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Attualità Centro storico / Via Giuseppe Garibaldi

Nuovo hotel super-lusso in centro storico a Verona: il fronte del "sì" e quello "no", la città si divide

«Verona in questi anni è stata trasformata in un bazar, ma serve turismo di qualità», dicono gli esercenti. «In un centro storico trasformato in resort non servono più negozi tradizionali», dice Confcommercio

Gli esercenti del centro storico di Verona dicono "sì" all’insediamento di un hotel super-lusso nell’ex cittadella della finanza Unicredit fra via Garibaldi, via San Mamaso, via Sant’Egidio e via Emilei. Già la scorsa estate la Corporazione Esercenti Centro Storico Verona si era espressa a favore, in seguito ad un sondaggio tra i circa 600 associati, di cui l’85 per cento aveva dato parere positivo. Ora, in pieno periodo natalizio, l’associazione rilancia l'idea: «Siamo decisamente a favore dell’insediamento di un hotel di alta fascia (di cui a Verona si avverte la mancanza), piuttosto che dell’ennesimo di livello medio», afferma il presidente Tiziano Meglioranzi.

Il presidente Tiziano Meglioranzi fa quindi riferimento al turismo generato dai mercatini di Natale e Santa Lucia e spiega: «Verona in questi anni è stata trasformata in un bazar che fa grandi numeri, ma senza generare un indotto significativo per la città. E, di contro, con notevole impatto sul decoro urbano. Il turismo di qualità invece, che preferirebbe una città più accogliente e meno caotica, finisce per allontanarsi. A Verona si avverte la mancanza di un cinque stelle superior - prosegue Tiziano Meglioranzi - che porterebbe un tipo di turismo internazionale il quale, avendo a disposizione una struttura di alto livello, potrebbe scegliere per un soggiorno la città di Verona, che gode anche del potere attrattivo del lago di Garda».

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Hotel super-lusso nell’ex cittadella della finanza Unicredit - FOTO GORZEGN0 

A credere fortemente nelle prospettive offerte dal recupero della sede degli ex-uffici Unicredit di Via Garibaldi è il colosso internazionale degli investimenti Real Estate, Patrizia Ag, che ha già raccolto la manifestazione di interesse da parte della prestigiosa catena Marriott Hotel e della sua Autograph Collection, intenzionata ad inaugurare la prossima punta di diamante proprio in Via Garibaldi: «Il progetto di via Garibaldi - spiega Patrizia Ag Italia - nasce dal desiderio di recuperare un edificio storico abbandonato da più di 4 anni le cui potenzialità, senza un progetto comune, andrebbero completamente sprecate a discapito di tutto il quartiere. In più c’è la volontà di favorire la ricezione di un turismo di qualità, creando prospettive occupazionali e promuovendo allo stesso tempo anche gli aspetti e i valori legati a una città d’arte come Verona. L’apertura di un Marriott Hotel è un’opportunità per tutti. - prosegue Patrizia Ag Italia - Per i negozianti in primis, i più colpiti dalla pandemia da Covid-19, che aspettano solo l’occasione per poter respirare di nuovo. Per i giovani, anche: Verona è ricca di scuole alberghiere, pronte a mettere in campo eccellenze e talenti. Ma sarà un’opportunità per tutta la città, che vivrà un rinnovato slancio di attività, tra cui eventi di primo piano rivolti a un nuovo pubblico culturalmente elevato, disposto a spendere senza sporcare, a visitare senza calpestare».

Di parere diametralmente opposto paiono invece essere associazioni di categorie come Confcommercio Verona e Federalberghi che, anzitutto, ritengono l«'esigenza di nuovi alberghi in centro storico» debba essere vista «come punto di arrivo di una nuova pianificazione della città, non certo come punto di partenza». Inoltre, aggiungono: «In assenza di una logica di arricchimento funzionale del centro storico, un nuovo albergo potrebbe rivelarsi un errore». Confcommercio Verona e Federalberghi quindi concludono: «In un centro storico trasformato in resort non servono più negozi tradizionali, solo qualche catena internazionale e una miriade di bar».

L'ipotesi del nuovo hotel di lusso in centro a Verona non piace nemmeno al consigliere comunale Michele Bertucco, il quale senza tanti giri di parole lo definisce «un intervento che non va in direzione dell'interesse della città, ma a favore di una trasformazione urbanistica speculativa, senza logica, analisi e confronto con la città». Inoltre, lo stesso Michele Bertucco se la prende con l'amministrazione comunale, responsabile a suo dire di aver contribuito a mettere «le categorie economiche le une contro le altre armate: da un lato una parte degli esercenti del centro storico che si dichiarano favorevoli al mega albergo, dall’altra parte gli albergatori di Confcommercio che si pronunciano in senso contrario». Tutto questo, secondo il consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, «non sarebbe accaduto se l’amministrazione avesse avuto una minima idea di ciò che serve al centro storico, il cui problema non è certo quello di avere un albergo in più ma di rimediare all’emorragia di abitanti che da anni lo sta spopolando».

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