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A22, la scrematura dei camionisti funziona: poche code al Brennero

I principali rallentamenti si sono registrati nel Veronese, tra i caselli di Nogarole Rocca e Verona, in direzione Nord, dove inizia il filtraggio degli autotrasportatori che se vogliono raggiungere la Germania devono avere in mano l'esito negativo di un test Covid

Questa mattina, 16 febbraio, non si è ripetuto quanto accaduto ieri al Brennero, con mezzi pesanti incolonnati per decine di chilometri al confine con l'Austria.
Dopo l'annuncio di domenica, infatti, da lunedì è scattato il blocco del confine tedesco per chi proviene dal Tirolo, territorio classificato dalle autorità tedesche come «zona ad altissimo rischio Covid». Quindi, ogni camionista che voleva entrare (o vuole, perché le regole sono tuttora valide) in Germania attraverso il Tirolo, doveva disporre di un test Covid negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti l'ingresso in Germania. Inoltre, ogni autista doveva registrarsi online su https://www.einreiseanmeldung.de/#/. E per evitare che questa decisione avesse ripercussioni sulla loro viabilità, le autorità austriache hanno filtrato gli accessi al confine con l'Italia, formando così un collo di bottiglia al Brennero, in particolare sulla A22. Alcuni camionisti hanno deviato il loro itinerario verso la Slovenia, evitando così il Tirolo. Altri, invece, si sono fermati, sottoponendosi ad un test rapido, in modo da poter rispettare le nuove norme da poco introdotte in Germania.
Le contromisure prese in Italia ieri, stanno dando i loro frutti oggi, dove solo nel pomeriggio si sono registrate delle leggere code al Brennero. L'intasamento principale, invece, c'è stato tra Nogarole Rocca e Verona, in direzione Nord, perché proprio dal territorio veronese comincia la scrematura dei camionisti ad opera della polizia stradale.

I camionisti possono effettuare i test all'autoporto Sadobre di Vipiteno, ma ieri anche il centro termale Aquardens di Pescantina ha collaborato alla risoluzione del problema, eseguendo test agli autotrasportatori. Sono state le forze dell'ordine a chiedere alla struttura veronese di mettere a disposizione il punto tamponi rapidi in modalità drive-in, aperto dallo scorso novembre nel parcheggio del centro. Ed in poche ore, i tamponi rapidi effettuati in Aquardens sono stati 230. «Ci siamo messi immediatamente a disposizione per effettuare i tamponi rapidi agli autotrasportatori diretti alla frontiera. Il personale, nonostante la struttura chiuda alle 13.30, si è dato subito da fare», ha commentato Flavio Zuliani, amministratore delegato di Aquardens. Ed anche oggi la struttura ha fatto la sua parte, eseguendo più del doppio dei tamponi eseguiti ieri.

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(Il parcheggio di Aquardens con i camionisti in attesa di un test rapido)

La giornata vissuta ieri al Brennero ha scatenato anche rabbiose reazioni politiche. Il deputato veronese della Lega Paolo Paternoster ha dichiarato: «Ancora una volta Austria e Germania paralizzano il commercio in Unione Europea con norme fai-da-te a danno di trasportatori e aziende italiane. Sono pronto a presentare un'interrogazione parlamentare per capire quali urgenti misure il Governo intende adottare per fermare queste scelte ignobili». E l'europarlamentare leghista Paolo Borchia ha aggiunto: «La situazione che si è venuta a creare a seguito delle decisioni adottate da Germania e Austria rappresenta un danno per i nostri autotrasportatori e per le aziende italiane. Se gli Stati decidono di assumere decisioni repentine di questo genere è necessario garantire misure che agevolino il transito dei conducenti. Servono azioni coordinate e condivise, a livello europeo, che non generino confusione negli operatori, per evitare code e blocchi degli autotrasportatori lungo i loro tragitti e consentire il regolare trasporto merci nella massima sicurezza».
Ed il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha chiesto «il rispetto dei cosiddetti "corridoi verdi", attivati a seguito dell’emergenza sanitaria, che hanno consentito finora in modo coordinato ed efficace la circolazione delle merci e la garanzia di rifornimento dei prodotti destinati all’alimentazione. Il valico del Brennero è il punto passaggio strategico per le esportazioni agroalimentari italiane destinate al mercato europeo. Oltre il 60% del nostro export di settore è destinato ai consumatori degli altri Stati membri dell’Unione».

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