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Domeniche ecologiche e qualità dell'aria: proposte dei sindaci al tavolo tecnico per evitare il blocco del traffico

«Ora ogni amministrazione dell’agglomerato avrà la responsabilità di emanare la propria ordinanza, ricordando che in caso di mancata adozione o di documenti non conformi, la Provincia dovrà porre in atto l’attività sostitutiva, necessaria ma più rigida e quindi senz’altro meno auspicabile»

Si è tenuto lunedì 14 febbraio in videoconferenza il Ttz, tavolo tecnico zonale sulla qualità dell’aria, convocato dalla Provincia di Verona.
All’incontro sono intervenuti il Presidente Manuel Scalzotto, il Consigliere Sergio Falzi, i tecnici del Palazzo Scaligero e i Sindaci o i delegati dei Comuni dell’agglomerato urbano (in tutto 15), tenuti a pianificare le domeniche ecologiche come previsto dalla Regione del Veneto, nel contesto dell’Accordo di Bacino Padano per l’abbattimento dei Pm 10 in buona parte del Nord Italia.

Durante il tavolo alcuni dei sindaci presenti hanno proposto, per scongiurare il blocco totale della circolazione, una chiusura parziale dei centri urbani accompagnata da ulteriori limitazioni meno impattanti sulle attività economiche e sulla mobilità, ma in grado comunque di ridurre la concentrazione di Pm 10.

In particolare è stato fatto riferimento ad azioni aggiuntive quali, ad esempio, prevedere di abbassare il riscaldamento o lo spegnimento delle caldaie in determinate ore, valutare la gratuità del trasporto pubblico locale dove possibile, promuovere il carpooling e ridurre la velocità su una parte delle strade. Alcuni amministratori locali hanno, inoltre, deciso di incontrarsi anche nei prossimi giorni per tentare di proporre misure il più analoghe possibile tra i territori e darne comunicazione a tutti i cittadini.
Nei comuni degli agglomerati urbani di tutta la Regione le domeniche ecologiche, previste dall’ottobre scorso al prossimo 30 aprile, sono sette.

«Proposte, quelle di oggi avanzate da alcuni sindaci, che tentano di coniugare il rispetto delle indicazioni e la tutela della salute con il riavvio delle attività economiche e il bisogno crescente di mobilità da parte dei cittadini – afferma il Presidente Scalzotto –. Ora ogni amministrazione dell’agglomerato avrà la responsabilità di emanare la propria ordinanza, ricordando che in caso di mancata adozione o di documenti non conformi, la Provincia dovrà porre in atto l’attività sostitutiva, necessaria ma più rigida e quindi senz’altro meno auspicabile».

Infine, tutti i 98 Comuni veronesi hanno emanato le ordinanze per i rispettivi territori previste per il periodo invernale sempre dal piano regionale di risanamento dell’aria. Alcuni solleciti, che in parte hanno già ottenuto riscontro positivo, sono stati inviati alle poche amministrazioni i cui documenti risultavano evidentemente carenti rispetto alle indicazioni.

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