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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Migranti in aumento, sindaci preoccupati. Borchia: «La suddivisione sia equa»

Nel Veronese, chi gestisce i richiedenti asilo fatica a trovare nuovi alloggi. Il segretario provinciale della Lega: «Non sono sufficienti. Vanno create le condizioni per azzerare le partenze»

Essere coinvolti nella gestione del fenomeno e non essere lasciati da soli a risolvere i problemi. È quanto chiedono i sindaci della provincia di Verona di fronte ad un'immigrazione crescente.
I numeri degli sbarchi in Italia dall'inizio dell'anno sono circa tre volte più grandi rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dell'anno scorso. Ed i richiedenti asilo vengono redistribuiti in tutto il territorio nazionale, provincia scaligera inclusa. La Prefettura è l'ente che si occupa della gestione dei ricollocamenti dei migranti ed il prefetto Donato Cafagna si sta confrontando con sindaci, associazioni religiose e laiche ed anche con gli albergatori per trovare alloggi adeguati. Ma non è facile.

Servono, infatti, nuove strutture in grado di accogliere i richiedenti asilo. Spazi pubblici non ce ne sono e quindi le cooperative e le associazioni che si occupano di accoglienza si rivolgono ai privati. In questo modo, però, i sindaci però rischiano di essere tagliati fuori. Per questo i primi cittadini chiedono di avere voce in capitolo, suggerendo al prefetto una redistribuzione razionale dei migranti e non dettata semplicemente dal criterio della disponibilità.
E una volta superato il già non facile ostacolo del reperimento degli alloggi, i sindaci vogliono essere a conoscenza anche delle attività di integrazione proposte ai migranti per integrarli sempre più nella comunità.

E al fianco dei sindaci veronesi si è schierato Paolo Borchia: «Sono più che legittime le preoccupazioni espresse dai sindaci del territorio veronese sulla gestione della ripartizione dei richiedenti asilo nei nostri comuni - ha commentato l'europarlamentare e segretario provinciale della Lega - Vanno ascoltate attentamente. I posti a disposizione nelle strutture o negli alloggi candidabili all'accoglienza non sono minimamente sufficienti. E le conseguenze di una suddivisione non equa rischiano di essere drammatiche come accaduto in passato. L'attuale governo è al fianco dei primi cittadini e sta già lavorando per nuovi obiettivi di aggiornamento e di riforma del sistema, anche per quanto concerne la vigilanza, i controlli e la revisione del fenomeno delle false cooperative. Grossa preoccupazione è legata al fatto che i cosiddetti migranti economici stanno drenando risorse ingenti che dovrebbero essere destinate ai migranti che richiedono protezione internazionale. E da non sottovalutare assolutamente le problematiche legate alle partenze dalla Tunisia. Senza alcun dubbio serve una maggiore attenzione per chi sta fuggendo da conflitti e persecuzioni, ma in generale vanno assolutamente create le condizioni per azzerare le partenze come da programma governativo. Si tratta di una questione di sopravvivenza, numeri ingestibili creano i presupposti per il disordine sociale, numeri più bassi consento di lavorare per un’accoglienza e un'integrazione effettive e senza truffe».

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