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L'Estate Teatrale Veronese riparte con poco più di 300 posti al Teatro Romano

I protocolli sanitari in atto riducono la capienza della location e portano nuove regole per gli spettatori, che da sabato sera potranno godere della rassegna che prende il via con lo spettacolo di Claudio Bisio e Gigio Alberti

È tutto pronto. La 72a Estate Teatrale Veronese alza il sipario. Sabato sera, alle 21, il debutto, con Claudio Bisio e Gigio Alberti. Il duo porta sul palcoscenico, in prima nazionale, ‘Ma tu sei felice?’, un format nato durante il lockdown e tratto dall’omonimo libro di Federico Baccomo. Uno spettacolo, a metà tra la lettura teatrale e la serie web, che va in scena in un Teatro Romano completamente inedito.

LO SPETTACOLO - Due uomini, Vincenzo e Saverio, hanno tutto quello che desiderano, ma niente, secondo loro, va come dovrebbe andare. Parlano, seduti al tavolino di un bar, di mogli e figli, avventure, lavoro, criminalità. Snocciolano teorie e ricette, soluzioni e risposte ad ogni problema. Tranne alla fatidica domanda, quella che li interroga sulla loro felicità. Garantito l’effetto sorpresa per il gran finale, ma anche all’ingresso.

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ALLESTIMENTO - Il pubblico, che quest’anno passa da 1.700 a 310 persone, in ottemperanza ai protocolli sanitari, verrà accolto in un Teatro Romano inedito. Non passerà inosservato il nuovo allestimento. Per la prima volta nella storia dell’Estate Teatrale Veronese le gradinate saranno scoperte. Un salto all’indietro, nell’antichità. La platea, infatti, sarà molto più piccola del solito, con soli 39 posti, uno ogni due seggiolini. E la struttura metallica, che di solito sale lungo le gradinate, occuperà solo una parte del parterre. Lasciando scoperta la scalinata antica, che sarà utilizzata in tutta la sua larghezza per far sedere 271 spettatori. Altra novità sarà una quintatura molto più leggera. Ogni spettacolo, rivisto in chiave post Covid, avrà come fondale direttamente la vista sulla città.

REGOLE PER IL PUBBLICO - Gli ingressi a Teatro saranno diversificati su fasce orarie, a seconda del settore acquistato. Dalle 20 alle 20.45, le hostess accoglieranno gli spettatori, accompagnandoli ai loro posti. Obbligatorio indossare la mascherina, sia all’entrata che durante eventuali spostamenti. Il dispositivo di sicurezza potrà essere tolto solamente una volta seduti e, quindi, durante lo spettacolo. Ogni posto, anche quelli in gradinata, sarà contrassegnato da un numero e distanziato di almeno un metro dal successivo. Per ridurre movimenti, assembramenti e garantire le distanze di sicurezza, il bar quest’anno non sarà aperto. Sarà presente, invece, un punto Covid della Croce Rossa Italiana, all’interno del quale un medico e un infermiere garantiranno un’azione tempestiva su eventuali casi sospetti, con misurazione della temperatura, test sierologici rapidi e strumenti per la sanificazione.

SOSTEGNI ECONOMICI - Il Festival, organizzato dal Comune di Verona, in collaborazione con Arteven, va in scena grazie anche al supporto garantito da Ministero e Regione. Il Mibact ha già anticipato il 70 % del contributo erogato l’anno scorso. Visto lo stato di emergenza e la difficoltà organizzative, per il calcolo del finanziamento è stato preso in considerazione il budget di spesa dell’ultimo anno pre-Covid. Si tratta di circa 120 mila euro, in gran parte già arrivati, per l’Estate Teatrale Veronese. Anche la Regione Veneto ha raddoppiato il contributo, che quest’anno passa da 20 a 40 mila euro. E, nonostante il periodo, anche i privati si sono affiancati al pubblico per sostenere la rassegna. Sponsor 2020 Cattolica Assicurazioni e Banco Bpm.

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«Siamo orgogliosi di aver perseguito questa strada e di non esserci arresi davanti alle difficoltà dettate dal momento che stiamo vivendo. Alzare il sipario del Teatro Romano sarà ancor più emozionante degli altri anni – spiega l’assessore alla Cultura Francesca Briani -. E per il pubblico, una doppia opportunità. Innanzitutto quella di tornare a teatro dopo mesi di stop agli spettacoli, con delle prime nazionali create appositamente per questo periodo da artisti di prim’ordine. E poi la possibilità di vedere il Teatro Romano come mai prima. Sarà un’occasione da non perdere, per godere di uno dei contenitori culturali più belli della nostra città, in una versione molto più intima e autentica. Ringrazio tutti coloro che hanno voluto sostenere anche quest’anno il Festival, permettendo così agli artisti e a tutto il comparto dello spettacolo di poter tornare a lavorare».

«Questa edizione è straordinaria per tante ragioni – afferma il direttore artistico Carlo Mangolini -, dal calendario che si compone di eventi unici e dall’opportunità di vedere il Teatro Romano in un allestimento minimale per 310 posti, contro gli oltre 1.700 tradizionali. Un’occasione che lascia respirare il monumento in tutta la sua straordinaria bellezza. Una stagione che risente inevitabilmente di quello che è successo negli ultimi mesi. Per questo tra le linee artistiche il tema della comunicazione, diretta o a distanza, è presente in diversi lavori, a partire dallo spettacolo di apertura realizzato proprio durante la quarantena. Un filo conduttore che parte sabato e che attraverserà gran parte delle messe in scena».

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