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Tornano le giornate FAI di Primavera: ecco cosa si potrà visitare nel Veronese

L'iniziativa tornerà sabato 23 e domenica 24 marzo: «In Veneto sono 45 i beni che verranno aperti, sono ville, palazzi, aree poco conosciute, spazi privati o pubblici che per due giorni, si apriranno al pubblico»

Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 il FAI – Fondo Ambiente Italiano invita tutti a partecipare alle Giornate FAI di Primavera, per guardare il Veneto come non abbiamo mai fatto prima e costruire un ideale Ponte tra culture che ci farà viaggiare in tutto il mondo.
Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale quasi fossero indizi
In occasione delle Giornate FAI, la scoperta di un luogo speciale dell'immenso patrimonio paesaggistico italiano non è solo un'esperienza che va ad arricchire il bagaglio culturale di ogni visitatore, ma un'occasione straordinaria di incontro tra persone di età, interessi, provenienza diversi unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del proprio territorio. Luoghi di cui tornare a fruire come visitatori e sui quali accendere i riflettori affinché possano essere tutelati e valorizzati.
«Ritornano le Giornate FAI di Primavera, uno degli appuntamenti principali del FAI Fondo Ambiente Italiano, quest’anno alla 27° edizione. Più di 1000 i luoghi che si potranno visitare in Italia, spesso sconosciuti o mai aperti prima che, grazie ai volontari, alle delegazioni, agli Apprendisti Ciceroni, verranno presentati al pubblico. In Veneto sono 45 i beni che verranno aperti - ha sottolineato Ines Lanfranchi Thomas, presidente regionale FAI - sono ville, palazzi, aree poco conosciute, spazi privati o pubblici che per due giorni, si apriranno al pubblico, affiancati dai tanti volontari Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi Giovani, e grazie agli Apprendisti Ciceroni, tutti insieme impegnati per far vivere e rivivere uno straordinario territorio come è il Veneto. Un ringraziamento particolare va anche ai volontari della Protezione Civile che con il loro lavoro capillare e la loro collaborazione rendono possibile l’evento. Vi aspettiamo numerosi, state al nostro fianco per un’Italia più conosciuta e quindi più amata perché si ama ciò che si conosce e si protegge ciò che si ama».
La manifestazione è anche un importante evento di raccolta fondi e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione. Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro: i preziosi contributi raccolti saranno destinati al sostegno delle attività istituzionali del FAI.
«Per il quinto anno consecutivo le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI – prosegue Ines Lanfranchi Thomas -. Dal 18 al 24 marzo, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del FAI, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva».
In Veneto sono quarantacinque le aperture straordinarie coinvolte nelle Giornate di Primavera. Ad affiancare i volontari nell’accogliere e guidare i visitatori, ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto con i loro docenti di partecipare nell’anno scolastico a un progetto formativo di cittadinanza attiva, un’iniziativa lanciata dal FAI nel 1996, che coinvolge ogni anno studenti felici di poter vivere e raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del loro territorio.

A Verona e provincia

La Delegazione Fai di Verona organizza per le Giornate FAI di primavera la visita a Palazzo Balladoro, ad ingresso esclusivo per gli iscritti FAI, raffinato esempio di abitazione nobiliare dall’eleganza essenziale, realizzato nel XVIII secolo per volere dei Balladoro, ricca famiglia di industriali della seta. Nel 1738 il Senato Veneto assegnò il titolo di Conte alla famiglia e il palazzo fu ricostruito su progetto di Luigi Trezza. Palazzo Balladoro presenta linee classicheggianti: il portale d’ingresso è ad arco con parete a bugnato, mentre al piano nobile è presente una balconata di tipo sanmicheliano. Ad oggi resta perfettamente conservato il Salone d’onore, con il soffitto e le pareti decorate a fresco nel 1780 da Pio Piatti e Carlo Ederle. Il soggetto del soffitto è “Le virtù cacciano il vizio” mentre sulle pareti sono presenti architetture e statue a monocromo. Nel primo cortile del palazzo è possibile vedere tre meridiane recentemente restaurate.
Sarà invece aperto al pubblico Palazzo Portalupi, sede della Banca d’Italia. Detto anche Palazzo dell’Orologio per la particolare decorazione del fastigio, è giocato anche nelle decorazioni interne sul tema del Tempo. Venne progettato da Gaetano Pintor e realizzato entro il 1804 in stile neoclassico. Si presenta con un’elegante facciata tripartita: il piano terra in pietra bugnata interrotta dall’arco d’ingresso sovrastato da un busto romano, il piano nobile percorso interamente da una superba balconata, il terzo piano con finestre separate da statue e al centro l’orologio con il blasone di famiglia. La visita al Palazzo, al cortile interno e ai saloni affrescati offre un altro interessante approfondimento sulle famiglie gentilizie della città, raccontato dalla Delegazione di Verona con gli Apprendisti Ciceroni.
In provincia, a Sommacampagna, sempre la delegazione FAI di Verona organizza una passeggiata al Santuario della Madonna del Monte, che riaprirà dopo molti anni di chiusura. Eremo francescano e luogo di pellegrinaggio, la chiesa è dotata di un apparato decorativo meraviglioso: una Madonna con Bambino di epoca medievale, il leone Marciano testimonianza del dominio della Serenissima, il ciclo di affreschi dedicato alla vita di San Francesco, gli altari in stile barocco del XVIII secolo.
A Sommacampagna sarà inoltre aperta Villa Saccomani, uno degli anelli della catena di ville che circondano il nucleo residenziale del centro comunale. Il suo parco conserva esemplari di alberi secolari e costituisce parte integrante della collina su cui sorge. La villa, di origine settecentesca, è caratterizzata da una torre colombaia, elemento tipico delle corti agricole. Si trattava, di una residenza di nobili famiglie, a controllo dei latifondi posti nella campagna veronese. In questi anni la villa è stata oggetto di un importante intervento di restauro, che ha riproposto in chiave moderna la tradizione architettonica locale. Su uno dei pilastri di accesso alla proprietà è murata una lapide che ricorda che nel 1848 la dimora, all'epoca della proprietà Malenza, ospitò Vittorio Emanuele futuro re d'Italia.
Sempre in provincia di Verona, il Gruppo FAI delle Basse organizza la visita al Liceo “G. Cotta” e il Monumento Cavalcaselle. Affacciato su un maestoso viale alberato, l’elegante palazzo, oggi sede del Liceo G. Cotta, venne realizzato nel corso del primo decennio del Novecento. Composto da due piani più un terzo seminterrato, associa alla monumentalità delle forme una certa ariosità della costruzione, dovuta principalmente alle ampie finestrature. Si tratta di un importante luogo di cultura, frequentato da generazioni di studenti provenienti da tutta la Bassa veronese ma anche di un interessante sito storico che ospitò, nel corso della Prima guerra mondiale, un ospedale militare e la sede della Crocerossa. Anche per questo gli spazi interni, normalmente non visitabili perché destinati all’attività scolastica, e ai quali si accede da un ampio cortile dominato dal monumento a G.B Cavalcaselle, meritano senza dubbio una visita attenta. Le colonne di marmo grigio, i soffitti finemente decorati e l’ampio scalone che porta al piano superiore caleranno il visitatore in un’insolita atmosfera di primo Novecento.

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