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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Contro la dad, studenti bendati davanti all'Ufficio Scolastico Regionale

Un flash-mob organizzato per denunciare alcuni episodi accaduti durante interrogazioni e verifiche programmate in didattica a distanza, tra cui quello della studentessa del liceo Montanari di Verona, a cui la prof ha chiesto di bendarsi

Bendati davanti alla sede centrale dell'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto. Si sono presentati così, questo pomeriggio 15 aprile, i ragazzi della Rete degli Studenti Medi. Un flash-mob organizzato per denunciare alcuni episodi accaduti durante interrogazioni e verifiche programmate in didattica a distanza (dad). Casi emersi dopo quello più eclatante, capitato ad una studentessa del liceo Montanari di Verona, a cui era stato chiesto di bendarsi durante un'interrogazione in dad. «Aprite gli occhi, questa non è scuola» è stato lo slogan della manifestazione di oggi.

flash mob studenti bendati-5

«Non chiediamo solo provvedimenti tempestivi sul caso della studentessa veronese fatta bendare durante un'interrogazione, ma soprattutto per porre l'attenzione sul problema che sta alla base di questo e dei numerosi fenomeni analoghi: un sistema scolastico e di valutazione inadatto ai fini che la nostra scuola dovrebbe avere - ha dichiara Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto - La dad ha evidenziato i problemi delle nostre scuole, del nostro sistema scolastico arretrato e impersonale, ha acuito le differenze tra studenti e allontanato ancora di più le classi e i docenti. Viviamo in un Paese in cui l'ultima riforma scolastica complessiva risale sostanzialmente agli anni del fascismo, che ha reso la scuola un luogo competitivo e meritocratico, basato esclusivamente sul nozionismo passivo e sulla valutazione numerica. Episodi di questo tipo, che durante la didattica a distanza ci hanno lasciato un'immagine inquietante del Paese reale, devono essere la base per una riflessione ormai inevitabile, sul mondo della scuola, sul ruolo che deve avere, sulle nuove forme di didattica che bisogna provare a reinventare per uscire dalle logiche valutative che permeano il mondo della scuola per com'è adesso. Aprire un dibattito di questo tipo è fondamentale ora più che mai. E docenti e discenti devono trovarsi dalla stessa parte per provare a costruire una scuola diversa, che poi vuol dire un Paese diverso».

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(Immagini dal flash mob di questo pomeriggio)

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