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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ambiente e viabilità, le preoccupazioni del comitato dopo l'incendio di Coati

Primo confronto tra i membri del comitato Salviamo Parona e Arbizzano ed i sindaci dei Comuni di Negrar di Valpolicella, Verona e San Pietro in Cariano

È spento da tempo l'incendio allo stabilimento della ditta Coati nella zona artigianale di Arbizzano. L'area è stata anche dissequestrata e la ditta ha potuto dare il via alla bonifica. Ciò che non si è spento è la preoccupazione dei cittadini. Preoccupazioni per le conseguenze ambientali del vasto rogo, ma anche per la ripartenza dell'azienda, il cui stabilimento viene giudicato troppo grande per una zona artigianale come quella di Arbizzano, al confine tra Verona e Negrar di Valpolicella.

A queste preoccupazioni è stata data una veste formale, con la costituzione del comitato Salviamo Parona e Arbizzano. Un comitato che vuole farsi ascoltare dalle istituzioni locali e la prima occasione è stata il recente incontro con i sindaci dei territori interessati. Il primo cittadino di Negrar Roberto Grison, il collega di San Pietro in Cariano Gerardo Zantedeschi, il sindaco di Verona Damiano Tommasi e la presidente della seconda circoscrizione di Verona Elisa Dalle Pezze si sono confrontati con tutti i componenti del comitato, che per il momento sono Edvige Adami, Giampaolo Ceradini, Sergio Cucini, Francesco Di Prisco, Alfredo Serafin, Mirco Pellegrini, Laura Vinco e Gregorio Zambrin.

I membri del comitato hanno spiegato che il recente ampliamento dello stabilimento Coati ha causato disagio ai cittadini e alle aziende limitrofe in termini di viabilità, rumore, fognature insufficienti e odori sgradevoli. Problemi a cui si sono aggiunti quelli strettamente legati all'incendio, come l'impatto ambientale del rogo, la bonifica e la ricostruzione del sito produttivo.

Salviamo Parona e Arbizzano ha chiesto di conoscere i nominativi dei soggetti che verranno incaricati di bonificare le aree interessate dall’incendio, oltre alle tempistiche e le modalità con cui verranno svolte le operazioni di bonifica e caratterizzazione. Inoltre, i membri del comitato vogliono sapere i risultati completi delle analisi effettuate nei giorni dell'incendio e in quelli immediatamente successivi. Analisi dell'aria, con particolare riguardo a diossine e furani, ma anche eventuali analisi del suolo e delle falde.
Il comitato si è poi spinto oltre e ha chiesto di essere informato sui percorsi in cui sarà indirizzato il traffico pesante derivante dalle opere di bonifica e smaltimento. E una volta superata l'emergenza, è stato chiesto di risolvere il problema dell'attraversamento delle aree residenzialida parte del traffico pesante diretto all'area artigianale e industriale di Arbizzano.
Ma la viabilità era solo una delle questioni connesse alla zona artigianale. Prima dell'incendio si sono verificarono infatti delle esondazioni delle fognature dovute al sovraccarico dagli scarichi. Ed anche per questo problema è stata chiesta una soluzione.
Infine, la ripartenza di Coati. Il comitato vuole sapere dal Comune di Negrar se intende consentire all'azienda di ricostruire un insediamento industriale delle stesse dimensioni e caratteristiche di quello andato a fuoco e se si voglia valutare l’alternativa di permutare l’area interessata dall'incendio con un'altra area a minore impatto per i residenti. In questo mondo si potrebbe riqualificare la zona andata a fuoco destinandola ad un'attività diversa e maggiormente adatta all'ecosistema nel quale si trova collocata.

A tutti questi punti, i sindaci hanno provato a rispondere. In riferimento alle preoccupazioni legate alle operazioni di bonifica e ai paventati rischi ambientali, Grison ha comunicato che in settimana «arriveranno gli esiti dei campionamenti che consentiranno alla ditta Coati di comunicare ai Comuni i tempi e modi della bonifica, il tutto con la supervisione di Arpav». E per quanto riguarda eventuali problematiche dovute a transito di mezzi impiegati per la bonifica, i sindaci si sono impegnati a verificare la possibilità di dirottarli sullo stradello che già oggi collega Arbizzano con Nassar.
Per i monitoraggi della qualità dell’acqua e la sicurezza delle falde e del suolo, Grison ha ribadito quanto emerso all'inizio di questo mese: «I monitoraggi proseguiranno con cadenza settimanale nei pozzi e nei piezometri, allo scopo di tenere monitorata la potabilità dell'acqua, nonché ricercare la presenza di eventuali sostanze inquinanti che potrebbero essere presenti in seguito all'incendio».
Sui problemi viari presenti già prima dell'incendio, il sindaco di San Pietro in Cariano Zantedeschi ha informato che il consiglio comunale di San Pietro in Cariano ha approvato una delibera «per la realizzazione, con fondi Pnrr, della strada del Terminon». Ed ha aggiunto: «Nei prossimi mesi saranno appaltati i lavori per la realizzazione di una rotonda che, grazie ad un coordinamento con Negrar e la Provincia, dovrebbero risolvere la problematica dei tir che attraversano Parona, Pedemonte e Corrubio».
Per adeguare il sistema fognario, Negrar, Verona e San Pietro in Cariano hanno confermato l’avvio di uno studio per valutare possibili progettualità risolutive.
Infine, Grison ha replicato alle sollecitazioni sul recupero dell'area incendiata e sull'eventuale spostamento del salumificio Coati. Il sindaco di Negrar ha ricostruito dal punto di vista urbanistico ed edilizio le vicende della zona, che dal 1975 ha una destinazione artigianale-industriale, specificando anche che «la delibera di consiglio del 1 marzo 2023 era un atto dovuto dal punto di vista amministrativo, a seguito dell'approvazione del Piano degli Interventi di ottobre 2022. All'ordine del giorno del prossimo consiglio ci sarà una delibera che proroga di sei mesi la sottoscrizione della convenzione con Coati, e confermiamo che tra le destinazioni dell'area non vi è stata, e non vi sarà, quella destinata alla macellazione di carni».

L'incontra tra i sindaci e il comitato si è concluso con un arrivederci, perché l'interlocuzione continuerà. «Considerando che su questo tema sono ben tre le amministrazioni comunali coinvolte, è chiaro che il dialogo è più che mai necessario per arrivare a soluzioni condivise ed efficaci», ha commentato Tommasi.

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