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Lotta alla mafia: la giunta Tommasi vuole la DIA e la DDA a Verona

Condivisa la mozione presentata nel 2017 dall’allora consigliere comunale Michele Bertucco, votata dal Consiglio comunale e mai attuata. «Ci auguriamo che i parlamentari veronesi si attivino in tale direzione, visto che la finalità ultima è il bene della città, e che di conseguenza il governo accolga la richiesta»

Portare a Verona una sede della Direzione investigativa antimafia per combattere le infiltrazioni mafiose nel tessuto sociale scaligero. Riunitasi mercoledì, la giunta Tommasi ha condiviso la mozione presentata nel 2017 dall’allora consigliere comunale Michele Bertucco (oggi assessore), votata dal Consiglio comunale ma finora mai attuata.

La volontà dell’Amministrazione di Verona è quella di coinvolgere gli organi di Governo e i parlamentari veronesi per finalizzare la richiesta. La presenza sul territorio di una sezione operativa della DIA. e il distacco presso la Procura della Repubblica di Verona di un magistrato della Direzione Distrettuale Anti Mafia (DDA) della Procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia, rafforzerebbe infatti l’operato e le azioni contro la criminalità e potenzierebbe le misure già in atto.

Il Comune di Verona è socio di Avviso Pubblico, la rete di enti locali che si impegna per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, uno strumento che aiuta le Amministrazioni a portare avanti la cultura della legalità, del rispetto delle regole e della lotta ad ogni tipo di mafia.

Che il territorio veronese non sia esente dalla presenza di infiltrazioni mafiose e di frange della criminalità organizzata lo certificano dai numeri riportati dall’Osservatorio Civico Legalità di Verona per il 2021, che riassume le notizie di cronaca apparsi su questi temi.
Da tale studio risulta che: sono 19 gli arresti effettuati nel 2021 dalle forze dell’ordine contro reati di attività illecite imprenditoriali, estorsioni, trasporti di merce, fallimenti fraudolenti, usura e false acquisizioni societarie; 54 gli arresti per usura e reati finanziari; 25 per evasione delle imposte, fatture false, riciclaggio e auto riciclaggio; 5 riconducibili alla 'ndragheta per possesso di bombe a mano e armi da guerra, ben 84 gli arresti per controllo di attività imprenditoriali da parte di clan mafiosi.
L’aggiornamento al 2022 riporta ulteriori 15 arresti nell’operazione "Appalti rete ferroviaria italiana" per i reati di associazione a delinquere, fatture false, bancarotta, somministrazione illecita di manodopera, 3 arresti per pagamenti gonfiati e 2 per fatture di operazioni inesistenti.

«L’amministrazione auspica che gli intenti, al di la del colore politico – dichiara a margine della giunta l’assessora alla Sicurezza Stefani Zivelonghi – possano convergere per portare a Verona i presidi forti per un efficace contrasto della criminalità organizzata. Auspicio che trova il consenso delle stesse forze dell’ordine. Ci auguriamo quindi che i parlamentari veronesi si attivino in tale direzione, visto che la finalità ultima è il bene della città, e che di conseguenza il governo accolga la richiesta».

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