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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità San Zeno / Via Luigi Settembrini

Infortuni sul lavoro in aumento, in otto mesi +18% in Veneto e +10% nel Veronese

I dati Inail mostrano una crescita rispetto all'anno scorso anche degli infortuni mortali in Veneto: da 52 a 63, +21,15%

«Con la ripresa delle attività lavorative, dopo le sospensioni dovute all'emergenza sanitaria, sono ripresi anche gli infortuni sul lavoro. In questi mesi abbiamo assistito a numerosi episodi assolutamente evitabili, anche alla luce delle loro modalità di accadimento che spesso si ripetono con le medesime dinamiche da decenni». È stato lo Sportello Salute di Cgil Verona ad aver commentato in questo modo l'aumento degli infortuni sul lavoro, certificato da dati dell'Inail. Nei primi otto mesi del 2021, le denunce di infortunio sul lavoro in Italia sono cresciute dell'8,48% rispetto allo stesso periodo del 2020. In Veneto l'aumento è stato del 18% e ancor più alta è stata la crescita (+21,15% da 52 a 63) degli infortuni mortali. La provincia di Verona registra un +10,17% di denunce per infortunio sul lavoro ed un lievissimo calo degli infortuni mortali, passati da 15 a 14. «Dati che preoccupano - ha aggiunto il sindacato - e che inducono ad alcune riflessioni».

Il Pnrr finanziato con risorse europee può essere infatti una grande occasione di modernizzazione del paese e, suggerisce lo Sportello Salute di Cgil Verona, «perché questa possibile svolta si concretizzi è necessario riportare al centro dell'attenzione il tema della qualità del lavoro. Tema che non può prescindere dall'applicazione di contratti nazionali siglati da organizzazioni realmente rappresentative e che si declina in diversi aspetti: stabilità, diritti, retribuzioni dignitose; ma anche permeabilità del mondo del lavoro, a tutti i livelli compresi quelli apicali, rispetto alle giovani generazioni, alle donne, alle persone provenienti da altri Paesi. In questo senso non possono mancare la salute, la sicurezza ed il benessere sul luogo di lavoro».
Per il sindacato scaligero, la salute dei lavorati deve rappresentare una priorità. «Ancora troppe aziende pensano alla sicurezza sul lavoro solamente in termini di burocrazia e costi che magari si possono anche ridurre, senza effettuare una reale analisi delle implicazioni che da questo può scaturire - conclude Cgil Verona - Garantire un luogo di lavoro salubre e sicuro è innanzitutto un obbligo di legge e un dovere etico, ma ha anche degli importanti risvolti di natura economica. Un infortunio ha dei costi legati a criticità organizzative, sanzioni in caso di violazioni delle norme, risarcimenti danni all'infortunato, che possono essere molto rilevanti. Nelle aziende che investono in questo senso, considerando una priorità la salute e la sicurezza di lavoratori e lavoratrici, si lavora meglio, si registra una maggiore produttività, migliore qualità dei prodotti e dei servizi, minori assenze per infortunio e malattia, inoltre si acquisiscono posizioni fortemente concorrenziali e commesse da parte di importanti realtà della vita economica la cui attenzione verso i temi della salute e sicurezza è in crescita. E nelle aziende in cui vi è un rapporto costruttivo e di coinvolgimento con i rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza vengono adottate buone prassi che aumentano la sicurezza di chi opera in questi ambienti, e questo comporta una migliore qualità di vita e di lavoro i cui benefici interessano lavoratori e lavoratrici ma anche le stesse aziende».

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