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Autostrada A22, l'Europa sbarra la strada alla proroga della concessione

Il senatore veronese del PD Vincenzo D'Arienzo riferisce di una lettera del commissario europeo per il mercato interno, il quale spiega che la proroga andrebbe contro alle regole europee

Con una lettera, il commissario europeo per il mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le piccole e medie imprese avrebbe chiuso la porta ad una proroga della concessione autostradale alla società che attualmente gestisce l'A22. La richiesta avanzata anche dal presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto e dal sindaco di Verona Federico Sboarina sarebbe stata dunque bocciata dall'Europa e a darne notizia è stato il senatore veronese del Partito Democratico Vincenzo D'Arienzo. «La proroga darebbe luogo ad un affidamento senza gara incompatibile con la normativa europea in materia di appalti pubblici e concessioni e, inoltre, un siffatto affidamento senza gara sarebbe incompatibile con le norme in materia di aiuti di stato - ha spiegato D'Arienzo - La questione va chiusa definitivamente. Siano liquidati i privati e rinnovata la concessione "in house", in modo da sbloccare i tanti milioni di euro di investimenti previsti per nuove opere sul nostro territorio».

E prima ancora di aver letto le carte, il sindaco Sboarina è intervenuto con un commento, in cui ha espresso i propri dubbi. «Forse la Commissione Europea non ha ben capito di cosa stiamo parlando - ha detto Sboarina - Per i territori attraversati dall'autostrada del Brennero quello che che conta è il traguardo che, per noi sindaci della tratta a sud, significa investimenti e l'avvio del piano di opere pubbliche di cui si parla da tempo. Non credo che questo sia immediatamente raggiungibile attraverso il percorso indicato dalla Commissione. A noi stanno a cuore i nostri territori, chi amministra lo sa, per questo ho fatto la battaglia per la proroga della concessione autostradale perché lo considero il percorso che possa garantire l'obiettivo. E non sono il solo a pensarla così. Infatti, al senatore PD D'Arienzo rispondo che ancora una volta dimostra di stare dalla parte dei burocrati e non da quella della gente, oltre al fatto che dentro al suo partito non tutti gli amministratori la pensano come lui. Si informi con gli enti locali attraversati a sud e governati dal PD, vedrà che la sua posizione centralista non è così condivisa».

Ma per D'Arienzo, Sboarina e Scalzotto sono responsabili «di aver ritardato di parecchio il rinnovo della concessione per l'Autobrennero e, di conseguenza, gli investimenti milionari previsti su Verona. La loro proposta è impossibile. L'unica soluzione possibile è il rinnovo "in house", altrimenti ci sarà una gara e un russo o un cinese si potrebbe prendere una società che funziona e produce iniziative favorevoli al territorio. Se poi, la società non sarà in grado di rispettare il piano finanziario, allora ragioneremo in altri termini, considerato che il rinnovo "in house" consentirà la revoca della concessione in maniera molto più agevole».

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