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Domenica, 28 Maggio 2023
Attualità Veronetta / Stradone San Tomaso, 3

Apre al pubblico il nuovo Museo Nazionale Archeologico di Verona: in mostra anche lo "Sciamano"

Ben 200 mila anni di storia custoditi nel nuovo Museo Archeologico Nazionale di Verona. Esposto insieme con altri tesori anche lo "Sciamano”, la figura umana forse più antica al mondo

La? dove erano imprigionati i carbonari che lottavano contro l’Impero Asburgico hanno trovato posto le testimonianze piu? antiche degli insediamenti umani nel territorio veronese, portate alla luce dopo un secolo e piu? di campagne archeologiche. Si tratta di reperti considerati i primi, eccezionali esempi delle espressioni della civilta? e della creativita? umane, che si possono ora finalmente ammirare accompagnati da un chiaro corredo introduttivo. Ricostruzioni fisiche e virtuali, video e altri mezzi di comunicazione multimediale valorizzano questo straordinario patrimonio in bianche teche sovrastate dalle colossali capriate lignee del grande edificio costruito nel 1856 per farne sede carceraria.

Museo Nazionale Archeologico di Verona - 2022

I muri perimetrali delle celle sostengono possenti arcate in mattoni, conferendo all’ambiente la sembianza di una chiesa romanica. La Direzione regionale Musei Veneto, cui questo Museo statale afferisce, ha investito fondi del Ministero alla Cultura per restaurare e mettere a norma l’edificio che si sviluppa su tre piani, compresa la elegante facciata sul Lungadige veronese. L’allestimento del nuovo Museo Nazionale Archeologico di Verona, affidato all’architetto Chiara Matteazzi su progetto scientifico della dott.ssa Federica Gonzato, e? iniziato dall’ampio sottotetto dove hanno trovato collocazione le sezioni dedicate alla Preistoria e alla Protostoria, a documentare un lasso di tempo che prende avvio circa 200.000 anni fa e si dipana sino al primo secolo a.C.

Il piano intermedio accogliera? invece i reperti dell’eta? celtica e romana, oltre ad uffici, biblioteca e spazi per incontri, mentre il piano terra e? destinato a documentare l’eta? altomedievale. «Complessivamente l’investimento superera? i 3 milioni di euro, integralmente finanziati dal Ministero alla Cultura. - afferma il dirigente della Direzione regionale Musei Veneto, dottor Daniele Ferrara - Aperta al pubblico la sezione riservata alla preistoria e alla protostoria, contiamo di avviare molto presto il cantiere per la sezione romana, mentre con fondi assegnati tramite il PNNR metteremo a cantiere anche il piano terra per completare quello che si prefigura come uno dei piu? importanti musei archeologici italiani». Il percorso espositivo della sezione Preistoria e Protostoria, anche grazie a ricostruzioni fisiche e virtuali, video e altri mezzi di comunicazione multimediale, narra le principali componenti storiche del veronese in un arco cronologico compreso tra oltre 100.000 anni fa e il 100 a.C.

Predisposto con la collaborazione dell’Universita? di Ferrara, dell’Universita? di Trento e della Soprintendenza SABAP di Verona, il percorso si articola in una serie di sottosezioni dedicate ai principali siti preistorici e protostorici, dal Paleolitico (rappresentato dalla famosa pietra dipinta, nota come lo "Sciamano", considerato tra le piu? antiche rappresentazioni umane sino ad oggi note al mondo, proveniente dalla Grotta di Fumane), passando attraverso il Neolitico e l'eta? del Rame, fino all’eta? del Bronzo, con l'esposizione dei materiali provenienti dai siti palafitticoli inseriti nella lista Unesco del Veronese, e all'eta? del Ferro. L'allestimento si sviluppa in modo lineare, attraverso le diverse sale dei due bracci del terzo piano (dal Paleolitico all'eta? del Bronzo) fino a confluire nel terzo braccio (dedicato all’eta? del Ferro).

Tra i molti tesori del nuovo Museo, la neo direttrice dell’istituzione veronese, Giovanna Falezza, segnala la pietra dipinta nota come “lo Sciamano”. Tra le opere d’arte in ocra rossa rinvenute a Grotta di Fumane e riferibili all’attivita? artistica dei primi Sapiens (40.000 BP, Paleolitico superiore), la piu? famosa e? questa pietra calcarea sulla quale, in ocra rossa, e? raffigurato un personaggio che indossa un copricapo. Questa pietra e?, ad oggi, una delle piu? antiche figure teriomorfe (figure di uomo-animale) del pianeta. Risale invece all’Eta? del Bronzo antico, lo straordinario esemplare di vaso a bocche multiple recuperato durante lo scavo archeologico della Palafitta del Laghetto del Frassino presso Peschiera del Garda. Dal medesimo sito provengono anche ceramiche con decorazioni incise, conchiglie, metalli e utensili in osso, pietra e legno. Sempre dal Garda, rinvenuti ad una profondita? di circa tre metri, provengono una tazza dell’Eta? del Bronzo antico e alcuni resti paleobotanici, tra i quali una spiga carbonizzata di farro.

Dal sito di Pila del Brancon, a Nogara, provengono spade ripiegate, cuspidi di lancia, pugnali ed altri elementi laminari contorti, materiali che possono essere riferiti ad una fase iniziale dell'eta? del Bronzo finale. Notevoli e numerosi gli oggetti da ornamento esposti nel nuovo Museo e tra essi spicca il magnifico spillone scoperto presso la palafitta de La Quercia a Lazise, lungo piu? di mezzo metro, con larga testa a disco e gambo ritorto. Da quest'oggi, venerdì 18 febbraio 2022, il Museo Archeologico Nazionale di Verona sara? aperto al pubblico nei giorni di venerdi?, sabato e domenica dalle 10 alle 18, presso la sede nella ex Caserma Asburgica San Tomaso, in Stradone San Tomaso, n. 3.

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