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Crisanti a Verona: «Vaccino non è sperimentale dopo 4 miliardi di dosi». I non vaccinati? «Matematico si infettino in due anni»

Green pass? «Non dà sicurezza assoluta, non è una misura di sanità pubblica ma vuole indurre alla vaccinazione». Poi la previsione "matematica" sui non vaccinati «Sicuramente si prenderanno il virus nel giro dei prossimi due anni»

«Il green pass non è uno strumento di sanità pubblica, perché le persone vaccinate si infettano e possono trasmettere, qui dentro che siamo tutti con il green pass siamo in una situazione più sicura, ma non sicura in termini assoluti. Il green pass è uno strumento per indurre le persone a vaccinarsi». Le parole non sono quelle di un convinto "no vax", bensì del professor Andrea Crisanti che è stato ospite ieri sera, sabato 28 agosto, nel quartiere Golosine a Veorna per la Festa Democratica del Pd.

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Lo stesso professor Crisanti ha poi però precisato: «Sia ben chiaro che io sono favorevole alla vaccinazione, perché ha un impatto importante sulla trasmissione ed è sicuramente lo strumento che ci potrà permettere di uscire dalla pandemia, ma ciò che è mancato sul green pass è stato secondo me la chiarezza: è stata contrabbandata una misura di sanità pubblica e invece era una misura per indurre le persone a vaccinarsi».

Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova è quindi intervenuto sul tema dell'obbligo vaccinale: «Anzitutto negli Usa si è passati da un'autorizzazione emergenziale a una vera e propria approvazione definitiva che il vaccino è efficace ed innocuo, dopo quattro miliardi di dosi. Sicuramente su questi vaccini esiste una certezza che siano vaccini efficaci e senza grandi controindicazioni, però il virus evolve quindi se i dati che avremo a breve anche sulle varianti confermeranno che i vaccini sono efficaci, se hanno una buona efficacia, allora sono favorevole all'obbligo». Entrando più nel dettaglio, in risposta ad una domanda sempre sull'ipotesi di introdurre l'obbligo vaccinale in Italia qualora non si raggiunga l'80% di coperatura della popolazione, il prof. Andrea Crisanti ha ribadito: «In presenza di vaccini efficaci sulle varianti, sono favorevole, è un'ipotesi da prendere in considerazione».

Il porfessor Crisanti, commentando invece la scelta di chi teme più il vaccino del virus, ha poi preannunciato che «con la variante Delta in circolazione sicuramente tutti i non vaccinati si prenderanno il virus nel giro dei prossimi due anni, questi sono modelli matematici, anche perché pur senza complicazioni gravi i vaccinati si infettano, dunque il virus circola con una velocità estremamente elevata e i non vaccinati sicuramente prima o poi si infettano».

Questo vaccino, ha aggiunto Crisanti, «era "sperimentale", ma oggi dopo quattro miliardi di dosi non è più un vaccino sperimentale». E sulla paura degli effetti a lungo termine che non si possono conoscere Crisanti ha chiarito: «Anche quando abbiamo fatto i vaccini per il morbillo o la pertosse non conoscevamo gli effetti a lungo termine, e poi immagino che tutte le mamme no vax dinanzi ad un focolaio di meningite correrebbero a vaccinare i figli, ma anche lì quando abbiamo fatto i vaccini contro la meningite nessuno sapeva quali fossero gli effetti a lungo termine. Le conseguenze della vaccinazione contro Covid a lungo termine non le sa nessuno, esattamente come non le sapevamo per gli altri vaccini, però abbiamo l'esperienza per dire che finora non c'è mai stato vaccino che abbia dato effetti negativi a lungo termine, quindi non lo sappiamo ma il rischio è bassissimo».

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