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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Bosco Chiesanuova / Piazza Guglielmo Marconi

Il Film Festival della Lessinia prende il via con un appuntamento speciale a Bosco Chiesanuova

Evento speciale nel centesimo anniversario del film "Cainà" con musica dal vivo a firma Mauro Palmas

Il Film Festival della Lessinia, la rassegna cinematografica internazionale dedicata a vita, storia e tradizioni sulle montagne di ogni angolo del mondo, inaugura la sua ventottesima edizione venerdì 19 agosto alle 18 a Bosco Chiesanuova (Verona) e lo fa con un evento speciale, in collaborazione con la Cineteca di Sardegna e la Cineteca del Friuli, che segue la cerimonia di apertura al Teatro Vittoria.

Evento speciale

La rassegna si apre con una proiezione che ricorda un importante anniversario: i cento anni dall’uscita di Cainà, l’isola e il continente, con la musica dal vivo nell’interpretazione di Mauro Palmas. Già autore delle musiche composte ad hoc per la pellicola ritrovata nel 1990 e restaurata nel 1995, il musicista e compositore cagliaritano ha ripreso e in parte riscritto per un diverso organico le partiture che proporrà dal vivo insieme alle immagini del film.

Il recupero nasce dal ritrovamento nella Cineteca di Praga, nel 1990, dell'unica copia sopravvissuta del film, muto e in bianco e nero, con titoli e didascalie in ceco. Proiettata una prima volta alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone nel 1991, la pellicola venne quindi restaurata per iniziativa della Cineteca Sarda e quella del Friuli, e presentata a Cagliari in questa nuova veste, il 23 novembre 1995; a impreziosire e ampliare l'emozione delle immagini, la musica dal vivo di Mauro Palmas alla testa di un ensemble che vedeva Riccardo Tesi all'organetto diatonico, Silvano Lobina al basso, Alberto Pisu alle percussioni, e un quartetto d'archi. Al grande successo del cine-concerto, che nei quindici anni successivi avrebbe contato numerose repliche sia in Italia che all'estero, seguirono la pubblicazione del film su videocassetta e delle musiche su cd.

Protagonista del film di Gennaro Righelli, Cainà, interpretata dall'attrice Maria Jacobini, è una ragazza di un paesino della Sardegna che sogna di fuggire verso nuovi orizzonti. L'occasione si presenta quando vicino al paese approda un bastimento reduce da una difficile traversata; Cainà si nasconde nella stiva finché, ripreso il viaggio, una tempesta mette in pericolo la navigazione. Il capitano, Pietro, si invaghisce di lei e tenta di sedurla.

Arrivata in continente, Cainà viene accolta in modo ostile dalla madre e dalle sorelle dell'uomo; scampata a un altro tentativo di violenza da parte del capitano, la ragazza ritorna al suo paese, in Sardegna, dove però la sua fuga ha lasciato conseguenze tragiche in famiglia: il padre, che era andato a cercarla durante la tempesta, è morto colpito da un fulmine, e il pastore Agostineddu, il suo corteggiatore, è impazzito. Ripudiata dalla madre e dal paese, Cainà fugge nuovamente verso il mare ma, colpita da un sasso scagliato da Agostineddu, si getta sulle rocce sferzate dalle onde.

Su questa trama dai toni drammatici, tutta affidata alle immagini in bianco e nero e alle capacità attoriali degli interpreti, Mauro Palmas, artista tra i più noti e apprezzati del panorama musicale sardo, ha cucito e ricamato una coinvolgente colonna sonora dai forti aromi mediterranei, mescolando in una riuscita combinazione echi e sonorità della tradizione isolana con ritmi e suggestioni di quella araba e magrebina: una formula alla base anche della nuova veste musicale di Cainà prossima al debutto.

Eventi del Festival

Tornano ad animarsi gli spazi del Festival in piazza Marconi. Dal mattino, alle 9, con il laboratorio per bambini “Alla ricerca dell’acqua perduta”, evento realizzato con Acque Veronesi. Alle 15 aprono l’Osteria del Festival, la Trattoria del Festival, la Libreria della Montagna. In contemporanea, inaugurano anche le mostre in programma quest’anno: Tre apprendisti (Centro socio culturale), Dino Coltro: narratore del mondo contadino (Sala Olimpica), Sul set de Il buco e VETEM. Nel nido delle aquile (Piazza del Festival).

La giornata si chiude alle 23 con “Palma de sols”. Mauro Palmas al liuto cantabile e mandola, Alessandro Foresti al pianoforte e Marco Argiolas al clarinetto e sax in un concerto che alterna melodie tradizionali, ritmi da ballo, composizioni originali.

Parole Alte

Alle 16 la Piazza del Festival accoglie il primo degli incontri del ciclo Parole Alte, organizzato in collaborazione con l’ateneo scaligero. Ospite è Annibale Salsa che si occupa di montagna da una vita intera: da docente universitario e da presidente del Cai ha sempre studiato le terre alte con acume, passione e competenza. Con Un’estate in alpeggio (Ponte alle Grazie, 2021) regala una testimonianza dal taglio nuovo: il docente di antropologia lascia il posto all’Annibale bambino, che sin dall’età di dieci anni saliva in alpeggio ed entrava a far parte di un mondo magico e misterioso fatto di mucche, silenzi, pasti serali attorno al fuoco e interazione profonda con i tempi, eterni e misteriosi, della montagna. Ecco però che le ingenuità e l’entusiasmo del “fanciullino” pascoliano si intersecano con la competenza e la consapevolezza dell’antropologo: ne risulta un libro completo, in cui la vena nostalgica per i tempi passati non rinuncia ad approfondimenti e a riflessioni critiche, arrivando a quella “nostalgia attiva” che può far del bene a tutti.

Concorso

Alle 21 torna ad illuminarsi il grande schermo del Teatro Vittoria per la visione delle prime opere cinematografiche in Concorso. Si inizia dal cortometraggio Orogenèse / Orogenesi (Francia, 2021) di Axel Vendrely, Damien Barthas, Lise Delacroix, Emma Gaillien, Pierre Legargeant e Roland Van Hollebeke. Prima dell’alba, lo strano umanoide dal grande occhio precipita sulla Terra. Dal deserto vedrà nascere le montagne e con esse sentirà crescere dentro di sé l’aspirazione all’ascesa. Nella frenetica fuga verso l’alto, qualcosa muterà sotto di lui e dentro di lui.

A seguire in anteprima per l’Italia Haengbog-Ui Sodgo / La velocità della felicità (Corea del Sud, 2020) del regista Hyuckjee Park. Il lavoro dei bokka è trasportare sulle spalle pesanti carichi, fino a 80 chilogrammi di peso, con merci da consegnare ai rifugi raggiungibili solo a piedi nel Parco naturale di Oze, sulle montagne del Giappone. Igarashi e Ishitaka camminano ognuno alla propria “velocità della felicità”, l’uno godendosi sempre in modo diverso lo stesso cammino e l’altro sognando di portare questo business in città.

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