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Fondazione Arena, niente Consiglio d'Indirizzo e lo stallo continua

Michele Bertucco si chiede: "Il sindaco sta lavorando per rilanciare la Fondazione Arena o per cacciar via la sovrintendente che lui stesso ha proposto?"

Il successo dell'edizione di quest'anno del festival lirico e l'Arena piena per i concerti di Bocelli e Baglioni non hanno reso più disteso il clima all'interno di Fondazione Arena. Sembrano ancora chiare le divergenze tra la sovrintendente Cecilia Gasdia e i tre dirigenti Gianfranco De Cesaris, Francesca Tartarotti e Andrea Delaini, nonostante il deciso intervento del presidente dell'ente lirico Federico Sboarina. Dopo il faccia a faccia con i vertici della fondazione, Sboarina aveva convocato prima un incontro informale del Consiglio d'Indirizzo, dando a tutti l'appuntamento per il 20 settembre per una riunione ufficiale dell'organo direttivo di Fondazione Arena. Oggi ci sarebbe dovuta essere dunque la riunione in cui tutto si sarebbe dovuto risolvere. Ma non ci sarà. Tutto è stato rimandato di qualche settimana perché nella riunione di oggi nessun nodo si sarebbe sciolto.

Quindi servono dunque altri giorni per sbloccare lo stallo che Fondazione Arena vive a livello dirigenziale. Uno sblocco che potrebbe portare anche a cambiamenti drastici come la sostituzione della sovrintendente Cecilia Gasdia. "Il sindaco sta lavorando per rilanciare la Fondazione Arena o per cacciar via la sovrintendente che lui stesso ha proposto?", chiede retoricamente il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco.

Il rinvio del Consiglio di Indirizzo ci conferma che lo scontro in atto tra dirigenti e sovrintendente ha occupato l'intera scena politica spingendo in secondo piano la situazione gravissima della Fondazione Arena e il destino stesso di centinaia di lavoratori - ha detto Bertucco - In questa impasse il sindaco, che è anche presidente della Fondazione Arena, ha una gravissima responsabilità in quanto, anziché dirci come pagherà i salari l'anno prossimo prende le parti di qualcuno partecipando attivamente allo scontro. Occorre quindi far chiarezza sul ruolo del sovrintendente che secondo legge è il soggetto che assegna le deleghe ai dirigenti. Non è scritto da nessuna parte che i delegati nominano o destituiscono il sovrintendente. Sboarina si sta cacciando in una situazione imbarazzante. Se non può ammettere di avere fatto un pasticcio colossale con le nomine, è suo dovere tenere a galla la barca e farsi garante del nuovo piano industriale per il quale il bando, al di là di tutte le chiacchiere, è già stato pubblicato.

Mentre la consigliera regionale veronese Orietta Salemi paragona i vertici di Fondazione Arena ai polli di Renzo nei Promessi Sposi, che pur essendo in una situazione sventurata continuano a beccarsi tra loro.

Il peccato originale - secondo Salemi - sta in una serie di nomine che pare abbiano risposto più agli appetiti politici che all'urgenza di stabilità dell'ente. Col risultato che è sotto gli occhi di tutti: l'ingestibilità della più famosa istituzione cittadina che stava faticosamente risalendo la china, ma che oggi si ritrova in preda a beghe di condominio e nuovamente al cospetto di un futuro incertissimo. Il sindaco prenda responsabilmente in mano la situazione, con azioni rapide e concrete, ma questa volta con uno sguardo alto, fuori da un provincialismo stretto e soffocante per una città dalla vocazione internazionale come Verona.

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