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A Verona per il Festival del Futuro arrivano le startup, tra dita robotiche e mollette hi-tech

Otto startup italiane mostreranno al pubblico esempi concreti di innovazione Made in Italy

Mollette intelligenti che ci comunicano via app quando il cibo va in scadenza, tetti ecologici chiavi in mano, guanti per lanciare comandi a distanza, dita robotiche per aiutare le persone con funzionalità ridotte dei movimenti degli arti. Sono solo alcune delle innovazioni che si potranno toccare con mano al Festival del Futuro, al centro congressi della Fiera di Verona sabato 16 e domenica 17 novembre. Otto startup italiane mostreranno al pubblico esempi concreti di innovazione Made in Italy: Memo Food Clip, Ez Lab, Nido Pro, Tactigon Skin, MAS Roof, Sixto, Blimp e 3DNextech. Intanto sono già quasi 2000 le iscrizioni giunte in pochi giorni sul sito del festival. È ancora possibile registrarsi gratuitamente al link https://bit.ly/FestivaldelFuturo2019.

Combattere lo spreco alimentare è l’obiettivo di Memo Food Clip. All’apparenza una semplice molletta che si può utilizzare per chiudere le confezioni degli alimenti. In realtà al suo interno c’è un microchip che dialoga con un’app: scaricandola sul proprio smartphone, si può inserire la data di scadenza di quell’alimento e si verrà avvisati tre giorni prima della scadenza, e poi ancora 24 ore prima. Parte delle mollette sono state prodotte riutilizzando il legno degli alberi distrutti dalla tempesta Vaia, che a fine 2018 ha sconvolto i boschi di montagna del Nordest, e una parte dei proventi della vendita delle clip sono devoluti alla loro ricostruzione. Quindici miliardi di euro: tanto vale il cibo finito nel cestino in Italia nel 2018. «Abbiamo pensato al modo di utilizzare la tecnologia – spiega Enrico Ranzato, amministratore delegato e socio fondatore di H24Invent, la società nata nel 2016 a Mestre che ha creato Memo Food Clip - per trovare una soluzione a un fenomeno che non colpisce solo il quotidiano delle famiglie italiane, ma è un vero e proprio tema etico a livello globale».

Ez Lab ha sviluppato AgriOpenData, piattaforma digitale che utilizza la tecnologia blockchain e Smart Contracts per la tracciabilità e la certificazione dei prodotti agricoli. La startup è stata fondata a Padova nel 2014 e ora ha due sedi, una nell’incubatore universitario padovano StartCube e una a San Francisco. La prima soluzione al mondo di applicazione blockchain, è stata progettata in partnership con EY, per tracciare tutta la filiera del vino Falanghina, dando sicurezza ai dati e rendendoli accessibili al consumatore. L’applicazione si è poi sviluppata in altri ambiti dell’agroalimentare fra cui il riso con BASF, la soia, la canapa, il formaggio Asiago Dop, l’olio, il grano antico, il latte, la birra. Inoltre Ez Lab è business partner di IBM ed è impegnata nella sperimentazione ministeriale della blockchain su rete 5G Wind all’Aquila, per lo sviluppo di soluzioni avanzate a vantaggio di cittadini e imprese.

Sempre in ambito alimentare opera NidoPro, il primo dispositivo per la gestione e il monitoraggio di coltivazioni idroponiche attraverso un’app e una piattaforma web. Startup nata nel 2015 a Cattolica (Rimini), NidoPro permette di controllare via smartphone in tempo reale i valori della temperatura e dell’umidità, di accendere le luci e regolare il pH dell’acqua di una coltivazione idroponica, anche a centinaia di chilometri di distanza. I giovani ricercatori che lo hanno sviluppato lo definiscono «il primo dispositivo intelligente e connesso per la gestione e il monitoraggio di coltivazioni idroponiche attraverso una app e una piattaforma web». Il prodotto è ideale per qualsiasi soluzione fuori suolo, fino a 2500 litri di soluzione nutritiva complessiva dell’impianto. Tra i vantaggi di questo metodo di coltivazione, rispetto a quello tradizionale, c’è l’utilizzo di una quantità minore di acqua e il fatto che consente di evitare dispersioni di fertilizzanti nel terreno.

Il potere in una mano: comandare un braccio di un robot o controllare un disegno 3D, senza cavi di collegamento. Un oggetto piccolo, indossabile, modulare e facile da usare. Un concetto diverso di interfaccia uomo-macchina, in grado di anche di lasciare spazio alla creatività di tutti. È Tactigon Skin, gesture controller con intelligenza artificiale, un prodotto ideato da Next Industries, startup nata nel 2014 ad Inzago, nel milanese, e incubata al Politecnico del capoluogo lombardo. La forma ricorda quella di una grande forcina: lo si infila tra il pollice e l’indice, in modo che le dita siano libere di toccare i tasti. Grazie all’intelligenza artificiale, questo guanto hi-tech permette di controllare a distanza di oggetti connessi come computer, robot, stampanti 3D, occhiali per la realtà aumentata e per la realtà virtuale.

