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Eos Show, 27mila visitatori. «È un successo» che però non zittisce le contestazioni

Espositori e pubblico contenti per la prima edizione dell'evento dedicato a caccia e pesca e organizzato nella fiera di Verona. Ma Mao Valpiana alza la voce: «Al Vinitaly accesso vietato ai minori, che invece hanno potuto vedere le armi esposte all'Eos»

L'affluenza ha sorpreso anche gli stessi organizzatori che hanno parlato di successo per la prima edizione dell'Eos Show, fiera della caccia, della pesca, del tiro sportivo e di altre attività che si svolgono all'aria aperta. L'evento si è tenuto alla fiera di Verona e si è chiuso ieri, 2 maggio, con la promessa di rivedersi l'anno prossimo dall'11 al 13 febbraio. Promessa che probabilmente manterranno anche i contestatori della fiera, che quest'anno hanno manifestato durante il giorno di apertura e che sicuramente non mancheranno nemmeno nelle prossime edizioni.

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Al di là delle proteste, il format del salone ha incontrato i favori degli espositori. Ed il pubblico non ha tradito le attese: 11mila visitatori sabato, 11mila domenica e 5mila ieri; per un totale di 27mila. Un risultato che ha reso contenti gli organizzatori di Pintails e Con.Arm.I. Pierangelo Pedersoli presidente di Con.Arm.I ha commentato: «Adesso si tratta solo di trovare gli aggiustamenti, ma senz'altro centreremo il bersaglio. La gente ha bisogno del contatto umano e lo abbiamo sperimentato. Ed ho visto molti giovani».

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E proprio sui giovani si è concentrata una delle polemiche che hanno accompagnato l'Eos Show. Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento ha evidenziato che, nel giro di poche settimane, Veronafiere ha organizzato Vinitaly ed Eos Show. «Negli stessi padiglioni dove venivano esposte bottiglie di Lugana, Amarone, Prosecco o Brunello, sono stati messi in mostra fucili, pistole ed armi semiautomatiche da tiro o da difesa», ha detto Valpiana, sottolineando che al Vinitaly era stato vietato l'ingresso ai minori, anche se accompagnati. «Eos invece non ha regolamento e i minori accompagnati hanno libero accesso e possono anche provare le armi - ha affermato il presidente del Movimento Nonviolento - Vino no, armi sì. Ma vi pare possibile? Ma c'è ancora di peggio. All'evento Eos ad esporre i propri prodotti c'è anche la Arsenal Firearms, azienda della provincia di Brescia, fondata da Dmitrij Strechinski, condannato in Italia per violazione dell'embargo sulle armi alla Croazia e legato allo studio cipriota di Christodoulos G. Vassiliades, a sua volta vicino a oligarchi russi. Dal 2017 la società è passata di mano, ma il nuovo proprietario è sempre un partner del fondatore. Ci sono ombre inquietanti di traffici illegali, legami con oligarchi e boss mafiosi. Il sospetto è che la lunga mano della Federazione Russa sia capace di spingersi, anche in tempo di sanzioni, fino agli stand di una fiera delle armi di Verona. Ed è tremendo».

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Ma ancora più aggressiva della protesta del Movimento Nonviolento e dei pacifisti è stata quella degli animalisti che sabato avevano tutta l'intenzione di rovinare la fiera ai cacciatori. L'intervento dei poliziotti ha protetto i visitatori dell'Eos Show, mentre all'esterno i militanti di diverse associazione animaliste hanno coperto di insulti i cacciatori ed hanno brindato, in modo macabro, esultando per i cacciatori morti durante la stagione venatoria.

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