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L'Autorità europea per la sicurezza alimentare: «I Pfas sono nocivi»

L'Efsa ha abbassato i limiti di tolleranza per l'assunzione di Pfos e Pfoa. La consigliera regionale Cristina Guarda: «Ora il governo nazionale stabilisca limiti stringenti su tutto il Paese»

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato giovedì 13 dicembre il primo dei due pareri richiesti dalla Commissione europea sui Pfas. Questo intervento dell'Efsa si concentra sui Pfos e sui Pfoa, mentre il secondo intervento riguarderà tutti gli Pfas. Ma già in questo primo documento viene evidenziato un effetto nocivo di Pfos e Pfoa. Per questo, l'Autorità europea ha aggiornato, abbassandoli, i limiti di tolleranza per l'assunzione di Pfos e Pfoa. Per i Pfos il precedente limite era di 150 nanogrammi al giorno per ogni chilogrammo di peso del cittadino; il nuovo limite è di 1,85 nanogrammi per chilo al giorno. Per i Pfoa si passa da 1.500 ng/kg/giorno a 0,86 ng/kg/giorno.

Questi nuovi dati - ha commentato l'europarlamentare del Partito Democratico Damiano Zoffoli - hanno una conseguenza precisa: ogni giorno un bambino di 10 kg di peso può introdurre al massimo 8,6 ng di Pfoa per non avere danni alla salute. La battaglia che stiamo portando avanti per una reale riduzione dei limiti proposti dalla Commissione europea nella Direttiva Acqua Potabile è giusta. Ora i ministri dell'ambiente che si troveranno all'inizio del prossimo anno in Consiglio Europeo per discutere della revisioni della Direttiva Acqua Potabile tengano conto di questo importante parere.

Durante la discussione della Direttiva Acqua Potabile, la quale dovrebbe stabilire i nuovi standard di potabilità dell'acqua in Europa, era stata proposta una mozione per abbassare al massimo i limiti di Pfas nelle acque, parlando di Pfas Zero. La mozione però era stata bocciata, ma questo nuovo parere dell'Efsa potrebbe riaprire uno spiragli. «È necessario che il governo italiano stabilisca con decretazione urgente, limiti stringenti su tutto il territorio nazionale, prima del Consiglio Europeo - ha dichirato la consigliera regionale Cristina Guarda - Quando i ministri dell'ambiente dovranno affrontare la Direttiva Acqua Potabile, l'Italia dovrà avere le idee chiare e credibili, forte di limiti nazionali per sostenerle».

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