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Il Grande Cuore di Verona sulla scalinata di Palazzo Barbieri per l'8 marzo

L'opera dell'artigiano Michele Massaro, titolare del negozio Gaio il Calzolaio, per tutta la Giornata Internazionale della Donna è esposto e ben visibile da Piazza Bra

Un grande cuore rosso, realizzato a mano completamente in pelle, di quasi due metri di altezza, è stato posizionato sulla scalinata di Palazzo Barbieri, per rendere omaggio alla Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. Un dono simbolico a tutta la città, opera dell'artigiano Michele Massaro, titolare del negozio Gaio il Calzolaio che, per tutta la giornata di oggi, 8 marzo, resta esposto e ben visibile da Piazza Bra, sulla scalinata del municipio.
Ad accogliere l'opera, l'assessore Filippo Rando che questa mattina in occasione dell'installazione del cuore ha incontrato il calzolaio Massaro. «Un messaggio di solidarietà alle donne - ha sottolineato l'assessore - per ribadire, con un grande cuore rosso, simbolo d'amore, il totale diniego a qualsiasi forma di violenza. L’opera, denominata Il Grande Cuore di Verona, resterà esposta sulla scalinata di Palazzo Barbieri per tutto l'8 marzo, come messaggio di vicinanza e gratitudine a tutto il mondo femminile, pilastro fondamentale della nostra società».
L'opera era stata già esposta a Cortina d'Ampezzo, in occasione della settimana di apertura dei Mondiali di Sci di quest'anno.

Oltre a questa iniziativa, la Giornata di oggi è stata celebrata in modi diversi dalle diverse istituzioni. Centrale, per la Regione Veneto, il ruolo del lavoro per combattere le disparità di genere. L'assessore regionale alle pari opportunità Elena Donazzan è intervenuta al convegno Dalla parte delle donne, evento promosso tra gli altri da Udi (Unione Donne d’Italia), Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, Worldwide Independent Lawyers League. «Il ruolo della politica non è quello di intervenire sulla scorta di fatti eclatanti ma di prevenire - ha dichiarato Donazzan - E per farlo è necessario ascoltare. Prendere il meglio delle donne eccezionali che ho incontrato mi ha permesso di agire e proporre iniziative molto puntuali per garantire la realizzazione della donna nell’ambito professionale, perché indipendenza significa avere un’opportunità di lavoro ed essere autonome anche sotto l’aspetto economico. Oggi c’è ancora una grande manchevolezza nella politica italiana e nelle politiche al femminile, che sono quelle della maternità e della vita. La donna ha un ruolo nella società prioritario, rispetto a tutti esclusivo, che è quello di donare la vita. Ma non esistono politiche per questo e l’Italia sta soffrendo molto il grave tema della denatalità. Avremo fatto il nostro dovere solo se riusciremo ad invertire questa rotta e a dare alla donna la possibilità non di scegliere tra realizzazione professionale e la vita, ma di rendere compatibili e conciliabili questi due elementi che rendono la realizzazione della donna nella sua pienezza».

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