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Attualità Stazione / Piazzale XXV Aprile

No Green Pass, pacifici e poco numerosi i manifestanti in stazione e università

Erano attese proteste plateali nel giorno in cui l'obbligo di certificazione verde veniva esteso anche al mondo dell'istruzione e del trasporto pubblico. Proteste che dovevano scoppiare come un bomba e che sono state poco più di un petardo

Doveva esplodere come una bomba la protesta contro il Green Pass, ma è stata poco più di un petardo, a Verona come nel resto d'Italia. Ieri, 1 settembre, è entrata in vigore l'estensione dell'obbligo della certificazione verde anche per accedere a scuole, università e mezzi pubblici. E proprio per ieri i contrari al Green Pass avevano promesso proteste non autorizzate in una cinquantina di stazioni, con minacce di intralciare il traffico ferroviario anche a Verona e a Peschiera del Garda. Per questo, le forze dell'ordine si erano preparate anche con mezzi blindati e con agenti di rinforzo a Verona Porta Nuova, Peschiera, senza però dimenticare anche altri snodi importanti come quelli di Legnago e San Bonifacio.

Ma già il 31 agosto tutto è sembrato ridimensionarsi nel Veronese. Per la manifestazione è stata chiesta l'autorizzazione e la Questura l'ha concessa. Quindi, quella che doveva essere una rabbiosa invasione delle stazioni, con il rischio di danneggiamenti di treni e binari e di disagi per i viaggiatori, si è trasformata in un presidio statico in Piazzale XXV Aprile. I manifestanti hanno espresso il loro disaccordo, hanno trattato con le forze dell'ordine per entrare pacificamente nella stazione di Verona Porta Nuova, sono entrati, hanno spiegato le loro ragioni a chi ha voluto ascoltarli e sono usciti. Nessun disordine, nessun tafferuglio, nessuna violazione della legge e quindi nessuna sanzione per i non più di cinquanta partecipanti alla protesta. E tutto tranquillo anche a Peschiera e nelle altre stazioni, dove i No Green Pass non si sono visti.

Su Twitter, ha commentato la protesta di ieri il militante veronese e dirigente nazionale di Forza Nuova Luca Castellini, schierato contro il Green Pass. «Oggi vince la strategia della tensione con prove tecniche di governo militare - ha scritto Castellini - Dopo aver consegnato l'Italia al generale Figliuolo, ecco soldati, polizia e blindati convocati contro i manifestanti ribelli alla tirannia del Green Pass. Ma la lotta non si ferma».

Ma oltre al fronte dei treni e dei mezzi pubblici, c'è anche quello delle università, le quali rientrano tra i luoghi in cui è richiesto il Green Pass. Ieri, al Polo Zanotto, un gruppetto non molto numeroso e composto principalmente da studenti ha manifestato con slogan e cartelli. Anche loro hanno espresso idee sull'inutilità della certificazione verde per rendere le università sicure dal rischio Covid. Ed anche questa protesta si è conclusa pacificamente e senza eccessi.

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