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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Forte Procolo, il nuovo parco urbano (con teatro) da sette ettari nel futuro di Verona

Un progetto in quattro fasi già studiato dal Comune, per un costo di circa un milione e mezzo di euro, ma si attende l'ok definitivo da parte del Demanio per il trasferimento del bene

L'obiettivo è il 2021: l’amministrazione comunale di Verona spiega infatti di aver compiuto ogni passo per ottenere dal Demanio il trasferimento di Forte Procolo. Si tratta di ben sette ettari di verde che potrebbero diventare subito un grande parco urbano, con annesso teatro all’aperto. Nel progetto di riqualificazione e valorizzazione del complesso, richiesto per ottenere la proprietà del compendio, è ben specificato che si procederebbe infatti a step concentrici, sistemando prima la parte esterna per metterla immediatamente a disposizione della città. Per poi procedere con il recupero delle mura centrali e della corte interna. In questo modo i cantieri più invasivi non costituirebbero un impedimento all’utilizzo del parco, che diventerebbe un polmone verde a ridosso di più quartieri altamente urbanizzati e residenziali, Navigatori, Saval e rione Catena. Così come un prolungamento del Parco dell’Adige.

Un progetto, quello redatto dal Comune, che prevede un impegno economico complessivo di un milione e mezzo di euro e che, in queste settimane, è stato messo a punto accogliendo anche le osservazioni della Soprintendenza. Un programma di valorizzazione fatto a più mani, dagli uffici dell’Urbanistica, del Patrimonio e del Bilancio, per rientrare quanto prima nel cosiddetto "federalismo culturale demaniale". Affinché vi sia il trasferimento del Forte, spiegano da palazzo Barbieri, a differenza di quanto accade per le mura, serve una vera e propria programmazione di gestione del sito. E la relativa sostenibilità finanziaria. Tutto è pronto, nero su bianco. Manca solo il via libera da parte del Demanio. Il programma prevede, sotto il profilo culturale, l’implementazione delle iniziative di scoperta e promozione del Forte, già avviate negli anni scorsi, prima della pandemia, con le gite fuori porta per i veronesi e le giornate di pulizia. Attività rese possibili grazie anche al supporto dell’associazione "Verona Città Fortezza". Mentre, dal punto di vista ricreativo e sociale, si andranno a rendere fruibili e vivi tutti gli spazi verdi.

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Quattro le fasi di realizzazione del progetto. Un primo stralcio preliminare, da attuarsi nel triennio 2021-2023, per l’acquisizione del Forte, la rimozione della vegetazione infestante, così come la pulizia degli spazi verdi, delle mura e delle coperture in terra. Questo permetterebbe subito di utilizzare il parco, in quanto rilievi e verifiche sui manufatti esistenti, grazie ad una autorizzazione anticipata da parte del Demanio, sono già stati realizzati. Con la seconda fase potrà essere progettato e realizzato il giardino pubblico vero e proprio, nella zona sud verso viale Colombo. Previste un'area giochi per i bambini, un teatro all'aperto, un'area cani e una parte boscata da conservare e potenziare in virtù della biodiversità che il Forte custodisce, fatta di un’ampia gamma di specie di flora e fauna. Dopodiché nel triennio 2023-2025 saranno avviati gli interventi di messa in sicurezza, restauro architettonico e adeguamento statico delle quattro mura traverse. E completati gli ultimi lavori sugli spazi aperti. Il quarto stralcio prevede, infine, l’ultimazione del recupero della corte interna, del varco di accesso, della galleria fucilieri e del terrapieno difensivo.

Gli assessori all’Urbanistica Ilaria Segala e al Bilancio Francesca Toffali hanno illustrato i dettagli di una vera e propria "operazione Forte Procolo". «Forte Procolo è un gioiello della città, eppure da troppo tempo in stato di abbandono e ancora sconosciuto a tanti veronesi – ha detto Segala -. Ecco perché non vogliamo aspettare oltre. L’anno scorso abbiamo dato il via all’iter per il trasferimento e ora auspichiamo che il Demanio lo autorizzi quanto prima. Avere a disposizione questo compendio significa aprire alla cittadinanza 7 ettari di verde, un’area ricca di biodiversità fruibile da diversi quartieri altamente urbanizzati. La valorizzazione del Forte è prioritaria, per questo abbiamo redatto un programma di recupero e riqualificazione dettagliato, in accordo anche con le osservazioni della Soprintendenza. Prima della pandemia le giornate alla scoperta del Forte e di pulizia avevano riscosso grande interesse tra i veronesi. È un’area unica, accelerare il trasferimento significa restituire quanto prima il Forte alla città».

«La copertura finanziaria c’è, manca solo il trasferimento che ormai dovrebbe essere prossimo – ha aggiunto Toffali -. L’obiettivo è sì la riqualificazione del Forte e del parco verde, ma anche la sua valorizzazione attraverso l’inserimento in un circuito molto più ampio. Partecipando ai bandi Europa Creativa, vogliamo progettare e organizzare un vero festival delle fortificazioni europee, assieme ad altre città come Danzica, Bolzano, Norimberga e Salisburgo. Metteremo in rete tante realtà diverse per creare un evento internazionale. Verona è città patrimonio dell’umanità Unesco proprio per la sua cinta magistrale, valorizzarla significa anche farla conoscere al resto del mondo in tutta la sua bellezza».
 

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