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Giornata della Memoria 2022, prefetto: «Indifferenza rende corresponsabili»

Donato Cafagna, durante le celebrazioni di ieri, ha ricordato che non basta restare estranei per essere innocenti

Molte sono state le iniziative organizzate ieri, 27 gennaio, a Verona e in provincia per commemorare il Giorno della Memoria. Nel capoluogo, in mattinata, si è svolta in Piazza Bra la deposizione delle corone di alloro al Monumento dei Deportati da parte del prefetto Donato Cafagna, del sindaco Federico Sboarina, del presidente della Provincia Manuel Scalzotto e del comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto Massimo Scala, alla presenza dei vertici delle forze dell'ordine, della comunità ebraica, dell'Aned, dell'Anpi e delle associazioni d'arma.
Successivamente, nell'auditorium del Palazzo della Gran Guardia, si è tenuto l’evento, trasmesso in streaming sui portali istituzionali del Comune e della Prefettura di Verona a causa delle restrizioni conseguenti all’epidemia da Covid-19, dedicato al ricordo della Shoah. Sono intervenuti il prefetto, il sindaco, la studentessa Martina Remedi della consulta scolastica provinciale e l'oratore ufficiale Aldo Pavia. In particolare, il prefetto ha sottolineato il senso profondo della memoria dell'Olocausto e ha ricordato che la Giornata della Memoria non solo impone di ricordare le vittime innocenti, riscattandole dal silenzio, ma insegna che non basta restare estranei per essere innocenti. L’indifferenza rende corresponsabili ed è doveroso contrastare il negazionismo e quelle forme di fanatismo, di suprematismo e di razzismo, che sono sempre presenti e sono causa di odi e di violenza.

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Sempre ieri mattina, il 97enne Dante Farina, deportato nel Campo X B, ha ricevuto la medaglia d’onore concessa dal Capo dello Stato ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra. Le altre medaglie d’onore per cittadini di Verona deceduti, sono state consegnate ai loro familiari.
In considerazione dell’elevato numero degli insigniti della provincia di Verona e della situazione epidemiologica attuale, la consegna delle medaglie negli altri comuni ai familiari degli insigniti deceduti si è tenuta, in contemporanea, nei rispettivi territori da parte dei sindaci.

Scarica qui la lista dei veronesi insigniti quest'anno con la medaglia d'oro nel Giorno della Memoria

La cerimonia è proseguita con la proiezione di Vita Resistente, un'intervista al presidente di Aned Verona Ennio Trivellin. Il tutto si è concluso con il canto della preghiera ebraica per le anime dei defunti El Malei Rachamim, a cura del cantore della Sinagoga di Verona Angel Harkatz.

Nel pomeriggio sono state poi deposizione corone d’alloro al Cimitero Ebraico di Via Badile, al Sacrario del Cimitero Monumentale e presso al Monumento "Il filo spinato" di Piazza Isolo.
E fino al 31 gennaio 2022, in Piazza Bra, resterà esposto il Carro della Memoria, un vagone ferroviario utilizzato dal 1943 al 1945 per le deportazioni nei campi di sterminio. Il Carro sarà poi esposto dino al 7 febbraio in Piazza del Popolo a San Martino Buon Albergo.

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Proprio presso il vagone-simbolo dell'orrore dei lager, ieri una delegazione di Verona Domani ha deposto un mazzo di fiori bianchi. Tra i presenti il sindaco Sboarina ed il presidente di Agsm-Aim Stefano Casali. «Un piccolo gesto simbolico per non dimenticare l'orrore del genocidio nazista e per ribadire la più ferma opposizione a qualsiasi forma di antisemitismo, negazionismo e xenofobia - hanno detto i rappresentanti del movimento - Quella contro l'indifferenza è una battaglia che deve essere combattuta tutti i giorni, ma oggi più che mai vogliamo ricordare i danni irreversibili in cui si incorre ogni volta che ci giriamo dall'altra parte e fingiamo di non vedere violenza e sofferenza».

Ed in occasione del Giorno della Memoria, l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan si è rivolta a tutti gli studenti del Veneto con una lettera, ribadendo la necessità di combattere ogni fondamentalismo per evitare una nuova Shoah. «Abbiamo il dovere, come comunità educante, di proporre riflessioni e approfondimenti capaci di rendere vivo e prossimo, ai nostri studenti, il dramma degli ebrei nel tempo e nella storia - ha scritto Donazzan - Non è infatti un dramma a noi estraneo, perché parte della nostra storia, così come la comunità ebraica non è altro da noi, perché parte della nostra identità nazionale, culturale e sociale».
All'assessore e alla sua lettera è stato fatto, però, un appunto da parte dei consiglieri regionali del Partito Democratico Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Giacomo Possamai, Andrea Zanoni e Francesca Zottis: «Ricordare l'orrore della Shoah è un dovere per tutti ed è importante che le giovani generazioni sappiano esattamente cosa è accaduto. Per questo restiamo sorpresi che, nella sua lettera alle scuole, l'assessore Donazzan dimentichi chi ha prodotto quella che è riconosciuta come la tragedia più grande dell'umanità: il nazifascismo».

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