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Influenza in Veneto, oltre 230 mila persone colpite: decessi fermi a quota uno

Fortunatamente non sono state registrate altre vittime a causa dell'influenza stagionale, che solo la scorsa settimana ha costretto a letto più di 55 mila persone in regione

Finora, l’influenza stagionale 2019-2020 ha messo a letto 232900 cittadini veneti, 55400 dei quali l’hanno contratta nella settimana dal 27 gennaio al 2 febbraio, per un’incidenza generale pari a 11.30 casi per mille abitanti, inferiore a quella italiana, attestata a 13.18 casi per mille.

Lo rivela l’ultimo Rapporto Epidemiologico del Sistema di Sorveglianza dell’Influenza, elaborato dalla Direzione Prevenzione della Regione e diffuso giovedì dall’Assessore alla Sanità.

«I nostri esperti – informa l’Assessore – indicano che il trend della curva d’incidenza regionale mostra un andamento in linea con la maggior parte delle stagioni precedenti, con valori registrati che, tuttavia, sono lievemente inferiori alla stagione 2018-2019 per lo stesso periodo di tempo. Si ritiene che l’incidenza aumenterà ancora sino alla metà di febbraio, periodo in cui è atteso il picco massimo stagionale».

La sorveglianza sulle forme gravi ha fatto rilevare 9 segnalazioni di complicanze. Per 2 di questi pazienti è stato necessario l’utilizzo del macchinario Ecmo per l’ossigenazione del sangue. Come nelle precedenti settimane, il conto dei decessi rimane fortunatamente fermo a uno.

La fascia d’età più colpita risulta essere quella dei bimbi da 0 a 4 anni con un’incidenza di 33.73 casi per mille. 28.27 per mille è l’incidenza tra i 5 e i 14 anni; incidenza che cala all’8.93 per mille nella fascia 15-64 anni, per toccare il minimo di 2.24 per mille tra gli ultrasessantacinquenni.

Rapporto Epidemiologico del Sistema di Sorveglianza dell’Influenza

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