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Verona zavorra del Veneto nella classifica Ecosistema Urbano. «Ma qualcosa è cambiato»

La regione ha raggiunto risultati eccellenti con Belluno, Treviso e Venezia nella graduatoria che giudica le performance ambientali delle città italiane. Il capoluogo scaligero però perde posizioni. «Colpa dell'immobilismo delle passate amministrazioni»

Verona in caduta libera mentre il Veneto vola. Sono stati pubblicati ieri, 7 novembre, i dati del 29esimo rapporto Ecosistema Urbano. Il report è una classifica curata da Legambiente e Ambiente Italia, in collaborazione con Il Sole 24 Ore. La graduatoria giudica le performance ambientali di 105 città italiane sulla base di un punteggio assegnato ai 18 parametri legati ad obiettivi di sostenibilità. I punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità di questi comuni rispetto a una città ideale, che raggiunge il massimo dei punti assegnabili per ciascuno degli indici considerati. Le città venete hanno ottenuto ottimi risultati, ma Verona fa eccezione. Il capoluogo scaligero, in un anno, è scivolato dal 69esimo all'83esimo posto, perdendo 14 posizioni. E a livello regionale è penultimo, davanti soltanto a Rovigo.

IL VENETO NEL RAPPORTO ECOSISTEMA URBANO 2022

«Belluno, Treviso e Venezia sono tra le venti città più virtuose d’Italia - ha evidenziato il presidente della Regione Luca Zaia, soddisfatto per i risultati raggiunti nel rapporto Ecosistema urbano 2022 - Belluno è sul podio, alle spalle di Bolzano e Trento, e scala la classifica di ben cinque posizioni rispetto allo scorso anno. E con Treviso che guadagna la sesta posizione ci sono due province venete nella top ten. Il Veneto dimostra, con percentuali significative di miglioramento rispetto al passato, di aver avviato iniziative di successo in tutte le sei aree tematiche prese in esame, cioè aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. In questa fotografia nazionale di Legambiente, il Veneto conferma di aver avviato politiche specifiche legate all’ambiente, nell’ambito della raccolta differenziata e nella produzione annua di rifiuti pro capite. Rappresentiamo sicuramente una best practice per i risultati raggiunti in sinergia anche con le amministrazioni locali, che incentivano sempre di più iniziative di riutilizzo e riciclo».
Considerando i singoli indicatori, Venezia è la prima città per passeggeri che utilizzano il trasporto pubblico locale e con il più basso tasso di motorizzazione, comprendendo anche tutta la terra ferma e in particolare la città di Mestre altamente antropizzata. Ed è Padova a conquistare, invece, la classifica nell’utilizzo del solare sugli edifici pubblici. «C'è sicuramente ancora molto da fare e la nostra visione non deve soffermarsi su questi successi, ma deve guardare alle nuove priorità. Dopo i due anni passati a lottare contro la pandemia, è tempo di dare risposte adeguate e tempestive all’emergenza energetica e idrica, con sostegni diretti alle imprese e alle famiglie - ha concluso Zaia - La governance futura deve puntare su infrastrutture e ragionare su interventi specifici per potenziare i settori cruciali della mobilità urbana intesa soprattutto come sicurezza per gli utenti. Strade sicure, veloci e accessibili assieme al tema del trasporto pubblico, settore che deve diventare sempre meno inquinante e più capillare, ci consentirà di dare risposte concrete anche in questo ambito, tracciando la rotta del cambiamento anche su scala nazionale».

VERONA NEL RAPPORTO ECOSISTEMA URBANO 2022

«C'è sicuramente ancora molto da fare», ha dichiarato Zaia. Soprattutto a Verona, dove il Comune promette un cambio di rotta strutturale. Dall'avvio del piano di transizione ecologica, pronto a giugno dell’anno prossimo, a quello antisprechi del Comune, dalle sperimentazioni viabilistiche all'utilizzo di energie rinnovabili con le comunità energetiche, sono diversi i settori dove ha cominciato ad intervenire l'amministrazione del sindaco Damiano Tommasi. «Ecosistema Urbano stila la classifica sui dati 2021 e Verona perde molte posizioni - ha commentato l'assessore all'ambiente e alla transizione ecologica Tommaso Ferrari - Il quadro generale è quello di una città abbastanza ferma negli anni rispetto ai diversi indicatori, mentre altre città corrono spedite e investono molto di più di noi. Questo ci deve spronare e cambiare rotta. Il tema della transizione ecologica per noi è una priorità, lo dimostra il fatto che è stata istituita una delega specifica per affrontarne le sfide. Su diversi fronti siamo già al lavoro, penso alle energie rinnovabili per far sì che il patrimonio di edilizia comunale sia ad emissioni zero al 2030, al piano di forestazione urbana che coinvolga non solo il verde pubblico ma anche quello privato. Sul tema della mobilità ricordo le sperimentazioni che stiamo portando avanti con l’obiettivo di renderle in futuro stabili. Stiamo studiando come rendere più vivibili anche le circoscrizioni, penso a zone 30, nuove ciclabili, strade scolastiche. E c'è molto da fare sul tema rifiuti: il 54% di raccolta differenziata non può certo bastare, così come servono riflessioni sulle azioni per la qualità dell’aria. Sono dossier complessi a cui abbiamo attribuito la massima priorità, crediamo infatti che il tema della vivibilità vada di pari passo con quello della competitività, perché una città che scommette sulla transizione ecologica è una città in grado di generare lavoro, migliorare le prospettive di vita e attirare investimenti. Questo è il momento di accelerare e investire sempre di più, sfruttando al meglio gli strumenti e le possibilità offerte dall’innovazione tecnologica».
E nello specifico di alcune azione avviate, l’assessore ha ricordato che «a giugno dell’anno prossimo sarà pronto il Piano per la transizione ecologica, con le linee di indirizzo concrete per mettere in piedi le misure che saranno monitorate nel tempo e di cui i cittadini avranno conoscenza. Per ridurre gli sprechi di gas, abbiamo fatto un piano ad hoc con taratura dei consumi, riduzione degli orari di riscaldamento, attivazione dello smart working il sabato per i dipendenti pubblici che ci permettono di avere ingenti risparmi. Spingiamo molto anche sul tema delle energie rinnovabili, non a caso il Comune si è candidato ad un progetto europeo sul tema delle comunità energetiche, ci crediamo molto e il primo passo e far sì che tutti i tetti degli edifici pubblici ospitino pannelli fotovoltaici per l’autoconsumo ma anche per generare energia verde da condividere con i cittadini attraverso le comunità energetiche. Ci stiamo già lavorando, si tratta naturalmente di processi che non si realizzano dall’oggi al domani, che certamente realizzeremo nei prossimi cinque anni ma che necessitano di studi, ricerche e calcoli perché solo attraverso i dati riusciamo a realizzare strategie efficaci».

Mentre i consiglieri comunali di Traguardi Beatrice Verzè, Giacomo Cona e Pietro Trincanato individuano le responsabilità di questo basso piazzamento di Verona nella classifica di Ecosistema Urbano nelle passate amministrazioni di centrodestra: «Il report fotografa l'immobilismo delle politiche ambientali attuate negli ultimi 15 anni dalle ex amministrazioni comunali, incapaci di compiere quelle scelte coraggiose, radicali e tangibili che servono per affrontare la sfida della transizione ecologica. Per fortuna qualcosa è già cambiato e la giunta Tommasi è consapevole che non c'è più tempo da perdere».

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