Covid-19, prosegue sempre a rilento la risalita della pressione ospedaliera in Veneto
Secondo l'aggiornamento del 15 dicembre di Azienda Zero, in area non critica si contano 43 pazienti in più e in terapia intensiva 2, mentre sono oltre 3600 i nuovi contagi registrati
Il Governo ha prorogato lo stato di emergenza fino alla fine del mese di marzo, vista la risalita dei contagi da Covid-19 e, soprattutto, quella della pressione ospedaliera, seppur a passo decisamente più lento rispetto al 2020 grazie alla campagna vaccinale. Situazione, quella nazionale, che rispecchia quella del Veneto, il quale nei prossimi giorni dovrebbe tornare in zona gialla visti i tassi di occupazione di aree non critiche (15%) e terapie intensive (13%), lievemente cresciuti anche in queste ore, come mostra il bollettino di Azienda Zero del 15 dicembre, che da martedì ha contato altri 3677 tamponi positivi al Sars-CoV-2 e 19 decessi, 2 dei quali segnalati nel Veronese.
In regione dunque, da quando è scoppiata la pandemia, sono stati registrati complessivamente 561882 casi di Covid-19, 53100 (+1080) dei quali attualmente positivi e 496679 (+2578) negativizzati virologici (o "guariti"), mentre i deceduti collegati al virus, tra strutture ospedaliere e non, sono 12103 (+19).
Sono 547 i nuovi casi emersi in provincia di Verona, per un totale di 104637, di cui: 6729 (+295) tuttora affetti dal coronavirus, 95199 (+250) negativizzati e 2709 (+2) deceduti.
Negli ospedali del Veneto risultano ricoverate 1040 (+43) persone in area non critica, 929 delle quali tuttora affette dal coronavirus, e 144 (+2) in terapia intensiva, di cui 9 ora negativizzate.
Se si guarda solo all'area scaligera e alle strutture in essa presenti, si contano 101 (dato stabile) pazienti positivi in area non critica e 21 (+2) in terapia intensiva. Questi i dati dei singoli nosocomi: 27 pazienti a Borgo Roma (di cui 1 in terapia intensiva), 18 a Borgo Trento (di cui 7 in terapia intensiva), 21 a Legnago (di cui 3 in terapia intensiva), 1 a San Bonifacio in terapia intensiva, 16 a Villafranca (di cui 4 in terapia intensiva), 8 a Marzana, 7 a Bussolengo, 2 a Bovolone, 15 a Negrar (di cui 3 in terapia intensiva) e 7 a Peschiera del Garda (di cui 2 in terapia intensiva).