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Attualità Villafranca di Verona / Via Ospedale Marcello Magalini

«No alla riapertura degli ospedali Covid». La replica di Flor: «È temporanea e precauzionale»

Flash mob di protesta davanti al Magalini di Villafranca che rischia di tornare ad essere un Covid Hospital, strutture che già riaprono nel Trevigiano e nel Padovano. Il direttore generale della sanità veneta: «Negli ultimi giorni la pandemia causata dal Covid è molto cresciuta e non possiamo aspettare una sua esplosione per prendere provvedimenti»

Ieri, 11 dicembre, il Comitato per la difesa del Magalini ha organizzato davanti all'ospedale di Villafranca un flash mob per chiedere che la struttura non torni ad essere temporaneamente un ospedale Covid. «Una grande manifestazione, bella, partecipata, per non tornare indietro dopo un anno e mezzo di battaglie», ha commentato la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon, che ha promosso l'evento a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti dei Comuni veronesi, tra cui i sindaci di Povegliano, Sommacampagna e ovviamente di Villafranca.
«Una manifestazione anche di proposta: non ignoriamo infatti la situazione dei contagi e l'esigenza di cure, ma vogliamo per i malati Covid e soprattutto di quelli che necessitano terapie intensive un'accoglienza diffusa tra tutte le strutture della provincia - ha aggiunto Bigon - La sanità pubblica va difesa e sostenuta, a tutela di tutti e indipendentemente dal reddito di ciascuno. Tante sono le prestazioni da recuperare e chiudere nuovamente Villafranca significherebbe disconoscere il prezioso lavoro del personale e le pressanti esigenze del territorio».

E il Magalini di Villafranca non è l'unico ospedale del Veneto che rischia di tornare ad essere un Covid Hospital. Anzi, in altre province il rischio ormai si è concretizzato perché a Treviso e a Schiavonia, nel Padovano, gli ospedali Covid hanno praticamente già riaperto. «Negli ultimi giorni la pandemia causata dal Covid è molto cresciuta e non possiamo aspettare una sua esplosione per prendere provvedimenti», ha spiegato il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor, in risposta a tutti coloro che chiedono di non riaprire gli ospedali Covid in Veneto. «La trasformazione in Covid Hospital è assolutamente temporanea ed ha anche uno scopo precauzionale - ha aggiunto Flor - Dobbiamo essere pronti a fronteggiare un'eventuale ondata e a non sballottare i malati. E siamo anche impegnati a recuperare personale, soprattutto del comparto, per dare sollievo alla pressione in atto».
Più in generale, il direttore della sanità regionale ha fatto notare che «in questo momento stiamo chiedendo uno sforzo a tutti gli ospedali della regione. In tutti si decide di giorno in giorno, a seconda dell’andamento della pandemia e dei ricoveri, la migliore organizzazione per la sicurezza dei malati. Avere reparti con pazienti Covid e non Covid è un rischio che nessuno vuole correre, motivo per il quale la scelta di concentrare i malati in alcune strutture è una scelta obbligata».

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