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Verona con i manifestanti iraniani: «Donne hanno il diritto di esprimersi liberamente»

Nella nazione islamica, la morte di Mahsa Amini per non aver indossato in modo corretto il velo ha scatenato proteste che le autorità soffocano con la forza. Anche il capoluogo scaligero esprime solidarietà per chi manifesta

Proteste, arresti e pestaggi si stanno susseguendo da giorni in Iran. Nella nazione islamica sono soprattutto le donne ad organizzare manifestazioni che le autorità soffocano in modo violento. In Italia è stata espressa solidarietà alle donne italiane anche dalla premier in pectore Giorgia Meloni, oltre che da alcuni manifestanti scesi in piazza per dare appoggio agli iraniani in rivolta.

E alle voci italiane schierate con i manifestanti iraniani si è aggiunta anche quella del Comune di Verona che ha diffuso questa nota ufficiale: «La città di Verona esprime la più ferma riprovazione per la violenta repressione in atto in Iran delle pacifiche manifestazioni di protesta per la morte di Mahsa Amini, la ventiduenne curda arrestata a Teheran il 13 settembre scorso per non aver indossato in modo corretto l'hijab, il velo che le donne iraniane sono obbligate ad indossare in pubblico per coprire i capelli dal compimento dei nove anni di età. La violazione dei diritti umani, che dal 16 settembre è già costata la vita a decine di persone tra le quali Hadith Najafi, ventenne uccisa con sei proiettili in pieno petto, non può lasciarci indifferenti. Manteniamo viva l'attenzione sulla reiterata violazione dei diritti fondamentali in Iran e affermiamo con forza il diritto delle donne di esprimere liberamente la propria personalità, i propri desideri di esseri umani».

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