltato dalla stampa locale e nazionale, avanzare analisi e critiche sociologiche (o presunte tali) attorno al celebrato iperattivismo tipico del mondo della performance, lo continui doverosamente a fare in nome della sacrosanta libertà d'espressione. Ma, alla luce degli ulteriori riscontri emersi, risulta quantomeno altrettanto necessario separare tali analisi e critiche da quella che rischia invece di apparire come, secondo la definizione datane da Gramellini, una «campagna di delegittimazione». Ora, a nostro avviso, non resta invece davvero altro da fare che francamente rallegrarsi del fatto che, alla fin fine, a prevalere sia stata la prima "narrazione", rivolgendo dunque i migliori auguri per una brillante e pienamente meritata carriera nel mondo della medicina alla dott.ssa Rossignoli.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il libretto universitario di Carlotta Rossignoli visionato dai rappresentanti degli studenti: «Percorso di studi regolare»

VeronaSera è in caricamento