È invece di Oderzo (Treviso), e incubata al NOI Techpark di Bolzano, Mas Roof: la startup ha brevettato un tetto modulare antisismico che integra al suo interno pannelli fotovoltaici, pompe di calore e gli altri sistemi che rendono l’abitazione autosufficiente dal punto di vista energetico. Il nome «Mas», svela già il cuore dell’idea: è acronimo di modulare antisismico e solare, tre caratteristiche che racchiudono un nuovo modo di pensare il tetto. L’ultimo sviluppo è il progetto di casa autosufficiente Eroof, già premiato con il certificato di «Seal of excellence» nell’ambito del bando europeo Horizon 2020. Eroof estende ai dispositivi di climatizzazione della casa il concetto di integrazione energetica sul tetto. E arriva a sviluppare dei moduli nei quali vengono inseriti serbatoi, pompe di calore, dispositivi di ventilazione e filtraggio dell’aria e tutte le circuiterie elettriche, idroniche, idrauliche e di aerazione necessarie al loro funzionamento.

Sixto, sviluppata all’interno della «fabbrica delle imprese» e-Novia con base a Milano, è una sorta di «sesto dito robotico» che, indossato tramite una fascia al polso, aiuta ad impugnare oggetti di dimensioni e forma diverse. Dalla forma cilindrica di una bottiglia d'acqua a una scatola di cibo vuota, fino ai capi di abbigliamento. L’obiettivo è di aiutare le persone con una ridotta funzionalità della mano a bilanciare la perdita della presa, ma anche di permettere alle persone con una presa normale di aumentare la forza della mano. Oltre ad aiutare le persone con emiparesi degli arti superiori, Sixto può essere usato come aiuto per la prevenzione, ad esempio sul posto di lavoro, dove può contribuire a ridurre l'incidenza degli infortuni professionali.

Sempre di intelligenza artificiale, ma applicata a tutt’altro settore, è fatta l’«anima» di Blimp. Questa startup nata in e-Novia infatti sviluppa tecnologie in grado di generare dati sui flussi nelle strade e di integrarli con altre sorgenti, con l’obiettivo di ottenere informazioni preziose e “dare valore” ai luoghi pubblici in cui sono installati. Proprio a Verona, nel cantiere del restauro di Porta Nuova, si è svolto uno dei primi test dell’applicazione, in grado di contare quante persone transitano di fronte a un cartellone pubblicitario, per quanto tempo sostano e anche quanti uomini e quante donne vi sono tra il pubblico. Un pezzo di smart city che si traduce in realtà, nel totale rispetto della privacy. I dati infatti restano rigorosamente anonimi.

3DNextech, startup innovativa livornese che nasce come spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, porta al Festival del Futuro 3Dfinisher, il primo macchinario in grado di effettuare la finitura automatica – dalla lisciatura alla lucidatura - degli oggetti creati dalle stampanti 3D. Oggi nessuna stampante 3D, anche di livello professionale, riesce a garantire una finitura superficiale di qualità: gli oggetti escono con una superficie ruvida, in cui sono visibili le righe create dal processo di stampa. Le aziende sono quindi costrette a mettere in atto operazioni di finitura che non risolvono del tutto il problema e comportano costi ulteriori. 3DFinisher, attraverso un’azione chimico-fisica, è in grado di levigare in modo automatico la superficie di oggetti in ABS, ASA e acetato di cellulosa rendendo gli oggetti stampati impermeabili, lucidi, lavabili e facilmente verniciabili. Nel settembre 2018, il Global Technology Development team di Electrolux ha selezionato 3DNextech tra oltre 150 realtà provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo della multinazionale era risolvere le problematiche relative all’inserimento di tecnologie di stampa 3D all’interno della catena di fornitura.

Il Festival del Futuro, promosso dalla piattaforma di studio e divulgazione scientifica Eccellenze d’Impresa, Harvard Business Review Italia e Gruppo editoriale Athesis, è il debutto di un format che si ripeterà a cadenza annuale nella città scaligera. L’iniziativa è patrocinata tra gli altri dalla Commissione Europea e dal Ministero dello Sviluppo Economico e ha partner scientifici di spessore come Asvis, Istituto Italiano di Tecnologia, Università Bocconi, Oxford Economics, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Festival della Scienza e Università di Verona.

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