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Influenza aviaria, per ridurre i contagi via libera alla macellazione preventiva

L'ok del Ministero della Salute vale per gli allevamenti veronesi che si trovano in zone di protezione e sorveglianza dal virus. Intanto, i consiglieri regionali PD Zanoni e Bigon chiedono di intervenire anche sulla caccia

L'ultimo aggiornamento ufficiale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (Izsve) rimane quello del 30 dicembre, quello cioè che testimonia un effettivo rallentamento della diffusione dell'influenza aviaria. Il numero di focolai in tutta Italia sono 294, di cui 178 localizzati in provincia di Verona.
Il virus H5N1 rimane però altamente contagioso e per questo dal Ministero della Salute è arrivata l'autorizzazione alla macellazione preventiva. L'obiettivo è quello di fornire uno strumento alternativo all'abbattimento preventivo per contrastare ulteriormente i contagi negli allevamenti situati in territori ad alta densità avicola. Territori in cui è compresa anche la provincia di Verona.
Secondo quanto disposto dal Ministero, dunque, gli allevamenti veronesi che si trovano in zone di protezione e sorveglianza dall'aviaria possono applicare questa misura straordinaria sugli animali appartenenti alle specie esposte al contagio. Animali che potranno essere macellati se si peso commercializzabile.

E per i consiglieri regionali del Partito Democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon si potrebbe intervenire anche in un altro settore che non sia quello degli allevamenti: la caccia. «Anche le doppiette diano il proprio contributo per fronteggiare l'emergenza aviaria - hanno dichiarato Zanoni e Bigon - Chiediamo lo stop immediato alla caccia di tutte le specie di uccelli e all’immissione di fauna selvatica a scopo di ripopolamento per fini venatori».
Di influenza aviaria, infatti, non si infettano solo gli animali allevati ma anche i selvatici. Germano reale, fischione, gabbiano reale, gazza, oca selvatica, gheppio, gufo, airone cenerino, gabbiano comune e civetta, queste sono alcune specie in cui è stato riscontrato almeno un caso di morte per influenza aviaria. «Gazze, germani e fischioni sono specie cacciabili, perciò i cacciatori diventano potenziali vettori - hanno spiegato i due consiglieri del PD - Il contatto, la detenzione, il trasporto e la macellazione della fauna infetta possono favorire la propagazione del virus con conseguenze pesantissime. Inoltre sono in atto ripopolamenti a scopi venatori tramite animali provenienti da allevamenti, in particolare fagiani, aggiungendo così ulteriori rischi. L'aviaria ha finora fatto danni enormi, stimati in mezzo miliardo di euro solo in Veneto, con 14 milioni di capi abbattuti. Nella legge di bilancio il Governo ha stanziato 30 milioni per i primi risarcimenti, adesso è giusto che si chieda un sacrificio ai cacciatori, le cui associazioni ricevono peraltro finanziamenti pubblici a pioggia dalla Regione: anche loro facciano la propria parte per vincere questa battaglia».

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