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Chi apre e chi chiude, ma con lo stesso messaggio: «No psicosi da coronavirus»

La pasticceria Camesco di Verona si è dovuta prendere una pausa forzata perché la riduzione di clienti, intimoriti dal virus, ha dimezzato il fatturato. Obbligo di chiusura, invece, per il teatro di Casa Shakespeare, che però propone uno spettacolo in live streaming

C'è chi chiude temporaneamente, sperando di non doverlo fare definitivamente e chi prova ad aprirsi in modo tecnologico e "laterale", se così si può dire. Ma in entrambi i casi, il messaggio è lo stesso: non lasciare che la paura del coronavirus faccia più danni del coronavirus.

Chi chiude per poco, si spera, è la pasticceria Camesco di Verona. Un negozio che potrebbe tenere aperto perché non si tratta di un'attività economica bloccata dai divieti imposti dalle autorità per evitare il diffondersi del coronavirus. Ma è inutile per un negozio tenere aperto se i clienti restano a casa, intimoriti dal virus. Una «isteria collettiva ingiustificata», come l'ha definita su Facebook il responsabile della pasticceria. «In questi due giorni abbiamo avuto una perdita del fatturato superiore al 50% - si legge ancora sul social network - E allora abbiamo deciso a malincuore di chiudere qualche giorno, per non avere ulteriori perdite. Se questo terrorismo psicologico andrà avanti per settimane, le piccole e medie imprese chiuderanno. E io non ho voglia di lasciare senza lavoro tutti i miei dipendenti per colpa di questa follia. Perché le tasse, l'affitto, i fornitori e i costi fissi sono da pagare ogni mese e in un'azienda come la nostra, che ormai tanto piccola non è più, le spese sono alte e se ci troviamo in una situazione simile per più di un mese rischiamo di crollare. Vi prego di usare un po' di buon senso e di non chiudervi in casa come se ci fosse un attacco atomico in corso, per poi trovarvi in 2.000 nello stesso capannone a fare la spesa per un intero reggimento in guerra».

Chi invece dovrebbe restare chiuso e invece prova ad aprirsi in maniera alternativa è il Teatro Satiro Off di Casa Shakespeare. Visto che il pubblico non può sedersi sulle sedie di vicolo Satiro, sarà Casa Shakespeare, insieme alla Sycamore T Company, a portare uno spettacolo teatrale al pubblico. Lo spettacolo è «Processo! Processo agli untori» e sarà visibile in live streaming (quindi su computer, tablet e smartphone) venerdì 28 febbraio dalle 19.

Un evento per aprire il teatro online - si legge nella descrizione dell'evento Facebook - In un momento di teatro chiusi, di psicosi irrazionali, di sospensione sociale, il Teatro Satiro Off vuole dare un segnale: di riflessione, di relazione, di confronto. E lo fa con la tecnologia che lo permette. Teatro chiuso? E noi facciamo la diretta streaming! E se credete nel teatro: sosteneteci!
Il testo è di Renzo Gasparella, scritto nel 2002 con passione e forte volontà di denuncia dell'iniquità umana. Renzo è scomparso lo scorso anno, e l'evento, nella sua eccezionalità di evento aperto di un teatro chiuso, vuole essere omaggio ad un uomo coraggioso, passionale, sincero, aperto alla sfida e alla ricerca della verità.

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