Pfas, Alto Commissariato dell'Onu per i Diritti Umani in visita in Veneto
La missione che durerà dal 30 novembre al 4 dicembre ed indagherà sul rispetto dei diritti dei cittadini che vivono nelle aree contaminate
I cittadini veneti vittime dell'inquinamento da Pfas hanno visto rispettati i diritti sanciti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo o no? A questa domanda proverà a rispondere una missione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. La delegazione visiterà le province di Verona, Vicenza e Padova, parlando con coloro che vivono nei territori la cui acqua è stata contaminata. Una missione che durerà dal 30 novembre al 4 dicembre e che ha in agenda anche incontri con autorità ed enti locali, regionali e nazionali.
L'arrivo degli emissari dell'Onu è stato richiesto e ottenuto dagli attivisti delle Mamme No Pfas e di Pfas.Land. Una notizia che dona speranza ai cittadini e ai gruppi che in questi anni si sono battuti per il contrasto alla diffusione dei Pfas e che non lascia indifferente il mondo politico.
Per la consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda, l'emergenza Pfas non è ancora risolta in Veneto. «Sono da tempo impegnata a fianco dei cittadini delle aree colpite da questa grave forma di inquinamento e sono certa che l'arrivo dei commissari Onu contribuirà a fare chiarezza su molte questioni rimaste ancora senza risposta - ha detto Guarda - In primis, il diritto alla salute dei cittadini che vivono nelle aree inquinate, anche quelle fino ad ora escluse da controlli ad hoc. Non da meno è poi il diritto all’informazione dato che, ad esempio, si è dovuti ricorrere a denunce, ricorsi ed esposti pur di avere accesso a dati o indicazioni utili ai cittadini. Non possiamo dimenticare che ancora oggi molti cittadini non hanno accesso allo screening per conoscere il livello di Pfas presente nel proprio corpo, mentre altri ancora non possono accedere ad alternative adeguate al proprio pozzo privato. Per questo, mi auguro che la presenza dei commissari Onu consentirà di superare una diffusa timidezza che, ancora oggi, non consente di porre rimedio a questioni urgenti quali la riduzione dell'inquinamento delle acque superficiali o la mancanza di azioni di accompagnamento del mondo agricolo».
Anche i consiglieri regionali del Partito Democratico Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni ripongono fiducia nei funzionari dell'Onu perché «finora ci sono stati tanti silenzi e poca trasparenza». E sempre un'esponente del PD, la veronese Alessia Rotta, incontrerà l'1 dicembre il relatore speciale delle Nazioni Unite Marcos A. Orellana proprio in occasione della missione delle Nazioni Unite in Veneto. «Una missione importante perché può aiutare a far chiarezza su una vicenda di inquinamento molto grave - ha detto Rotta - La contaminazione da Pfas può portare danni gravissimi alle persone, è necessario chiarire eventuali responsabilità e fare tutto quanto è possibile per riparare ai danni ambientali».