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Ex cava Speziala, Bertucco: «Anche Regione stoppa la discarica. Ora si faccia un parco urbano»

Per il suo progetto di "rinaturalizzazione", la società Area ha presentato una domanda di verifica di assoggettabilità a Via che è stata archiviata in una settimana. L'assessore spinge per la creazione del Parco della Biodiversità

Un parco urbano. Il Parco della Biodiversità. È questo l'obiettivo che si sono posti il comitato Un Parco per la Città e la onlus La Fenice, partendo da un'iniziativa editoriale. Attraverso una campagna di crowdfunding è possibile infatti sostenere la pubblicazione del libro per bambini intitolato "Il bosco di Giulietta". La pubblicazione vuole essere però solo un punto di partenza per la trasformazione dell'area dell’ex cava Speziala di San Massimo in un'area verde pubblica.

Un'istanza sostenuta da Michele Bertucco sia quando era consigliere comunale e sia ora che è assessore al partimonio del Comune di Verona. Nel 2019, Bertucco riuscì a vincolare l'area a "verde urbano" grazie ad un emendamento inserito in una variante urbanistica, la Variante 23. Questo però non ha fermato le mire della società Area, la quale vorrebbe realizzare nella ex cava Speziale un progetto di "rinaturalizzazione" «che altro non è se non un riempimento della cava con rifiuti inerti e materiali di scavo, in pratica la sua trasformazione in discarica», ha fatto sapere Bertucco. Progetto respinto sia in Comune che in Provincia di Verona. Area, allora, si è rivolta alla Regione, nell'ottobre scorso, con una domanda di verifica di assoggettabilità a Via (Valutazione di impatto ambientale). «Voleva far rientrare dalla finestra il progetto che il consiglio comunale di Verona aveva fatto uscire dalla porta», ha commentato Bertucco. La richiesta di Area è rimasta in sospeso una settimana, poi i tecnici della regione l'hanno archivata senza darle seguito, osservando che «gli interventi proposti non risultano essere riconducibili alla tipologia di opere di competenza regionale».

Un tentativo fallito da parte di Area, ma che per Bertucco dimostra la necessità di trasformare al più presto l'ex cava Speziala in un parco urbano per restituire ai cittadini di San Massimo e di tutta Verona «il godimento di un vasta fetta di territorio, per decenni sottoposto a sfruttamento intensivo, e che malgrado tutto è riuscito ad autorigenerarsi formando un bosco spontaneo da 30mila alberi esteso su una superficie di circa 18 ettari».

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