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Fuoco incrociato su Crisanti, che stronca Salvini e sull'indagine dice: «Non accadeva dai tempi di Galileo»

Sull'indagine a suo carico, dopo l'esposto del direttore generale di Azienda Zero Roberto Toniolo, il direttore dell'istituto di microbiologia dell'Università di Padova ha detto: «Si stanno coprendo di ridicolo con questa denuncia. Credo sia la prima volta che un argomento scientifico viene usato a scopo diffamatorio»

«Non ci voglio credere e mi sembra assurdo. È dai tempi di Galileo che una procura non si occupa di giudicare un articolo scientifico». Sono le parole rilasciate all'Adnkrons dal direttore dell'istituto di microbiologia dell'Università di Padova, Andrea Crisanti, che risulta indagato dalla Procura di Padova dopo l'esposto presentato da Roberto Toniolo, direttore generale di Azienda Zero
Il tutto è partito dall'inchiesta di Report andata in onda su Rai Tre, che riguarda la gestione della seconda ondata in questa pandemia di Covid-19, nella quale sono state riportate le critiche del dottor Crisanti in merito alla gestione della Regione, in particolare sull'efficacia dei tamponi rapidi utilizzati. 
«Si stanno coprendo di ridicolo con questa denuncia - afferma Crisanti - Credo sia la prima volta che un argomento scientifico viene usato a scopo diffamatorio». Il virologo poi è stato molto chiaro sulle sue intenzioni di difendersi da questo attacco: «Non me ne preoccupo e non farò proprio nulla». 

In occasione del talk show Accordi&Disaccordi, condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi ogni mercoledì su ‘Nove’, sempre Crisanti ha risposto alle parole del leader della Lega Matteo Salvini il quale, dopo aver sentenziato che «il coprifuoco non ha alcun fondamento medico, sanitario, scientifico e men che meno economico», ha affermato: «Bassetti si occupa di uomini, qualcun altro si occupa di zanzare. Permettetemi di dare più fiducia a chi cura le persone rispetto a chi studia le zanzare». 
La risposta di Crisanti non si è fatta attendere: dura, ma allo stesso tempo esaustiva nel mostrare l'assoluta infondatezza delle esternazioni di Salvini. «Guardi, io penso che i politici dovrebbero interessarsi di politica. Salvini ha fatto capire quanto non capisce nulla - ha detto il microbiologo -. Le zanzare causano 800 milioni di casi di malattia all’anno. Io di questo mi sono sempre occupato, di sistemi di controllo, in particolare nei paesi di sviluppo dove hanno praticamente un’epidemia ogni anno». Crisanti poi ha proseguito dicendo: «Guardi, sono proprio i paesi in cui ci sono più esperti di zanzare, come il Giappone, l’Australia, la Nuova Zelanda o il piccolo Vietnam, quelli che sono stati in grado di controllare l’epidemia perché lì ci sono persone che le epidemie l’hanno viste davvero, non gente che è andata in giro senza mascherina dando un esempio pessimo. Io penso che queste persone utilizzano in malafede le ansie, le frustrazioni e le aspettative delle persone per causare danno al Paese. Questa è demagogia allo stato puro. Sono cose che mi fanno veramente irritare perché è la dimostrazione che non si è in buona fede». 

L'opposizione 

«Denunciare i rischi di una strategia fondata sull’uso massiccio di test rapidi non è gettare discredito sulla sanità veneta, ma esprimere un parere da esperto. Del resto è innegabile che il ruolo del professor Crisanti nella prima ondata della pandemia è stato fondamentale per ridurre contagi e mortalità. Per questo siamo sorpresi di apprendere dalla stampa la decisione di Azienda Zero di querelarlo per diffamazione». Ad affermarlo sono le forze di minoranza del Consiglio regionale Partito Democratico, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, Movimento Cinque Stelle e il portavoce Arturo Lorenzoni, in relazione alle notizie di stampa sulla querela al professor Crisanti da parte di Azienda Zero.
«Non conosciamo i dettagli dell’esposto, sappiamo però che non è lesa maestà discutere sulla bontà o meno dei tamponi antigenici. Crisanti non è l’unico ad avere dubbi sulla loro efficacia, specialmente in determinati ambiti. Durante questa pandemia, purtroppo, abbiamo ascoltato in ogni contesto il parere di decine di virologi improvvisati; ci sembrerebbe perciò ancora più singolare voler mettere il bavaglio a uno scienziato perché dice cose non gradite ai vertici della sanità veneta».

Anche il Senatore del Partito Democratico, Vincenzo D'Arienzo, è intervenuto sull'argomento, chiedendo l'intervento del Ministro Speranza. 
«La denuncia nei confronti del prof. Crisanti ha il brutto sapore dell'intimidazione, altro che inesistente diffamazione vista solo dal direttore dell'Azienda Zero veneta - ha esordito D'Arienzo -. Anziché preoccuparsi di valutare se lo studio di Crisanti era fondato, il sistema di Zaia si è preoccupato di zittire chi ha provato a capire cosa stava succedendo.
C'è un solo modo per capirlo: servirebbe che il Ministro Speranza inviasse alcuni ispettori per approfondire la validità dello studio e, quindi, comprendere la bontà delle scelte diverse operate dalla dirigenza sanitaria veneta. Un'operazione che serve anche per anticipare la valutazione che la Procura di Padova sta portando avanti sul medesimo studio.
Era dai tempi di Galileo che uno studio medico non veniva valutato dalla magistratura. Sarebbe un atto di rispetto verso le migliaia di veneti che hanno contratto il virus e verso coloro che non ce l'hanno fatta».

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