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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Agsm si fonde con Aim, il consiglio comunale approva. «Giorno storico»

Con una maggioranza di 22 voti favorevoli, Verona ha detto sì al progetto di incorporazione della principale multiutility vicentina nella più grande azienda controllata dall'amministrazione scaligera

Come quello di Vicenza, anche il consiglio comunale di Verona, ieri sera 8 ottobre, ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di Aim Vicenza in Agsm Verona. I voti favorevoli sono stati 22, mentre si sono astenuti i 9 consiglieri di Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Verona e Sinistra in Comune, Gruppo Misto e Traguardi.

La delibera è stata illustrata all'aula dall'assessore alle aziende partecipate Daniele Polato, che ha relazionato i consiglieri sui principali passaggi tecnici dell’operazione. «Oggi è una giornata storica - ha evidenziato l'assessore - Con questo progetto portiamo il sacrificio e il lavoro di centinaia di persone verso una nuova realtà sociale, in grado di affrontare l'evolversi del mercato, salvaguardando il bacino di utenza legato ad Agsm ed impedendo il generarsi per il futuro di fenomeni di acquisizioni o di accorpamenti da parte di realtà societarie più forti. La fusione si colloca infatti nella prospettiva di un percorso di crescita di valore, dando vita a un nuovo polo delle multiutility, dotato di un ampio portafoglio di servizi e progetti e di dimensioni tali da qualificarsi con un ruolo di leadership, e in funzione di polo aggregante, a livello nazionale, in particolar modo nella parte nord-orientale del territorio italiano. I benefici della fusione sono rappresentati, sia per Agsm e Aim, in termini di qualità ed economicità del servizio, grazie alle possibilità di crescita e consolidamento del posizionamento di mercato congiunto e la messa in condivisione delle migliori competenze. Il conseguimento di una più ampia struttura sociale sarà fondamentale per affrontare gli investimenti necessari a superare le sfide del futuro. Circa la governance, l’operazione rispetterà l’equilibrio tra le parti coinvolte garantendo una paritaria rappresentanza dei soci negli organi amministrativi e di controllo. Sono i numeri e non le considerazioni politiche a determinare il successo o meno delle operazioni e delle scelte gestionali portate avanti. Mai come in questo momento Agsm si presenta come un gruppo sano e produttivo, capace di rappresentare una delle migliori aziende veronesi e italiane».

Accolto dall'assessore l'ordine del giorno collegato della maggioranza, primo firmatario il consigliere Verona Domani Massimo Paci. Respinto, invece, l'ordine del giorno con primo firmatario il consigliere PD Federico Benini.

«La nostra visione è chiara - ha dichiarato il sindaco Federico Sboarina - Questa delibera non è figlia di nessuno, ma frutto di un attento percorso di attento approfondimento e confronto che ha portato il concretizzarsi questa operazione. Un passaggio storico, atteso da tanti anni dalla città di Verona e fondamentale per i dipendenti del gruppo Agsm. Dire il contrario significa non dare valore ad un risultato positivo che, diversamente da quanto affermato dalle minoranze, è stato raggiunto nei tempi prestabiliti, nonostante le difficoltà del momento, percorrendo le migliori soluzioni, per offrire ad Agsm un percorso di crescita fondamentale. È la giusta direzione per avere quella forza per difenderci sul nostro territorio da futuri tentativi di acquisizione. Un ringraziamento a quanti hanno lavorato per arrivare nei tempi previsti, nonostante il Coronavirus, a questo straordinario risultato».

I PASSAGGI TECNICI DELLA FUSIONE

Lo scorso 29 giugno il consiglio di amministrazione di Agsm ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di Aim in Agsm, con annesso testo dello statuto della nuova società, risultante dall’operazione di fusione. In pari data, sia il progetto di fusione sia lo statuto post fusione sono stati oggetto di approvazione da parte dell’amministratore unico di Aim, nonché depositati nel competente Registro delle Imprese.
La fusione sarà efficace dal primo gennaio 2021. In conseguenza della fusione, il capitale sociale della Agsm verrà aumentato da 58.500.000 euro a 95.588.235 euro, mediante emissione di 24.725.490 azioni ordinarie, pari a nominali 37.088.235 euro da attribuire ad Aim. Inoltre, accanto alla quota minima della partecipazione del Comune di Verona, pari al 51% del capitale sociale, il Comune di Vicenza aderirà con un valore non inferiore al 32%.

