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Gran Guardia gremita per l'appuntamento su affido e adozione "Dónàti"

Grande partecipazione a Verona per il Forum delle Associazioni familiari di promozione della prossimità familiare, affidamento diurno e residenziale e adozione

Sabato 26 gennaio al Palazzo della Gran Guardia una sala gremita per l'evento "Dónàti" del Forum delle Associazioni familiari di promozione della prossimità familiare, affidamento diurno e residenziale e adozione. Hanno portato i loro saluti e il loro contributo i presidenti del Forum Veneto delle associazioni Maria Alessandra Donà e Marco Scarmagnani, il Senatore Stefano Bertacco, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Verona, il dottor Raffaele Grottola, Direttore dei Servizi Sociali dell'Ulss 9, Mons. Giancarlo Grandis vicario del vescovo, Don Francesco Pilloni, Direttore del Centro di pastorale familiare di Verona oltre all'assistente sociale Valeria Colosi che coordina il Casf di Legnago.

Forum delle Associazioni familiari di promozione della prossimità familiare

Al centro dell'evento le testimonianze delle famiglie che vivono questa esperienza: mamme, papà, figli naturali di una famiglia accogliente, i ragazzi che sono stati accolti in affidamento. Massimo Cecchetti, coordinatore veneto di AIBI amici dei bambini, padre adottivo parla col cuore in mano del momento in cui lui e sua moglie sono andati ad incontrare la bambina che sarebbe diventata loro figlia; accanto a lei un'altra diceva «perché non portate anche me con voi?». Questo grido che proviene dai bambini in istituto senza una famiglia ha spinto Massimo e Maria Luisa a generare nell'amore ben tre figlie adottive. Elia ed Elena hanno scelto un affido residenziale nel Movimento per l'affido e l'adozione, ossia di accogliere 24 ore su 24 una bambina di 7 anni alcune difficoltà di tipo evolutivo. Sono felici a vederla felice, progredire e superare le sue difficoltà.

Andrea ed Elena, dell'Associazione Famiglie per l'accoglienza, tre figli naturali, hanno accolto nella loro famiglia in affido diurno due bambini di 6 e 8 anni. Affido diurno significa dare un appoggio a questi bambini nei compiti, nel gioco, nell'attività sportiva, dal pomeriggio fino a sera. Elena, figlia naturale di una famiglia aperta l'affidamento dell'Associazione Una famiglia in più, ha scelto di fare un'esperienza di prossimità familiare dando cioè una mano a una ragazzina con problemi di disabilità nel momento di necessità.

Nicola, un bel ragazzotto di 28 anni, ha raccontato senza peli sulla lingua della sua difficoltà a “subire” la scelta dei suoi genitori di accogliere in affidamento diurno per ben 10 anni un ragazzo con ritardo mentale. E ha raccontato come sia passato dall’evitamento al riconoscimento dell’importanza dell’accoglienza in un percorso di maturazione personale. Asia ha portato la sua esperienza di ragazzina accolta in affidamento ha sottolineato con commozione che per lei è stato un grande dono essere accolta in una famiglia, quella di Jimmy Garbujo, presidente Famiglie per l'accoglienza del Veneto, con figli di diverse età, questa diversità le ha dato tanta armonia.

Alla fine c'è stato un fuori programma: dalla platea Elisa di 29 anni ha chiesto la parola per poter esprimere un grazie ai genitori affidatari, gli attuali presidenti del forum Veneto che fanno parte dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, per la sua esperienza di figlia affidataria vissuta nella loro famiglia quando aveva 9 anni; ha voluto sottolineare la differenza tra ciò che ha vissuto in istituto e l'esperienza della famiglia affidataria: l'importanza di avere una mamma che ti incoraggia, ti stimola alle relazioni con gli altri, che ti accarezza i capelli la sera. Nell'affidamento ha vissuto la possibilità di essere pienamente figlia, sorella, nipote.

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