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Una maglietta rossa all'insegna dell'umanità, sindaco Zuliani a Concamarise: "Me ne frego"

Il primo cittadino di Concamarise Cristiano Zuliani ha replicato con il motto "me ne frego" all'iniziativa dell'associazione "Libera" in favore dell'accoglienza dei migranti

Cristiano Zuliani è sindaco del Comune veronese di Concamarise, nonché Senatore eletto tra le fila della Lega di Matteo Salvini. Quella di oggi è una data particolare, poiché l'associazione "Libera" che fa riferimento a Don Luigi Ciotti ha lanciato l'iniziativa "Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità", promossa per esprimere dissenso nei confronti delle scelte politiche del nuovo governo sul tema dell'immigrazione:

«Una maglietta rossa per fermare "l'emorragia di umanità". Rosso come le magliette di molti bambini annegati o arrivati in condizioni disperate sulle nostre coste, - si legge nella nota divulgata dall'associazione "Libera" - o come quelle delle mamme che si vogliono rendere riconoscibili. L'appuntamento è oggi sabato 7 luglio: indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà.

L'appello è di don Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele. Il rosso è il colore dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche».  

Concamarise una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità

Un appello che pare aver trovato risposta proprio anche nel Comune di Concamarise, dove qualcuno ha affisso una camicia rossa sul monumento ai caduti dinanzi alle scuole elementari, accompagnandola con un biglietto che riportava la frase, scritta anch'essa in rosso, «No alla crudeltà di Salvini». La replica da parte del Senatore e primo cittadino di Concamarise Cristiano Zuliani, il quale sul proprio profilo Facebook tiene a precisare che di professione fa lo «sceriffo», non si è fatta attendere:

«Me ne frego - ha scritto Zuliani su Facebook a caratteri cubitali dopo aver postato le foto del monumento ai caduti - siamo sulla strada giusta, la gente è con il Ministro Salvini, casi sporadici non ci fermeranno, con spirito umanitario aiutiamoli a casa loro, stop invasione».

Di fatto la riproposizione della retorica salviniana più spinta alla quale ormai si è piuttosto abituati, con tanto di riferimento a "un'invasione" che i numeri concreti in realtà facilmente smentiscono, ma questa è tutta un'altra storia ovviamente. Quel che però davvero sorprende nelle parole di Zuliani, è piuttosto la riproposizione disinibita di quel motto "me ne frego", al quale già in passato un altro sacerdote, Don Lorenzo Milani, aveva provato a rispondere con un celebre passo della sua "Lettera ai giudici" che, stranamente, oggi più che mai pare essere ancora una volta di strettissima attualità:

«Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande "I care". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. "Me ne importa, mi sta a cuore". È il contrario del motto fascista "Me ne frego"».

Il trailer del film "Me ne frego!" - Istituto Luce

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