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Giornata della Memoria a Verona, Sboarina: «Passato da custodire»

Consegnate le medaglia della città alla memoria dei veronesi Eliseo Cobel e Francesco Chesta, morti nei lager. È stata inoltre consegnata la medaglia alla memoria dell'alpino Enzo Favetta

La città di Verona ha celebrato questa mattina, 28 gennaio, in Gran Guardia, alla presenza di oltre 450 studenti delle superiori, il Giorno della Memoria, ricordando la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio del 1945.

Nel corso della mattinata, dopo gli interventi delle autorità, è stata consegnata dal sindaco Federico Sboarina la medaglia della città alla memoria dei veronesi Eliseo Cobel, morto nel lager di Gusen nel 1945, e Francesco Chesta, morto a Mauthausen nel 1945.
È stata inoltre consegnata la medaglia alla memoria dell'alpino Enzo Favetta, già insignito nel 1954 della Croce al Merito di Guerra per «i sacrifici sostenuti nell'adempimento del dovere». Favetta, nato a Brescia nel 1914, è mancato all'età di 65 anni nel 1979.

Nel suo intervento il primo cittadino ha sottolineato come «il passato vada custodito, anche nei suoi risvolti più duri e difficili, a garanzia del futuro. Ecco perché oggi vogliamo ricordare la moltitudine di uomini, donne e bambini che, privati della loro dignità, della loro essenza stessa di persone, hanno affrontato, con la perdita finale della vita, persecuzioni e atrocità inimmaginabili. La memoria di tutte queste persone e di quanto hanno vissuto resta unica custode di quanto è accaduto e, soprattutto, di quanto ancora dobbiamo fare per far sì che il futuro del mondo parli di pace e libertà».

Presenti alla cerimonia anche il prefetto Salvatore Mulas, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto e il presidente Aned Verona Ennio Trivellin.
Le iniziative per il Giorno della Memoria hanno preso il via in piazza Bra, con la deposizione di una corona d'alloro al monumento dei Deportati, e sono proseguite nel pomeriggio con la cerimonia, alle 14.30, all'interno del Cimitero Ebraico di via Badile.

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E circa 700 studenti provenienti da una decina di scuole superiori assisteranno, giovedì 31 gennaio in Gran Guardia, allo spettacolo «Nessuno di noi ritornerà. Storia del Blocco 31». Il recital, realizzato in occasione della Giornata della Memoria, è organizzato dalla rete "Scuola e Territorio: educare insieme" e dall'associazione Prospettiva Famiglia in collaborazione con l'istituto Copernico-Pascoli e con l'assessorato alle politiche giovanili del Comune.

La rappresentazione, con inizio alle 9, vedrà la partecipazione degli attori professionisti Andrea De Manincor e Sabrina Modenini affiancati da un gruppo di studenti del laboratorio teatrale del liceo Copernico. Il racconto sarà accompagnato dalla presenza di una bambina e dalla voce fuori campo di Paolo Tricarico, curatore dello spettacolo. In scena, con l'ausilio di testi originali, poesie, testimonianze, lettere dell'epoca e recitati con musica dal vivo, un momento preciso della storia di Auschwitz, ossia la notte dell'8 marzo 1944 prima dello sterminio degli ebrei prigionieri in un settore di Birkenau.

Rendendo protagonisti i giovani con il loro diretto coinvolgimento nella realizzazione di questo recital - ha spiegato l'assessore alle politiche giovanili Francesca Briani - si punta ad accrescere in loro la conoscenza e la memoria della Shoah. Solo non dimenticando si può sperare che l'umanità non si trovi mai più a rivivere simili atrocità.

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