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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ucraina, Kiev assediata dai russi. Da Verona appello per la pace. Sboarina: «Pronti ad accogliere i profughi»

Incontro con il vescovo Zenti, il sindaco scaligero: «Prepariamoci fin da ora ad aiutare i profughi che dovessero arrivare a Verona non solo attraverso i canali umanitari, ma anche da soli, in macchina. Garantiremo spazi per l’accoglienza e l’ausilio di mediatori culturali»

Di ora in ora cambia l’agenda istituzionale scaligera. Il dramma che sta vivendo il popolo ucraino colpisce al cuore anche Verona e la città si unisce per la pace, preparandosi anche a rispondere all’emergenza umanitaria. Questa mattina il sindaco Federico Sboarina, accompagnato dal vicesindaco Luca Zanotto, dall’assessore Nicolò Zavarise e dal consigliere delegato alla Famiglia Anna Leso, ha incontrato il vescovo, monsignor Giuseppe Zenti e il rappresentante della Caritas veronese monsignor Gino Zampieri. Un appuntamento, quello nel palazzo del Vescovado, chiesto con urgenza per condividere un percorso in grado di supportare i cittadini ucraini, sia quelli che vivono a Verona che quanti potrebbero arrivare dal confine. Ma anche per unire la comunità laica e quella ecclesiale in una preghiera per la pace.

LA SITUAZIONE IN UCRAINA: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Nel frattempo in Ucraina la guerra è ormai entrata nelle sue fasi più drammatiche, con la capitale Kiev sotto assedio dell'esercito russo. Secondo quanto riportato dal'Ansa, il sindaco di Kiev Klitschko ha dichiarato che la città è in assetto difensivo: 18mila fucili sono stati consegnati ai volontari che si stanno preparando per la resistenza. L'intelligence Usa prevede che la capitale dell'Ucraina potrebbe cadere nel giro di pochi giorni. Il presidente Zelensky ha riferito ai leader dell'Unione europea che «questa potrebbe essere l'ultima volta che mi vedete vivo».

Zelensky si trova ancora nella capitale, mentre il leader russo Putin chiede all'esercito ucraino di «prendere il potere» a Kiev e, sostanzialmente, di rimuovere così Zelensky. Il presidente russo ha anche detto che ciò renderebbe più semplici le trattative con Mosca: «Sarà più facile per voi trovare un accordo con noi», ha detto Putin, citato da Interfax, rivolgendosi all'esercito ucraino. Lo stesso Putin avrebbe anche detto che sta combattendo contro una «banda di drogati e neonazisti».

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L’amministrazione comunale di Verona ha dato la propria disponibilità a reperire fin da ora spazi per l’accoglienza di eventuali profughi, assieme alla Caritas diocesana che gode di contatti diretti con la Caritas nazionale e quella dell’Ucraina. E a mettere a disposizione una mediatrice culturale per i bisogni di chi scappa dalla guerra, ma anche gli ucraini che vivono a Verona che sono 651, principalmente donne. «Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità – ha detto Sboarina -. Se sarà necessario metteremo insieme le forze per rispondere all’emergenza umanitaria. La situazione drammatica vissuta in queste ore dal popolo ucraino è sotto gli occhi di tutti, vogliamo per questo condividere un percorso di pace assieme all’istituzione ecclesiastica. Come fatto durante la pandemia ci affidiamo alla preghiera e anche al lavoro di squadra. Prepariamoci fin da ora ad aiutare i profughi che dovessero arrivare a Verona non solo attraverso i canali umanitari, ma anche da soli, in macchina. Garantiremo spazi per l’accoglienza e l’ausilio di mediatori culturali. Fino a pochi giorni fa le diplomazie erano al lavoro, deve riprendere la ricerca del dialogo per fermare la follia della guerra che ha già fatto vittime innocenti. Quello che sta succedendo alle porte di casa nostra avrà conseguenze dirette molto complicate anche per la nostra comunità, già messa in ginocchio dall’emergenza economica e dai rincari. Questa è una guerra che nessuno vuole e può permettersi, siamo vicini anche alla preoccupazione delle tante donne ucraine che sono a Verona per il lavoro e che adesso hanno mariti e figli in pericolo».

«Le diplomazie hanno sottovalutato quanto stava succedendo – ha detto monsignor Zenti -. Il mondo è un villaggio, se si incendia una capanna tutte le altre sono a rischio. Imperdonabile che un capo di Stato accenda la miccia. Una decisione catastrofica e irrazionale a discapito di tutti, russi compresi. Speriamo riprendano presto le vie della diplomazia, la guerra è sempre iniqua».

«Pronti a sostenere il popolo ucraino che sta soffrendo per la guerra – hanno sottolineato il vicesindaco Zanotto e l’assessore Zavarise -. Di fronte ai carri armati, ai bombardamenti, alle immagini e alle notizie che stanno arrivando in queste ore dall’Ucraina non si può che esprimere un forte sentimento di condanna. Chi è attaccato va aiutato e ci auguriamo che la diplomazia si attivi per fermare il prima possibile la guerra. Come città abbiamo il dovere di metterci a disposizione sin da subito del popolo ucraino, siamo pronti a dare il massimo a sostegno a chi oggi sta soffrendo».

«A Verona abbiamo 651 residenti provenienti dall’Ucraina, se allarghiamo alla provincia diventano 1.672, l’80 per cento sono donne che hanno lasciato casa e famiglia per trovare un lavoro – ha aggiunto Leso -. Sono tutte molto preoccupate, anche pensando alle sorti dei loro familiari. Per questo ci stiamo attivando per mettere a disposizione una mediatrice culturale che possa sostenerle in questo momento drammatico».

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