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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Fumetti e corone commemorative, polemiche a Verona su Ramelli

Il Comune di Verona vuole donare il libro a fumetti sulla storia di Sergio Ramelli, ma il PD vorrebbe bloccarlo. «Il solo intento è di celebrare i morti "di parte" delle violenze degli Anni di Piombo»

Acquistare e donare ad ogni scuola superiore di Verona, almeno una copia del libro a fumetti sulla storia di Sergio Ramelli, da conservare presso la biblioteca scolastica. È quanto intende fare il Comune di Verona, accogliendo un ordine del giorno del consigliere comunale Andrea Bacciga. Un'iniziativa presa proprio in prossimità del 29 aprile, data dell'anniversario della morte di Sergio Ramelli.
Iniziativa che piace a Forza Nuova che parla di «onore alla memoria di questa vittima senza giustizia dell'odio antifascista», la cui storia è raccontata nel volume a fumetti intitolato «Sergio Ramelli. Quando uccidere un fascista non era reato», edito da Ferrogallico. Volume realizzato da Marco Carucci e Paola Ramella e che il Comune di Verona si appresta ad acquistare per riempire le biblioteche scolastiche delle proprie scuole.

«L'intento dichiarato è quello di riscattare e celebrare i morti "di parte" delle violenze degli Anni di Piombo», criticano i consiglieri comunali del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, insieme al segretario provinciale Maurizio Facincani e al segretario cittadino del PD Luigi Ugoli.

Si tratta di un messaggio aberrante e pericoloso, non degno di un Comune della Repubblica Italiana, perché finisce per legittimare il clima di quella stagione buia nella quale trovò terreno fertile il terrorismo, una stagione che dovrebbe essere prima di tutto spiegata agli studenti - proseguono gli esponenti PD - Scopo inconfessabile di questa iniziativa è evidentemente un altro: undici anni fa nella notte tra il 30 aprile e l'1 maggio, cominciava l'agonia di Nicola Tommasoli, un ragazzo qualunque, non un militante politico, aggredito per futili motivi da un gruppo di estremisti di destra che si sentivano in diritto di spadroneggiare in città. È questa la data che oggi conta a Verona ed è con questa violenza, quella dell'estrema destra, qui ed oggi, che si deve fare i conti. Vale per il fumetto su Ramelli e vale anche per il fumetto su Norma Cossetto che rappresenta un clima idilliaco nell'Italia fascista del tempo.

E il PD intende anche bloccare la distribuzione del fumetto su Ramelli. Il senatore veronese Vincenzo D'Arienzo, insieme ad altri colleghi di partito, ha chiesto l'intervento del ministro Marco Bussetti. «Riteniamo presente un disegno nazionale politico e culturale volto ad inquinare la coscienza civile italiana orientandone i convincimenti e la conoscenza attraverso la valorizzazione di personaggi e fatti che, seppure collocati dalla parte sbagliata della storia, ancorché vittime di violenza, vengono utilizzati come icone per rendere il pensiero fascista meno brutale di quello che in realtà è stato ed è - scrive D'Arienzo - Sergio Ramelli, quindi, non viene ricordato quale vittima della violenza politica di quegli anni, sulla quale la riflessione è sempre aperta, bensì per inoculare il virus della bontà di quelle idee totalitarie e sanguinarie che il fascismo portava con sè».

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Ed ha al centro ancora la figura di Ramelli, un'altra polemica a Verona. Il 29 aprile, infatti, il consigliere comunale Andrea Bacciga ha deposto in via Ramelli una corona commemorativa la cui forma richiama una croce celtica, attirandosi le critiche del Circolo Pink. «Bacciga, che ha sempre manifestato le sue simpatie per l'estrema destra, è un consigliere comunale di Verona della lista dell'attuale sindaco Sboarina, anche lui ben piazzato in quella galassia fra estremismo di destra e integralismo cattolico - si legge nella nota del circolo Pink - Chi gli ha confezionato la corona sarà probabilmente disposto prossimamente a preparargliene una a forma di svastica».

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