I COMMENTI DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Il capogruppo PD Federico Benini: «Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale, che vede l'amministrazione festeggiare per il raggiungimento di un'operazione che, nella realtà, non era quella inizialmente prefissata dalla maggioranza. Nella relazione di accompagnamento per l'accordo iniziale a tre, l'advisor Roland Berger sosteneva come un legame unico con Aim fosse di scarso respiro. Oggi, per avvallare questa operazione, si presentano altri dati, che stimano per un accordo a due valori di crescita più alti di quelli ottenuti con A2A. Difficile quindi capire dove stia la verità».
Il capogruppo di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco: «Questo è una sconfitta del sindaco Sboarina, che in prima battuta ha lavorato per concretizzare una fusione con un partner industriale per poi, ritrovandosi la strada sbarrata, ricadere su questa operazione. Una marcia indietro che ha portato la maggioranza verso percorsi individuati da altri. La mancanza in Agsm di un presidente in carica, la delibera inviata a 24 ore dall'approvazione in Consiglio e una complessiva velocità, ingiustificata, nel procedere verso questa fusione, non rassicurano su un un’operazione il cui futuro è più che mai incerto».
Il capogruppo di Traguardi Tommaso Ferrari: «In tre anni abbiamo visto la defenestrazione di Croce, le dimissioni di Finocchiaro e cambiare idea 100 volte. Prima sembrava A2A imprescindibile poi, tutto ad un tratto, cambio di rotta e di orientamento. Insomma una gestione che mette in luce incapacità di dare direzione rispetto anche le sfide che ci sottopone anzitutto l’Europa con la riduzione del 60% della Co2 entro il 2030».
Il capogruppo della Lista Tosi Flavio Tosi: «È stato perso solo tempo. Prima l'amministrazione ha tentato in ogni modo di svendere una delle migliori aziende veronesi a Milano, poi, bloccata l’operazione con A2A, è ricaduta su un percorso intrapreso già nel mio secondo mandato, solo con tre anni di ritardo. Con Vicenza potevamo andare già nel 2017, ma si è preferito perseguire altre direzioni. Nel frattempo si è dimesso anche il presidente di Agsm Finocchiaro e da mesi la maggioranza non riesce ad individuare un suo sostituto».
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Alessandro Gennari: «Questa fusione è una scelta obbligata. Le condizioni di mercato rendono impossibile continuare da soli in campo energetico. Ma al di là dei toni trionfalistici, manca totalmente l’ambito dell’efficienza energetica, una rassicurazione sul destino dei dipendenti veronesi e le ricadute sulle tasche dei cittadini per le future bollette. Una settimana per decidere e zero trasparenza. Come gruppo ci asteniamo perché riteniamo che un futuro ad Agsm debba essere garantito, ma non possiamo appoggiare queste modalità ed i punti interrogativi che nonostante tutto restano».
Il consigliere della Lega Alberto Zelger: «Non si tratta di un'operazione realizzata in velocità e senza un adeguato confronto. Nella commissione da me presieduta è stata esaminata tutta la documentazione fornita che, già da una settimana, era disponibile alla visione dei consiglieri interessati. Questa fusione era un obiettivo strategico già dal 2017. L'approvazione di questa delibera è solo la conclusione di un importante percorso che concretizza un risultato fondamentale per la città e la futura crescita di una delle sue aziende più importanti».
Il consigliere di Verona Domani Massimo Paci: «Con il voto della delibera di fusione si inizia un percorso di sicuro interesse e sviluppo del nostro gioiello di famiglia. Verona Domani è stata la prima a insistere di iniziare la fase delle aggregazioni partendo dal basso, mettendo insieme realtà locali omogenee per creare una società capace di mantenere identità e garantire la crescita di un forte polo del Nordest. Non abbiamo votato una aggregazione che vedesse coinvolta A2A perché non ritenevano fosse corretto procedere con percorsi poco chiari che si avvalessero di principi quali l'infungibilità; ma siamo sempre stati propugnatori dell'idea di aggregazioni».

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