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"Alfresco", nel carcere di Verona la trasformazione alimentare occasione di inserimento lavorativo per detenuti

Un progetto di percorsi formativi e di inserimento lavorativo della Cooperativa Sociale Panta Rei all’interno della casa circondariale di Verona: «Il lavoro è un diritto e rappresenta, se fatto bene, una vera educazione alla legalità»

Nella giornata di oggi, sabato 3 dicembre intorno a mezzogiorno, presso la casa circondariale di Verona, verrà presentato il progetto "Alfresco - Il fuori dentro", che intende fornire nuove opportunità lavorative e di reinserimento sociale ai detenuti ed alle detenute dell'istituto. Il progetto è stato realizzato dalla cooperativa sociale Panta Rei, grazie all’impegno della sua presidente, la dott.ssa Elena Brigo, e di tutti i soci della cooperativa.

Il progetto, secondo quanto viene spiegato in una nota, è nato grazie alla collaborazione della direzione della casa circondariale di Verona, la cooperativa Panta Rei, la Fondazione San Zeno e la Fondazione Esodo e prevede l’attivazione di due laboratori: uno nella sezione maschile ed uno in quella femminile, per la realizzazione di prodotti da immettere sul mercato. La Cooperativa, che si dedica da oltre vent'anni all’inserimento lavorativo di persone con patologie psichiatriche, ha colto la sfida di mettere a servizio le proprie esperienze e le proprie competenze in un settore, nuovo ma per certi versi affine a quello all’interno del quale ha sempre operato.

Alfresco - Il fuori dentro - Gli invasà 2022

«Da qualche anno presso la nostra cooperativa, con i nostri pazienti abbiamo iniziato a produrre "Gli Invasà", marmellate e confetture realizzate utilizzando come materie prime le eccedenze alimentari, frutta e verdura buone ma destinate a diventare scarto che, - spiega Elena Brigo, presidente della cooperativa Panta Rei - grazie al lavoro e all’impegno di persone che rischiano di restare ai margini e stigmatizzate, sono diventati prodotti sani, buoni e belli che siamo riusciti a fare arrivare su molte tavole. Abbiamo pensato che la casa circondariale, grazie a questo laboratorio, fosse un modo per proseguire a allargare questo nostro intento di dare una seconda opportunità alla frutta e alla verdura, sicuramente, ma anche e soprattutto alle persone. Il tema del carcere e l’attenzione per la sofferenza delle donne detenute - conclude Elena Brigo - ci fa pensare che questo sia un progetto su cui possiamo spenderci e per il quale contiamo di avere dei risultati concreti».

Alfresco - Il fuori dentro - Gli invasà etichettatura

Nasce da qui dunque il primo progetto presso il reparto femminile: "Imbandita – La tavola del riscatto", è un moderno laboratorio di trasformazione alimentare che, utilizzando principalmente eccedenze alimentari, produrrà marmellate, confetture e conserve da vendere e distribuire sul territorio. Il laboratorio sarà in grado di offrire una possibilità ogni anno a circa 15 detenute. Il secondo progetto si chiama invece "Pasta d’Uomo - Mai stati così buoni", ed è realizzato nella sezione maschile dove è presente un forno per la realizzazione di pane e lievitati dolci. Il nuovo laboratorio è stato avviato in ottobre ed ha già realizzato dolci di Natale e panettoni. L’obiettivo non è solo creare dei laboratori formativi o possibilità di tirocinio estemporanee, ma di proporre e implementare occasioni di lavoro per favorire il reinserimento deidetenuti nel consorzio sociale e rendere più fluido l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per l'acquisto dei prodotti è possibile fare riferimento al sito web della cooperativa sociale Panta Rei.

Alfresco - Il fuori dentro - Gli invasà

In questo solco si colloca infatti la convenzione sottoscritta tra la direzione della casa circondariale e la cooperativa Panta Rei. «Tutto questo - afferma la direttrice Mariagrazia Bregoli - ci permetterà di mettere in luce non solo le criticità, ma di evidenziare gli sforzi tesi al recupero e all’integrazione dei detenuti, valorizzando le specificità dell’istituto di Verona, l’attività degli operatori penitenziari e i legami con il territorio». La presidente della cooperativa Panta Rei Elena Brigo in conclusione aggiunge: «Il lavoro è un diritto e rappresenta, se fatto bene, una vera educazione alla legalità. E ogni panettone venduto, ogni vasetto di marmellata acquistata rappresenta per noi non solo un elemento di sostenibilità per proseguire il progetto, ma un modo per creare comunità inclusive e per abbattere gli stigmi».

Alfresco - Il fuori dentro - Gli invasà-2

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