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Coronavirus, cambiano i divieti. Riaprono le chiese ma con limitazioni

Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per limitare i contagi da Covid-19 rende meno rigidi gli obblighi per l'accesso ai luoghi pubblici. Ma le manifestazioni sportive restano a porte chiuse

Fino a domenica 8 marzo, attività scolastiche sospese in tutto il Veneto, ma oltre ai musei riaprono le chiese, seppur con limitazioni volte ad evitare assembramenti.

È arrivato ieri sera, 1 marzo, dopo un'altra giornata passata a monitorare la diffusione in Italia del coronavirus, il decreto del presidente del consiglio dei ministri (dpcm) che prorogato alcuni divieti introdotti dall'ordinanza della domenica precedente, 23 febbraio, per limitare i contagi da Covid-19. Altri divieti, invece, sono stati modificati, per permettere ai cittadini di ritrovare un po' della quotidianità perduta a causa del virus.

Con il dpcm di ieri, restano sospesi per tutta la settimana gli eventi e le competizioni sportive, a meno che non si svolgano a porte chiuse. E sempre a porte chiuse si dovranno svolgere gli allenamenti degli atleti. Inoltre, i tifosi delle squadre venete non potranno seguire in trasferta i propri beniamini, nel caso in cui giocassero in un territorio in cui si può giocare a porte aperte.
Resta in vigore il divieto di svolgimento di manifestazioni di carattere non ordinario di tipo culturale, ludico, sportivo e religioso. Significa che i grandi eventi sono annullati e che cinema, teatri, discotete e chiese dovrebbero restare chiusi. Vengono però introdotti alcune condizioni che potrebbero permettere l'accesso a questi luoghi pubblici. In sostanza, si può entrare, a patto che il numero consenta agli avventori di rimanere alla distanza di un metro l'uno dall'altro.
Ristoranti, bar e pub possono rimanere aperti, come possono rimanere aperti anche le attività commerciali. Gli obblighi da rispettare sono gli stessi delle altre attività: si entra solo se i clienti possono essere distanti un metro tra loro. Inoltre, ai bar e ai pub è consentito solo il servizio al tavolo. 
Sospese le attività delle scuole di ogni ordine e grado, quindi anche le università ed anche tutte le attività formative. Sospesi anche tutti i concorsi pubblici o privati, ma è permessa la valutazione dei candidati attraversi curriculum o in via telematica.

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